Salento, intra lu core meu

TorreSudaMappaQuesto è un omaggio al Salento, una terra in cui ero già stato di passaggio, ma che solo dall’estate 2011 sono riuscito davvero a conoscere e ad apprezzare. E da allora mi sono ripromesso di tornarci quasi ogni anno.
Era dall’estate 1997 che non facevo una vacanza in Italia, a Lampedusa. Poi avevo sempre scelto mari lontani tra Caraibi, Hawaii, Maldive, Kenya e Oceania. Nel 2011 invece ho raccolto l’invito degli amici Fausto e Amleto per Torre Suda, la marina di Racale, ad una manciata di chilometri da Gallipoli.

Un’esperienza unica in una terra unica popolata da gente unica, capace di un’ospitalità che non ha eguali. Quello che colpisce è la varietà dei luoghi, borghi incastonati nella storia come Patù o Felline, cittadine senza tempo come Racale, Taviano, Alliste e Ugento con le loro marine: Torre Suda, Capilungo e Torre San Giovanni. Ma, già che ci siete, spingetevi anche fino a Casarano o a Melissano. E Poi Maglie, Otranto, Santa Maria di Leuca e le cittadine a strapiombo sull’Adriatico.
Me le sono ‘sparate’ tutte, in auto e in moto, soprattutto a cavallo del Burgman di Fausto, col quale ho fatto più chilometri io in dieci giorni che lui in otto anni.
Questi salentini di talento, salentuosi direi, hanno un solo, piccolo, difetto: mangiano e vi fanno mangiare a qualsiasi ora del giorno e della notte. Basta un attimo di distrazione e vi arriva in bocca un mezzo chilo di orecchiette o di ciciri e tria cu li frizzuli. A differenza che nel Nord, dove potete salire in ascensore per vent’anni col vostro vicino senza conoscerne neppure il nome, salvo poi accorgervi un giorno che è morto di vecchiaia, là nel giro di pochi minuti vi ritrovate a mangiare pittule a chili con chiunque! Per non parlare del classico polpo alla pignatta che vi salta nel piatto da solo e tra i dolci, di spumoni pasticciotti, da urlo quelli della pasticceria Murrieri di Racale. E se nei primi anni sono riuscito a tornare più lungo che largo è stato grazie alla pista ciclo-pedonale in sterrato che si snoda sulla scogliera tra Capilungo e Torre Sinfonò sui resti di un vecchio tratturo che collegava le due marine. Due chilometri ad andare e due a tornare, ci correvo ogni mattina, grazie alle autorità comunali di Alliste per averlo inaugurato nell’estate 2010!

Il Salento trabocca di posti da sogno, a cominciare dalla sua capitale, Lecce (ab.100.000), il capoluogo della provincia più orientale d’Italia, col suo centro storico di impronta barocca, con il tipico effetto visivo della Pietra Leccese, una pietra dorata utilizzata per la costruzione dell’antico centro abitato.
Dopo Piazza S’Oronzo, la principale, dominata dal famoso obelisco di Sant’Oronzo, meritano una visita la Chiesa di Santa Croce e l’anfiteatro romano ancora in ottimo stato.
Altra testimonianza della civiltà romana è il Teatro, di cui restano parte delle gradinate, l’orchestra e la fondazione della scena.
Maestosa piazza del Duomo con la chiesa simbolo caratterizzata dal prezioso campanile e da una statua di Sant’Oronzo, a cui fa da cornice un arco trionfale.
Da non perdere tra più di 40 chiese, quella intitolata ai Santi Nicolò e Cataldo col suo bel portale romanico e il puntuale rosone sulla facciata e la secentesca San Matteo. Se poi volete fare un’esperienza assolutamente unica, raccomando la visita alle botteghe degli ultimi maestri cartapestai.tra le quali spiccano la Basilica di Santa Croce adiacente al Palazzo dei Celestini, la chiesa di Santa Chiara e il Duomo. Poi memorie dell’età romana come l’Anfiteatro. Basta un giro in piazza Sant’Oronzo per rimanere senza fiato.

