Inter Nos 5

Pubblicato su San Siro Calcio, sabato 9 novembre 2013

IL PUNTO – A Udine si è vista la miglior Inter della stagione. Al di là dei demeriti dell’Udinese, il 3-0 esterno resta un risultato da grande squadra. Ma al Friuli l’Inter ha convinto non solo per il largo punteggio, ma anche e soprattutto per la sua personalità, per l’autorevolezza con cui ha menato le danze dal primo all’ultimo minuto.
10 punti in 4 gare avevo previsto dalla partita di Verona alla sosta di metà novembre. Ne sono arrivati 7 tra Verona, Bergamo e Udine e potrebbero essere davvero 10 in caso di successo sul Livorno a San Siro.
Nella stessa giornata il calendario propone il posticipo Juventus-Napoli con la possibilità di guadagnare punti su una delle due grandi o magari su entrambe. La Roma al momento continua a fare corsa a sé.
In ogni caso meglio tenere i piedi ben piantati per terra, perché al momento Roma, Juventus e Napoli restano superiori a qualsiasi ambizione nerazzurra e a oggi il quarto posto resta il miglior traguardo possibile per l’Inter di Mazzarri. A meno che a gennaio Thohir e Moratti non riescano nell’impresa di recuperare sul mercato imprevedibili eccellenze, ma di questo parliamo altrove in questo giornale.
La cosa più fastidiosa di quest’ultimo periodo è la guerra fredda in atto tra l’Inter e la Federcalcio Argentina a proposito dell’uso, anzi dell’usura, da parte della Nazionale Albiceleste di Campagnaro, Palacio e degli altri interisti argentini.
Hugo Campagnaro, assente nell’Inter dal 29 settembre, ovvero dalla gara di Trieste contro il Cagliari, ma impiegato a tempo pieno con la sua Nazionale nelle gare con Uruguay e Bolivia, è stato nuovamente convocato per le prossime amichevoli del’Argentina contro Ecuador e Bosnia.
F.C. Internazionale si è vanamente opposta precisando in un comunicato di non accettare che sia messa in dubbio l’onestà professionale del proprio staff tecnico e di quello medico e dichiarandosi sorpresa per essere stata ignorata dalla Federazione argentina in ogni tentativo di contatto diretto. Al di là di ringhiosi comunicati e di secche smentite, nell’anno dei Mondiali la diplomazia è destinata a far cilecca e bisogna purtroppo fare i conti con le esigenze dell’inflessibile CT argentino Alejandro Sabella.

LA SQUADRA –  A Udine, oltre a vincere in trasferta, l’Inter è tornata anche a non prendere gol, cosa che non capitava dal 7-0 a Sassuolo del 22 settembre scorso.
E ai soloni che continuano a chiedere a Mazzarri di schierare più attaccanti, anche quando non sono disponibili per infortuni o squalifiche, giova ricordare che l’Inter con 27 gol segnati ha il miglior attacco della Serie A.
Con Diego Milito che non rientrerà prima di dicembre e con Mauro Icardi appena operato di ernia inguinale c’è da augurarsi che a Palacio non venga più nemmeno un raffreddore. Anche perché l’avvio di stagione del bravo Rodrigo resta brillantissimo. El Trenza, con 9 reti di cui 7 in campionato, viaggia su percentuali realizzative quasi da cestista: stando alle statistiche, Palacio mette in gol il 33% dei palloni che tira in porta, praticamente uno su tre. Fantastico!
In ogni caso almeno Belfodil stavolta è tornato disponibile.
A livello di rumours, comunque, il mercato è sempre vivo. Mazzarri vorrebbe almeno un esterno di buona qualità, oltre eventualmente ad un attaccante se il rientro di Milito dovesse slittare ulteriormente. Tra le probabili cessioni, quella di Pereira metterebbe a disposizione un tesoretto da reinvestire immediatamente.
Al momento per l’attacco si fanno diversi nomi, a cominciare da quello del 24enne venezuelano José Salomón Rondón del Rubin Kazan, a segno due volte l’anno scorso nel doppio confronto di Europa League con l’Inter. Poi si segue il promettente 20enne cileno Nicola Castillo, in forza all’Universidad Catolica, ma difficilissimo trattarlo prima del prossimo giugno. Infine ci sono due attaccanti italiani già seguiti la scorsa estate: Sergio Floccari della Lazio e Rolando Bianchi del Bologna. Sul fronte esterni invece non si è mai abbandonata l’idea di Mauricio Isla della Juventus, ma il cileno al momento serve più che mai ad Antonio Conte.

LA SOCIETA’ – La fatidica data del closing, ossia del trasferimento del 70% del pacchetto azionario da Moratti alla ISG di Thohir, con i soci Perkasa e Soetedjo, è imminente. La prossima settimana il tycoon indonesiano dovrebbe arrivare in Italia per formalizzare gli ultimi dettagli, partecipando all’Assemblea Straordinaria dei soci in programma venerdì 15 novembre. Thohir verserà subito una prima tranche di 100 milioni di euro di cui la metà andranno subito a rimpolpare le esangui casse nerazzurre. L’obiettivo è l’abbattimento dei debiti per 150 milioni di euro, per cui anche i soldi spettanti a Massimo Moratti saranno immediatamente reinvestiti nel club.
Nel futuro assetto, il 70% dell’Inter apparterrà alla International Sports Capital NK Limited, mentre il 28,3 resterà alla holding di casa Moratti, l’1,6% sarà di Pirelli e lo 0,1% frantumato tra i piccoli azionisti. A proposito di Pirelli, a margine della presentazione del nuovo piano industriale pochi giorni fa, Marco Tronchetti Provera ha ribadito che il marchio rimarrà main sponsor dell’Inter e non poteva essere altrimenti sia per i due anni ancora di contratto sia perché proprio Tronchetti Provera anni fa fu il primo a fare affari in Indonesia proprio con la Pirelli. Questo per quanto riguarda il cosiddetto calcio non giocato, mentre sul piano tecnico Thohir avrà il primo faccia a faccia con gli uomini del mercato interista, Marco Branca e Piero Ausilio, ai quali Mazzarri ha già inoltrato la lista della spesa per il mercato di gennaio.
Certamente entro la metà di novembre dovranno essere sciolti i nodi legati alle massime cariche societarie e alla composizione del nuovo CdA. Massimo Moratti non ha ancora deciso se accettare l’invito di Thohir a restare formalmente Presidente del club che ha diretto per 18 anni. Molto dipenderà dalle deleghe che il nuovo gruppo sarà disposto a concedergli.

 

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