Sorride l’Inter e Napoli non canta più-80

Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – giovedì 27 gennaio 2011

Al Bar Sport milanisti e interisti stanno litigando sulla qualificazione delle rispettive squadre alle semifinali di Coppa Italia, il Milan a spese della Sampdoria e l’Inter sul Napoli dopo i calci di rigore.
In mezzo però ha la sventura di trovarsi il pittoresco idraulico napoletano Salvatore Jacoviello detto Ciccio, che a inizio settimana aveva promesso di tornare al bar qualunque fosse stato il risultato di Napoli-Inter. E ora gli tocca sentirsele da tutti, dai milanisti che hanno sperato fino all’ultimo che il suo Napoli avrebbe eliminato l’Inter e dagli interisti che lo canzonano, ingiungendogli di sparire per un bel pezzo, lui e i suoi rumorosi aggeggi. E nel vociare generale si ode distintamente anche la parola ‘terùn’ (terrone,ndr), ma nemmeno il barman Pinuccio, tipo dall’orecchio fino, è riuscito ad individuare da chi sia giunto l’offensivo epiteto all’idraulico partenopeo.  Escludendo a causa dell’ottima pronuncia dialettale, gli originari del Sud Italia, al bar resterebbero in gioco solo il tassista milanista Gianni e due interisti, il pensionato Artemio e il concessionario Walter, sul quale sembrano posarsi i sospetti di tutti, ma lui ha già cambiato discorso: “Anche se il Milan col suo geometra (Galliani, ndr) come al solito ha cambiato il tabellone, sistemando l’Effecinternazionale contro la più forte e sul campo peggiore, siamo passati lo stesso!” E il collega di tifo Kevin, tecnico manutentore del videpoker piombato come al solito al bar per qualche bicchierino con gli amici, non smette di pavoneggiarsi: “Che impresa, ragazzi – urla – a noi Mourinho c’ha insegnato a non snobbare nessuna competizione e infatti eccoci qui anche quest’anno!”

Tra interisti se la cantano e se la suonano, col pensionato Artemio che anche stavolta riesce a tirare in ballo Benitez: “Con quel pancione andavamo fuori – rivanga – ma per il Leonardo danno tutti la vita e io l’avevo detto per primo che bisognava cambiare allenatore già ad agosto. Se lo si faceva subito, ora eravamo noi in testa al campionato, visto che voi del Milan state comprando un mucchio di giocatori vecchi e sconosciuti (Van Bommel e Emanuelson, ndr), perché mica siete poi così sicuri di vincere!
A guastare la festa nerazzurra ecco il tassista Gianni, che parla di arbitraggio compiacente, finendo però sommerso da insulti in quantità industriali, mentre l’ortolano Gaetano se la prende con Lavezzi, colpevole di aver sparato alle stelle il suo rigore : “Mi ha chiamato mia cugina di Napoli che abita vicino allo stadio – racconta – e mi ha detto che il pallone calciato da Lavezzi ha rotto il vetro della cucina, mannaggia a lui!”

Il postino milanista Donato guarda invece incuriosito gli juventini che stanno sulle loro, mugugnando per le voci sempre più insistenti dell’arrivo di Giampaolo Pazzini in nerazzurro, idea che ha già mandato in brodo di giuggiole il Walter.
Come non bastasse incombe Juventus-Roma, ultimo quarto di Coppa Italia a Torino, che lo studente fuori-corso Boris ha già definito la partita della vita “o della morte” gli fa eco il parrucchiere Tonino, mentre il carrozziere Ignazio prova a fare lo splendido: “Che la Juve va fuori anche dalla Coppa Italia io non ci credo – afferma convinto, mentre l’anzianissimo pensionato interista Ambrogio, memoria storica del bar, appare più rintronato del solito: “Ma oggi non è giovedì? – domanda –  E perché gioca la Juve, se mi avevate detto che era già uscita dall’Europa? (80-continua, purtroppo…)

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