Gallipoli (ab.20.000) è divisa in Borgo e Centro Storico, uniti da un ponte. Il Borgo, ossia la parte moderna, è su un promontorio, mentre il centro storico, la parte antica, si trova su un’isola di origine calcarea,  circondata da bastioni e mura di difesa lunghe almeno un chilometro e mezzo allo scopo di difendere la città dagli attacchi dal mare.
Il centro storico è caratterizzato da vie strette e tortuose secondo lo schema risalente alla conquista dei Saraceni.

Santa Maria di Leuca (ab.1.000), all’estremo lembo del tacco d’Italia, sovrasta Adriatico e Jonio. Sul promontorio di Punta Meliso sorge la Basilica, un santuario visitato da tutta Europa e poco distante c’è la Croce Pietrina, una croce in ferro con due chiavi incrociate di origine antichissime. Ad una manciata di chilometri consiglio una visita al Ponte Ciolo, nel territorio di Gagliano del Capo, che unisce le due sponde a circa quaranta metri d’altezza. E c’è pure chi si tuffa nel mare verde smeraldo, proprio davanti alla Grotta del Ciolo!

Otranto (ab.6.000) vanta la Cattedrale dell’Annunziata, la più grande chiesa della Puglia, con un mosaico pavimentale di 16 metri, tra i maggiori del mondo. Tra le architetture di origine militare spiccano il Castello a pianta pentagonale con le Mura e la celebre Torre Alfonsina.

Agli amanti del Mar Jonio consiglio le spiagge incantate tra le baie di Lido Pizzo e di Punta della Suina, agli stabilimenti come il modaiolo Zen di Gallipoli, il Bora Bora o le Maldive del Salento tra Torre San Giovanni e Lido Marini.
Se invece preferite gli scogli e le acque profonde, non perdetevi a Torre Suda il Solatio, che dispone di giganteschi letti da mare, i più comodi che abbia mai visto.

Molti i ristoranti da leggenda, come il Peccato Divino a Otranto dell’interista Pasquale Marra e della moglie chef Simona, uno dei migliori in cui abbia mai mangiato (da non perdere la personalissima rivisitazione della Tajeddha salentina) o La Rua de li Travai di Gino, in quel diamante incastonato che è il borgo di Patù.

Se poi volete una pizza, tanto vale provarla ‘al metro’ al Vesuvio di Gallipoli, ricavato in un antica masseria.
A Racale c’è L’Acchiatura, il ristorante dello storico Palazzo Briganti: il posto è da sogno, con una piscina scavata nella roccia di una grotta sotterranea, mentre sulla litoranea tra Torre Suda e Torre San Giovanni è d’obbligo mangiare del pesce al Ripatemare da Daniele, da Nonna Pina e all’Octopus.
E le sagre? Ce n’è per tutti i gusti: io mi sono fatto quella della patata a Felline e mi è bastata, visto che il primo anno alle patate non ci sono mai arrivato, ingozzato dai soliti gentilissimi amici salentini di orecchiette e salsicce già all’ingresso. L’anno successivo siamo arrivati troppo tardi, avevano spazzolato tutto e siamo finiti a mangiare al Posto Divino del collega di TeleRama Fabiano Viva. Ma esistono sagre di ogni prodotto locale possibile e immaginabile, sagre del peperone e della peperonata, del pesce e delle cozze, della carne e del maiale, dell’anguria e degli spumoni, tutte allietante dall’immancabile Pizzica, il ballo locale che ha fatto conoscere il Salento in tutto il mondo.
Nel cuore mi porto tanti amici, come i cuori nerazzurri Fausto e Amleto, che hanno curato il mio soggiorno in ogni dettaglio. E le loro consorti Sonia (half salentinian and half canadian, you know…) e Maria Rosaria. Poi Lorenzo che mi ha insegnato alcune espressioni in salentino (“vanni pecura”,”‘ncora tai curcare”, “non te manteni tisu”), ma più avanti trovate un piccolo dizionario, la piccola Aurora detta ‘focu meu’ e Alessandro. E poi Francesco con Anna e la loro Maira, la figlia che ha dato il nome alla barca sempre traboccante di ogni ben di Dio, tra cui fasolari, noci e cozze pelose di Rino lu pescatore, che ha sposato una ragazza di Bareggio Annarita, figlia del buon Marietto, uno dei re della Bocciofila bareggese. Insomma tanti amici, come quella sagoma dell’avvocato Dino Marino dal Cilento con la sua amatissima Clarissa e con i piccoli Michelle e Brando James (!), Massimo e Sandra, il buon Nino, che mi ha spedito a Milano prodotti tipici e unici, i papà Liberato e Sebastiano, i fratelli Luca e Gianluigi Rosano, che gestiscono il tennis di Torre Suda, il mitico ex-capo dei vigili di Felline Antonio Martina, anche lui interista come tanti di questi e chissà quanti ne dimentico.
E nell’estate 2014 rieccomi sull’altro lato, sull’Adriatico, grazie all’amico interista Pasquale Marra, che a Marina di Marittima mi ha trovato una casa da sogno direttamente sul mare. E anche qui posti da sogno, a cominciare dalla mitologica Castro per proseguire con Santa Cesarea e Marittima, Poggiardo e Andrano e poi di nuovo giù fino a Tricase. E ad Andrano, la grande partita di calcetto con gli amici della società Sud Salento, come il fotocineoperatore Pierluigi e il preparatore atletico Giuseppe Piscopiello, che in due giorni mi ha sistemato un adduttore per non mancare ad una delle loro grandi sfide a calcetto, come quella di lunedì 28 luglio 2014, a cui ho avuto il grande onore di partecipare! Grazie a tutti.
Perché se la Puglia è una regione, il Salento è una Nazione!

