Inter Nos 14

Pubblicato su San Siro Calcio, domenica 15 marzo 2015

DELUSIONE CARRIZO – Dopo la grande delusione patita a Wolfsburg nell’andata degli ottavi di Europa League l’Inter si ributta sul campionato. Avversario a San Siro il Cesena, penultimo della fila. L’occasione ideale, praticamente la più agevole, per tornare a vincere prima del retour-match europeo di giovedì prossimo. In campionato la media di Mancini continua ad essere inferiore a quella di Mazzarri, anche se soffermandosi sulle ultime cinque gare il miglioramento è tangibile anche nei numeri, con una media di 2 punti a gara.
Difficile parlare del Cesena, dopo quello che è successo in Europa League in settimana. Tornarci sopra però è doveroso, magari anche solo per metabolizzare. Il processo a Mancini per le scelte, che in Germania sono sembrate azzeccate solo nella prima parte della gara, è stato inevitabile. Restano in ogni caso misteriose le ragioni per cui si tenda sempre e comunque a ridimensionare le responsabilità dei giocatori che scendono in campo, soprattutto quando sono evidenti, come nel caso del portiere di riserva Carrizo, a Wolfsburg semplicemente disastroso.
In realtà sarebbero da andare a prendere uno per uno quelli che solo un paio di settimane fa denigravano Handanovic per il suo errore contro la Fiorentina, ma si sa che il tifoso medio sentenzia a destra e a manca ad ogni partita, salvo poi cambiare idea e smentire se stesso alla partita successiva. Chi capisce di calcio, coi tempi che corrono, non si sognerebbe neppure di scambiare per problema la migliore soluzione che l’Inter ha ai suoi tanti guai, che di norma non risiedono tra i pali, perlomeno quando gioca il titolare Handanovic. Il portiere infallibile non esiste, esiste però il portiere affidabile, che è quello che alla fine ti regala sul lungo periodo più gioie che dolori. Quando è arrivato Mancini, Carrizo sostituiva già Handanovic in Coppa e, salvo la prima partita, anche il nuovo tecnico è andato avanti sul turn-over. Come altri allenatori moderni, Mancini non guarda più al portiere di riserva come allo scaldapanchina stagionale per eccellenza, come è accaduto fino ai primi anni ’90. Chi ha qualche anno in più ricorderà senz’altro i mitici Massimo Piloni e Giancarlo Alessandrelli della Juventus, famosi per aver speso i migliori anni delle loro carriere in panca. Il primo in sei stagioni alla Juventus collezionò la miseria di 12 presenze, vincendo tre scudetti senza sostituire Zoff nemmeno per un minuto; al secondo andò pure peggio: in quattro stagioni in bianconero restò seduto in panchina per 113 volte e vinse a sua volta due scudetti senza mai scendere in campo. Quando nell’ultima mezz’ora dell’ultima giornata del campionato 1978-79 il buon Trapattoni lo schierò al posto di Zoff in Juventus-Avellino, sul parziale di 2-0, Alessandrelli prese tre gol in mezz’ora contribuendo drammaticamente al 3-3 finale. Lasciò la Juventus il giorno dopo. Una volta insomma il 12° soleva ammuffire in panca, spesso addirittura con la radiolina incollata all’orecchio per ascoltare i risultati degli altri campi. Poi è cambiato tutto e il portiere di riserva è diventato a pieno titolo un calciatore praticante, spesso addirittura il titolare fisso delle competizioni alternative al campionato. Cominciò seriamente il Milan, con un’alternanza tra Galli e Pazzagli, che alla fine finì per far male ad entrambi. Sono sempre stato convinto che nel ruolo del portiere ci debba essere un numero 1 e un numero 12 ben definiti, salvo imprevisti, ma nel calcio di oggi succede il contrario. Così Carrizo si è ritrovato ad essere il portiere di Coppa e se l’Inter lascerà questa Europa League ci ricorderemo a lungo di lui. Fossi Mancini il ritorno me lo giocherei con Handanovic in porta, ma per le nuove regole non scritte che attengono al rispetto tra allenatore e calciatore temo che al ritorno a San Siro tra i pali possa esserci ancora Carrizo, magari per dargli l’occasioni di riscattarsi subito.
La gara di Wolfsburg, per il resto, ha confermato quel che già sappiamo dell’Inter: la squadra, anche stavolta, ha giocato bene solo una parte della partita, mentre Hernanes non si è rilanciato come si sperava. Almeno contro il Cesena non ci sarà il sempre più disattento Juan Jesus per squalifica, ma il Vidic visto giovedì scorso non è piaciuto a nessuno.
Se non altro stavolta l’avversario non pare irresistibile e per i tre punti potrebbe bastare anche una prestazione di squadra in linea con le ultime in campionato. Stiamo a vedere.

 

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