Suning e Thohir perché insieme. Per ora…

La notizia che Erick Thohir abbia dato ancora una volta tra le garanzie la sua quota azionaria Inter, circa il 30%, per ricevere un finanziamento bancario da 80 milioni di dollari ha suggerito a qualcuno di un’imminente uscita del tycoon indonesiano dall’Inter . In realtà dare in garanzia asset pregiati è prassi piuttosto comune a certi livelli finanziari: lo stesso Massimo Moratti si mosse in questo senso negli ultimi anni suoi anni da Presidente quando nacquero società collegate a FC Internazionale come Inter Brand e Inter Futura. Noi comuni mortali quando chiediamo soldi a chi fa di mestiere li presta garantiamo coi nostri averi. In realtà l’uscita di Thohir è qualcosa che avverrà, ma nei tempi economici giusti e probabilmente non così veloci. In ambienti finanziari fanno capire che ci sono business tra Suning e Thohir in Asia e in America che vanno ben oltre l’Inter: il più intuitivo è l’apertura del mercato indonesiano dell’elettronica a Suning. Diciamo che al momento ognuno ha bisogno dell’altro. Certamente in futuro l’Inter avrà solo Suning come unico proprietario e Thohir farà altri investimenti sportivi come ha sempre fatto, anche nel calcio: i sondaggi dei suoi uomini su club in Premier League sono arcinoti. Come poi la storia ricorderà Thohir è ancora presto per dirlo: nei suoi tre anni possiamo già dire che sportivamente non ha inciso, ma è certo che quando lascerà l’Inter non sarà più ricco solo lui ma la stessa Inter, visto che le mani in cui l’ha passata appaiono decisamente più forti e danarose e non solo delle sue.

8 Commenti su Suning e Thohir perché insieme. Per ora…

  1. Francesco // 28 gennaio 2017 a 01:15 //

    Io preferirei vedere al più presto Zhang come nuovo Presidente dell’Inter, ma non ritengo necessario che Thohir se ne debba andare!
    Ma poi non sappiamo quanto rimarrà Zhang? Potrebbe stancarsi fra 10 anni o prima, oppure se vincerà e avrà buoni ritorni economici potrebbe rimanere 20-30 anni, chi lo sa!?
    Io credo che in futuro sia un bene per l’Inter non avere un unico proprietario con il 100% delle azioni: vedrei bene un 20% a testa Zhang, Thohir, Moratti e 40% l’eventuale nuovo proprietario!

  2. Thohir ha preso l’Inter sull’orlo del baratro finanziario. Grazie a prestiti bancari, che la precedente gestione non era in grado di ottenere, ha ristrutturato la societa’, cercando di darle un’impronta moderna e manageriale. L’ha poi venduta ad un colosso finanziario come Suning che pare proprio deciso a portare l’Inter nell’Olimpo del calcio mondiale.

  3. Andrea G // 28 gennaio 2017 a 08:33 //

    La soluzione più logica potrebbe essere un divorzio al termine del 2019, quando il settlement agreement sarà terminato e una discontinuità garantirebbe a Suning libertà di azione. Un altro scenario potrebbe collocarsi nel 2018, dettato dal riscatto di Gaglio: Suning utilizzerebbe la discontinuità per riordinare i conti degli acquisti. GL, che tu sappia, serve che Thohir rinunci alla carica o che venda anche le quote per affermare una discontinuità di gestione? Grazie.

  4. Fabio Primo // 28 gennaio 2017 a 09:59 //

    Bisogna dire , a difesa di Thohir , che quando acquistò l’ Inter nel 2013 questa era una società praticamente fallita con una voragine di 250 milioni di passivo e oltre 400 milioni di debiti. Ovviamente ha dovuto per prima cosa fermare questa emorragia e risanare almeno in parte i conti societari

  5. gabriella // 28 gennaio 2017 a 12:07 //

    Grazie ad ET che ha garantito i soldi e la continuità in un periodo per noi molto difficile.

  6. Thohir (come giustamente dici tu) non ha certo brillato per risultati sportivi, anzi… e De Boer è stato un suo capriccio. Ma se non fosse sbucato lui, che ne sarebbe stato dell’Inter?
    Almeno un “grazie” penso che se se lo meriti… però se lascia fare a Suning è meglio!

    Ciao, R.

  7. Nessuna discontinuità. Sarà Suning a rilevare le quote di Thohir visto che ne ha prelazione. Le cariche si decidono in CdA
    GLR

  8. Ma mica siano a Monopoli o ai circoli del tennis…ci sarà, come c’è stato sempre nei momenti normali da Moratti padre a Moratti figlio passando per Fraizzoli e Pellegrini, un solo proprietario, al di là dei piccoli azionisti che non arrivano all’1%, magari qualora in più per la famiglia Moratti
    GLR

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