DIZIONARIO SALENTINO – ITALIANO (edizione 2012)
Scritto da Stefano D’Arpa per Gian Luca Rossi
Domande Comuni

“A du sta sciamu?” = “Dove stiamo andando?”
“Ce sta faci? / Ce sta cumbini?” = “Che stai facendo? Che stai combinando?”
“Comu sciamu?“
= “Come va?” “Iou buenu e tie?” = “Io bene e tu?” o “Iou buenu e ‘ssignuria?” = “Io bene e lei?” (formale, solitamente rivolto ad una persona anziana)
“Ma ce sta dici??” =
“Ma cosa dici??”
“Ma ce sta passi?” = “Ma che ti sta succedendo?”
“‘Ncora tai curcare?” = Stai ancora dormendo?
Esclamazioni
“Ce beddhra piccinna!” = “Che bella ragazza!”
“Ce cautu ca face!” =
“Che caldo che fa!”
“Curta chi cunta!” = “Senti chi parla!”
“M’aggiu ‘ccisu!” = “Mi sono fatto male!”
“Mai pe jabbu!” =
“Mai sia!”
“Mannaggia l’oe! / Sangu de l’oe!” =
“Maledizione!”
“Mena meh!” = “Dai, su!”
“Nu sacciu nienzi!” = “Non so niente!”
“Nu stai bono de capo!” = “
Sei fuori di testa”!
“Sangu!/Toccu!” =
“Diamine!”
Proverbi, Modi di dire
“Ci se vanta te sulu nu bale nu pasulu” = “Chi si vanta da solo non vale un fagiolo”
“La carta se chiama Nina e alli fessa ae ‘cchiu mprima” = “La fortuna si chiama Nina e va prima dai fessi” (proverbio molto popolare tra gli anziani che giocano a carte. Usato per ridicolizzare chi si vanta per aver vinto giocando a carte)
“O te mangi sta minescia o te futti te la finescia” =
“O ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra” (versione salentina del famoso proverbio che invita le persone a fare poco le schizzinose quando non c’è scelta)
“Sta ‘cchioe, la muscia face l’oe” = “Sta piovendo, la gatta fa le uova” (vecchio modo di dire usato per indicare il proprio stupore davanti ad un evento abbastanza raro nel Salento come la pioggia.)
“Sta ‘cchioe a cieli pierti”
= “Sta piovendo a dirotto”
“Tacca lu ciucciu a du ole lu patrunu” =
“ Lega l’asino dove vuole il suo padrone”
“Vanni pecura!”= Ma vattene, pecorone!
Frasi Idiomatiche

