Inter Nos 2

Pubblicato su San Siro Calcio, mercoledì 24 settembre 2014

IL PUNTO – Ahia, ci risiamo! Dopo i sette soliti squilli al Sassuolo, a Palermo l’Inter è tornata quella dell’esordio in campionato a Torino, quella malata di pareggite. 15 erano stati i pareggi lo scorso anno e sono già 2 in 3 partite quest’anno. E ci risiamo anche con le sviste arbitrali. A Torino aveva sbagliato Doveri, stavolta Valeri. E il gol ingiustamente annullato a Icardi al Barbera ripropone al popolo nerazzurro i soliti incubi.
Anche stavolta però l’Inter ci ha messo del suo, a cominciare da Mazzarri che nella ripresa, nel miglior momento dell’Inter, con l’avversario in pugno, ha incomprensibilmente rivoluzionato la squadra, permettendo al Palermo di risvegliarsi. Mazzarri ha riversato in campo trequartisti e punte, quasi a voler smentire chi lo critica da tempo per il suo gioco storicamente più attento alla fase difensiva. Dopo i cambi, l’Inter ha perso i suoi equilibri e, di fatto, efficacia in attacco. Boban ha ragione quando dice che Icardi e Osvaldo devono fare di più del poco visto a Palermo. Ora occorre una rapida inversione di tendenza, perché 5 punti con due pareggi in tre partite non rappresentano certo l’avvio di campionato che ci si attendeva. Ora arrivano in rapida successione due gare casalinghe con Atalanta e Cagliari: o si fanno 6 punti o si è già destinati ad inseguire come una chimera il sogno del terzo posto.

LA SQUADRA – Kovacic ha cominciato a girare e a segnare, come testimoniano i 5 centri personali in 5 partite. Se si pensa che in tutto l’anno scorso il talentuoso croato non aveva mai segnato, è legittimo credere che Mateo abbia finalmente cominciato a ripagare gli 11 milioni spesi a gennaio 2013 per averlo. Non ha invece cominciato bene Nemanja Vidic: a Palermo è incorso in un gravissimo errore che ha messo la partita dell’Inter subito in salita. Di buono c’è che da lì in avanti l’ex capitano del Manchester United si è subito ripreso e non ha più sbagliato nulla. Certo la sua avventura italiana non è cominciata nel migliore dei modi: rigore provocato a Torino, anche se ancora oggi sono in pochi a vedere il suo fallo su Quagliarella, espulsione nel recupero e errore da dilettante al rientro a Palermo. Vidic però è un campione vero ed è sperabile che abbia condensato in queste due partite tutto il negativo. E’ lui a dover dare forza e tranquillità ad un reparto, quello difensivo, dove Ranocchia e Juan Jesus non sono sempre impeccabili. Poi va risolto al più presto l’enigma Hernanes. Arrivato dalla Lazio con la consolidata fama di Profeta, oggi il brasiliano è più simile ad un grigio curato di campagna. Urge anche qui un’inversione di tendenza. Se non altro prosegue l’operazione-recupero di Fredy Guarin. A Palermo, il colombiano ha comunque strappato la sufficienza e ha fatto meglio di altri. Insomma, alti e bassi, in una squadra rinnovata, ma comunque certamente più vicina alla filosofia di Walter Mazzarri. E tocca ora al tecnico riuscire a pedalare con la bicicletta che gli è stata data. Difficile farlo se però proseguiranno i disastri arbitrali ai danni dell’Inter. Certi dati purtroppo sono per certi versi addirittura sconvolgenti. Uno a caso, quello relativo ai calci di rigore, dove da una semplice analisi numerica sui rigori concessi e subiti delle grandi dall’annata 2011/12 ad oggi, si evince che l’Inter è l’unica squadra con un saldo negativo e detiene due primati assai poco invidiabili. In questa gerarchia l’Inter è ultima per rigori a favore e prima per rigori contro. Ecco il dettaglio.

Napoli: 30 rigori pro; 6 contro (saldo +24)

Milan: 28 rigori pro; 16 contro (saldo +12)

Fiorentina: 27 rigori pro; 17 contro (saldo +10)

Juventus: 19 rigori pro; 11 contro (saldo +8)

Lazio: 25 rigori pro; 19 contro (saldo +6)

Roma: 17 rigori pro; 16 contro (saldo +1)

Inter: 17 rigori pro; 26 contro (saldo – 9)

Va bene quindi prendersela sempre con Mazzarri e a volte con la squadra per i giri a vuoto, ma il calcio, con i suoi successi e i suoi rovesci, è fatto anche di questo.
E tanto per non farsi mancare nulla, c’è chi già si è messo le mani nei capelli per la designazione dell’arbitro di Inter-Atalanta, ossia Gervasoni di Mantova, lo stesso direttore di gara che due stagioni fa fu protagonista in negativo dell’incredibile partita persa a San Siro 3-4 contro i bergamaschi, ai quali fu concesso l’ennesimo rigore inesistente.Moratti all’epoca, già stizzito da 21 giornate senza rigori a favore (le giornate sarebbero poi diventate 24, ndr) tuonò contro Gervasoni con un lapidario: “L’arbitro non era in buona fede!” E il bello, si fa per dire, è che poi l’Inter avrebbe vissuto anche nella stagione successiva altre 33 giornate consecutive senza tiri dal dischetto a favore!

LA SOCIETA’ – Erick Thohir è a Milano e assisterà a San Siro sia a Inter-Atalanta che a Inter-Cagliari. Intanto ha premiato il responsabile del mercato nerazzurro Piero Ausilio rinnovandogli il contratto fino al 30 giugno 2017. Un segnale tangibile della soddisfazione della proprietà per le tante le operazioni condotte a termine senza intaccare il patrimonio societario. Un ben riconoscimento ad uno dei pochi dirigenti della gestione Moratti. E il buon Ausilio è già al lavoro per il prossimo colpo di mercato, sempre il linea con il rispetto dei conti. Secondo gli operatori di mercato l’Inter sarebbe infatti pronta a strappare un preaccordo a Jevhen Olehovyč Konoplyanka, talentuoso fantasista della Nazionale ucraina, classe ’89, in forza al Dnipro Dnipropetrovsk, appena affrontato in Europa League, che ha confermato di non voler firmare il rinnovo di contratto attualmente in scadenza nel 2015. Konoplyanka, già seguito con interesse da Juventus e Roma, si avvia ad essere una delle più ghiotte possibilità del mercato di gennaio: il prezzo del suo cartellino sta già lievitando, ma l’ingaggio è ancora contenuto. Bisogna far presto però, perché a seguirlo ci sono anche i club di Premier League, Liverpool e Tottenham su tutti.

 

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