Inter Nos 3

Pubblicato su San Siro Calcio, domenica 28 settembre 2014

IL PUNTO – C’è solo la sorprendente Udinese dell’ex Stramaccioni tra l’Inter e il terzo posto, l’obiettivo più realistico, dal momento che Juventus e Roma hanno subito confermato di fare un campionato a parte. La convincente vittoria contro l’Atalanta nel primo turno infrasettimanale del torneo ha finalmente restituito all’Inter la fiducia che il pareggio di Palermo aveva nuovamente scalfito.
Due gol, un rigore sbagliato, due pali, uno di Vidic e l’altro di Palacio hanno reso più che meritato il successo sull’Atalanta, da sempre cliente ostico per l’Inter che non la batteva dai tempi del Triplete.
Eppure nella la tifoseria più esigente del mondo c’è chi continua a storcere il naso su tutti e tutto, mentre sarebbe opportuno incoraggiare tecnico e squadra e, magari, godersi quel po’ di buono che si sta facendo.
Altrove i gol di Osvaldo e di Hernanes, a loro modo due capolavori, sarebbero stati celebrati molto più di quanto si sia fatto in ambito interista, sempre intenti a prendersela un giorno con questo, un altro con quello e comunque tutti i santi giorni con Walter Mazzarri.
E’ vero, ha certamente qualche limite tecnico-tattico, non è organico all’Inter, non dice mai nulla di interista, ma finché resta alla guida dell’Inter merita sostegno, anche perché il suo mestiere ha già dimostrato di saperlo fare.
Diversamente dalla partita di domenica scorsa a Palermo, dove effettivamente si erano visti errori nell’impostazione tattica e soprattutto nei cambi, con l’Atalanta il tecnico non ha sbagliato nulla e la prima prova è che ad andare a segno, sotto gli occhi della strana coppia Moratti-Thohir, sono stati due subentrati, Osvaldo e Hernanes. Buona idea anche la staffetta tra Rodrigo Palacio e Yann M’Vila, apparso finalmente in crescita per quel ruolo di collegamento tra i reparti che è fondamentale nel gioco mazzarriano.
E poi c’è Medel, ormai un idolo per San Siro, dove adesso arriva il Cagliari di Zdenek Zeman per una partita giudicata fin troppo facile sulla carta. Le partite però, tutte le partite vanno giocate e l’Inter non ha ancora dimostrato la sua piena affidabilità nemmeno contro avversari apparentemente morbidi.
Molti interisti sono i primi a notare le pecche di questa gestione, come i 15 pareggi dello scorso campionato, dimenticando però le cose positive, come il primato dei legni colpiti, 20 tra pali e traverse.
E al di là del rigore concesso da Gervasoni contro l’Atalanta, per altro sbagliato da Palacio, sappiamo bene come il mondo arbitrale sia per l’Inter da troppo tempo un vero e proprio freno a mano tirato.
Ma ci sono altri numeri incoraggianti: l’Inter con 10 reti segnate ha il miglior attacco del campionato e la miglior difesa dopo la Juventus. L’unico gol è stato subito a Palermo su un incredibile svarione di Nemanja Vidic.
Insomma questa squadra per cominciare davvero a correre ha bisogno anche della fiducia di chi le sta attorno: non è una squadra da scudetto e lo sappiamo tutti, ma se arriva dietro solo a Juventus e Roma e davanti a tutte le altre, la missione è compiuta.
Ora però battiamo il Cagliari.

 

 

 

 

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