“Crai, biscrai, buscriddhi”
= “Domani, dopodomani e dopodopodomani”
“Crammatina” = “Domani mattina” (usato anche in senso figurato per indicare scetticismo e disillusione sul verificarsi di un evento. Es: “Dici ca oce l’Inter ince?” [Dici che oggi l’Inter vince?] “Seee crammatina!” [Sì…domani mattina!]
“Focu Meu!”=
“Fuoco Mio!” (manifesta stupore sorpresa, equivale a “Dio Mio!”)
“Me sta ba curcu” = “Sto andando a coricarmi”
“M’aggiu schtraccatu” =
“Mi sono stancato”
“M’aggiu ruttu” =
“Mi sono scocciato”
“Meh, me nde sta bau” = “Beh, me ne sto andando”
“Me sta cacu” =
“Ho paura”
Non te manteni tisu” = “Non ti reggi in piedi”
“Salentu: lu sule, lu mare, lu jentu!” = “Salento, il sole, il mare, il vento!”
Esortazioni

“Ba fatte ‘na cascia!” =
“Vai a quel paese!”
“Maniciate!” =
“Sbrigati!”
“Abbabande!” =
“Vattene!”
“Sciamundene!” =
“Andiamocene!”
“Scia ba futtimundi a mare, meh!” =
“Andiamoci a fare una nuotata, dai!”

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20 Commenti su Salento, intra lu core meu

  1. Salvatore di Galatone // 16 agosto 2011 a 16:54 //

    Peccato non averti conosciuto di persona ,sei un personaggio di una simpatia inarrivabile neanche da tutti gli altri giornalisti messi insieme.Mi fa piacere che tu abbia apprezzato la bellezza della mia terra. Forza INTER!

  2. gianni ghilardi // 19 agosto 2011 a 10:08 //

    as always my compliments GLR! Leggo sempre con piacere i tuoi report di viaggio. poi sei corresponsabile del mio canada-usa tour che ho fatto con la mia famiglia a luglio seguendo anche i tuoi consigli…….
    grande e keep the reports coming!
    cheers,G.

  3. daniele // 6 settembre 2011 a 11:19 //

    Caro Gianluca,
    era ora che ti spingessi nella “repubblica indipendente del Salento” !
    La mia famiglia di origine è di quelle parti e, tutti gli anni, emigro con la mia “nuova” (moglie e tre pupi) a marittima, che si trova tra otranto e santa maria di leuca.
    A proposito di marittima, mi permetto di segnalarti – visto che nel tuo articolo hai citato alcune sagre e feste paesane – che in agosto si tiene la “festa della fica”: a ciascuno di noi decidere se si tratta della traduzione dialettale del noto frutto, ovvero del pertugio gradito ai più …un caro saluto.
    daniele

  4. Festa d’indubbio interesse, non mancherò.. eh, eh
    GLR

  5. MIchele // 8 settembre 2011 a 11:40 //

    Sono contento che sia andato tutto bene, me l’aspettavo infondo hai un animo terrone in un corpo da polentone.
    La Puglia è tutta da scoprire e mangiare! Devo ammettere che il Salento ha quel tocco in più dovuto al mare ma il calore dei baresi non ha eguali! U sa (lo sai)!! Ti aspettiamo in ufficio..

  6. Bellissimo report…
    e poi ha stesso titolo del mio libro che racconta il Salento…

  7. Caro Gianluca,
    sono contento che tu abbia scoperto il paradiso che rappresenta il Salento, mare da favola, natura selvaggia, cibo ottimo senza l’invasione del turismo di massa. Se ti capiterà di ritornarci ti consiglio i posti di mare tra Torre Sant’Andrea (spettacolari i faraglioni) e Santa Maria di Leuca; vicino Otranto c’è la spiaggia incantevole con mare cristallino della Baia dei turchi..più avanti, se ti piace lo scoglio, le acque incontaminate della perla Castro Marina.
    Ricorda lu salentu lu sule lu mare lu ientu..un forte abbraccio neroazzurro,
    Mirko da Carpiano

  8. Francesco // 24 settembre 2011 a 15:09 //

    una cosa è certa…il Salento è un mondo a parte…e il Salento è anche quello sconosciuto della terra rossa che contrasta con l’azzurro cristallino del mare, della pietra viva, delle stradine nei centri storici dei paesini sconosciuti, degli odori delle spezie che crescono spontanee nelle stradine di campagna, dell’arte barocca, delle influenze saracene e greche e principalmente messapiche, della vita contadina, di quella particolare luce pomeridiana che non ha eguali, delle bellissime spiagge sabbiose, dei tramonti spettacolari…chiamare Puglia questo luogo baciato da Dio è un pò troppo riduttivo…perchè questo è solo il SALENTO.

