Argentina: River Campione

di Andrea Ciprandi da http://andreaciprandi.wordpress.com e da http://pilloleargentine.wordpress.com/

Il River vince il suo 35° campionato, 36° considerando anche l’unico ottenuto nell’era amatoriale, e si riscatta così dopo i peggiori anni della sua storia.
L’ultimo titolo l’aveva vinto sei anni fa. Quindi la retrocessione nel 2011, l’immediata risalita nella massima divisione e adesso il premio al duro lavoro di un anno e mezzo di Ramón Díaz. C’è voluto del tempo perché il tecnico più vincente di sempre con la Banda trovasse la formula giusta, ma alla fine il gioco espresso nelle ultime settimane è stato di gran lunga il migliore di tutta la Primera División. Determinanti, in questa cavalcata che nelle ultime settimane si è fatta trionfale, l’apporto di giocatori quali Cavenaghi (tornato a casa per aiutare di nuovo la causa dopo averlo fatto all’indomani della discesa in B) e i colombiani Teo Gutierrez e Carbonero, tutti in crescendo, che coi loro 20 gol hanno fornito la benzina che serviva. Ottima però anche la difesa, che prima in Barovero e poi durante il suo infortunio in Chichizola ha avuto dei baluardi spesso insuperabili, con Maidana, l’altro colombiano Álvarez Balanta e Mercado (fresco di convocazione per i Mondiali) che non hanno praticamente mai avuto passaggi a vuoto. Ottimo anche il centrocampo, che in particolare con Ledesma in fase di contenimento, Lanzini sulla trequarti e Vangioni scatenato sulla fascia sinistra ha costituito il giusto collante fra i reparti estremi.

I due episodi forse decisivi nella stagione del River sono stati il gol quasi allo scadere di Ramiro Funes Mori in casa del Boca e il rigore parato da Chichizola al 94’ della penultima partita interna, terz’ultima di campionato, entrambi valsi tre punti. E proprio in casa, a proposito, il River ha costruito la propria fortuna vincendo 9 volte su 10.
Venendo all’andamento generale del Final, la classifica definitiva è ingannevole. Dietro ai campioni figurano, staccati di 5 punti, Boca, Estudiantes e Godoy Cruz. In realtà gli unici ad aver avuto possibilità di vittoria fino all’ultimo sono stati però solo Estudiantes e Gimnasia, quest’ultimo finito addirittura quinto; solamente in ragione delle contemporanee sconfitte all’ultimo turno delle due rappresentanti di La Plata, infatti, Xeneizes e mendocini hanno potuto inserirsi fra i migliori secondi. In particolare, nonostante la cocciutaggine di Bianchi nell’affermare che finché la matematica non l’avesse condannato il suo campionato fosse buono, il Boca non è mai entrato nei giochi in conseguenza del fatto che benché abbia chiuso con 5 successi di fila precedentemente aveva perso 21 dei primi 33 punti disponibili.
Semestre di alti e bassi quello sia del San Lorenzo campione uscente che del Vélez che si era aggiudicato l’ultima contestata Superfinale, quella della stagione 2012-13. Entrambi impegnati in Libertadores, hanno comprensibilmente dosato le forze ma se i primi sono arrivati in semifinale i secondi invece sono già usciti – esattamente come il Lanús, altro da cui ci si aspettava una campagna più positiva.
Per il resto, capocannoniere è Zárate che si è ripreso perfettamente dopo i travagli italiani. E a retrocedere sono certamente Argentinos Juniors e All Boys mentre la terza squadra uscirà dallo spareggio fra Colón e Atlético Rafaela.
Per concludere, un omaggio ai grandi protagonisti che si sono ritirati nel corso di questo torneo. Uno è Verón, l’altro Heinze. Riquelme invece di certo non appenderà le scarpe al chiodo ma non si sa ancora se continuerà a giocare nel Boca quindi è facile prevedere l’ennesima telenovela che vedrà l’epilogo nell’imminenza della partenza del prossimo campionato.

 

 

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