  9. Come ti dò ragione caro Gianluca il Salento è bellissimo e si mangia bene io e mio marito eravamo a Torre dell’Orso, ma abbiamo girato tutto il Salento: favoloso!
    E poi quanti interisti! Ci siamo trovati a casa!
    mery

  10. Il tuo racconto di viaggio è molto bello e rispecchia in pieno la bellezza del Salento. Tuttavia mi sento di consigliarti un soggiorno nei pressi di Otranto, cittadina che può offrire il giusto mix tra mare e movida notturna…se passi di qui chiamami che ti porto al mare alla Baia dei Turchi! Anch’io ho girato il mondo e tra le destinazioni esotiche visitate non mancano caraibi e cose simili ma ti assicuro che se ti fai un tuffo alla Baia dei Turchi rinunci per sempre a transvolate di 10 ore per andare al mare.
    Ciao Gianluca
    Sempre W INTER!

  11. Giuseppe di Cesenatico // 27 gennaio 2012 a 18:00 //

    Il Salento è meraviglioso!! La prossima volta ti consiglio di andare a Porto Cesareo, Torre Lapillo e Marina di Pescoluse. Posti da sogno!!!
    Forza Inter.
    Giuseppe (milanese trapiantato a cesenatico)

  12. Antonio // 14 marzo 2012 a 15:08 //

    Complimenti! Bellissima esposizione di Regione nella Regione, adoro quei posti: sono 16 anni che ci vado e in qualsiasi stagione è sempre bellissimo. Sulla cucina poi non si possono fare che apprezzamenti, si mangia da Re! Sull’arte, Lecce è la Firenze del Sud, bellissima. Forse andarci tutti gli anni è un pò eccessivo, ma mia moglie è di Lecce: non poteva capitarmi di meglio! Ciao.

  13. massimo // 5 settembre 2012 a 10:41 //

    ciao gianluca, io frequento la puglia da anni grazie alla mia fidanzata che è socia fondatrice di un associazione di vela che ha la base a torreguaceto vicino a brindisi nell’oasi naturale che porta lo stesso nome, in questi anni ho girato il salento come te e sono tornato solo domenica mattina con nel cuore, i ricordi di quella magnifica terra. lecce e gallipoli sono stupende ma tutta la costa e l’interno che tu hai descritto è magnifico! in questo momento che a torino sta facendo l’autunno ripenso a quei bei giorni e soprattutto al mangiare!che spettacolo. grazie di averlo ricordato. un abbraccio. max

  14. Inter Club Racale - Alliste // 9 agosto 2014 a 20:57 //

    Ciao Gianluca ma le foto del 2014 quando le pubblicherai ?

  15. Prossimi giorni prometto

  16. giorgio // 24 luglio 2015 a 13:31 //

    Bravissimo… anzi di più!!!
    Caro GL, sono soprattutto il cosiddetti “polentoni” a doverti ringraziare. Il perché è facilmente intuibile. Complimenti!!!!

  17. Daniele // 2 luglio 2017 a 07:39 //

    Ciao Gianluca, vorrei consigliarti di visitare il paese di Presicce specialmente i frantoi ipogei (sono spettacolari) ed altre meraviglie.Un abbraccio, forza Inter!!!

  18. Caro Gianluca se mi permetti,la prossima estate ti consiglio un giro campano/lucano.Costiera sorrentina,amalfitana e cilento.So benissimo che hai visitato centinaia di posti incantevoli,ma ti assicuro che rimarrai contento del mio consiglio,sia dal punto di vista delle bellezze naturali sia per ciò che riguarda specialità culinarie.Passerai dalla belle e ricche costiere sorrentina e amalfitana,al fascino della vita lenta ma piacevole del Cilento.Se sei interessato posso darti un po di consigli

  19. Un carissimo mio amico avvocato è originario di Vatolla nel Cilento e me lo sponsorizza sempre. Prima o poi ci verrò.
    GLR

  20. “‘Ncora tai curcare?” = Stai ancora dormendo?
    In realtà la traduzione è
    Ancora devi andare a dormire?
    Ancora devi andare a letto?

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