Interisti commossi per Mourinho-73

Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – martedì 11 gennaio 2011

Momenti di commozione vera al Bar Sport tra gli interisti, mentre quel prepotente del concessionario Walter, strappata di mano la Gazzetta dello Sport allo studente fuori-corso juventino Boris che, essendo il più giovane come al solito l’aveva raggiunta per ultimo, rilegge ad alta voce le dichiarazioni di Mourinho alla consegna del Pallone d’Oro a Zurigo: “Sono stato l’allenatore della migliore squadra del mondo nel 2010 – ripete il Walter con tono stentoreo, manco stesse leggendo la Bibbia – all’Inter eravamo una famiglia e io continuo a sentirmi parte della famiglia. Mi piacerebbe entrare a San Siro e andare sotto la curva con tutti i giocatori a mostrare questo premio. Sono interista!” E al termine della rilettura della caramellosa dedica agli interisti il parrucchiere juventino Tonino sta per partire con una pernacchia, ma viene prontamente stoppato da un Mariolone, la gnucca brioche ripiena di vecchia crema pasticcera simbolo del bar, che l’elettricista interista Kevin, tecnico manutentore del vieopoker tornato al bar giusto per perdere un po’ di tempo, riesce con destrezza ad infilargli in gola.

Nell’udire l’omelia  mourinhiana, gli interisti si abbracciano commossi, con il pensionato Artemio che, dimentico della sua indole di mangiallenatori, quasi piange di commozione: “Mi pento se qualche volta l’ho criticato – confessa – perché non sapevo quel che dicevo!”
Masticano amaro i non interisti, come avessero appena perso una finale, col tassista milanista Gianni che tenta disperatamente di guastare la festa nerazzurra: “Piantatela con queste manfrine – sbotta – che tanto il vostro lidel (leader, ndr) vi ha piantato sul più bello e mica è così scemo da tornare”, anche se il suo compagno di tifo, il postino Donato, già preoccupato da Leonardo allenatore dei cugini, trema più che mai all’idea di un tandem del brasiliano con Mourinho tra panchina e scrivania nell’Inter di domani.

Non potendo contare nemmeno oggi sul contributo dialettico del carrozziere juventino Ignazio, ancora in stato catatonico dopo gli ultimi drammatici eventi di casa Juve, c’è l’ortolano milanista Gaetano a tener testa all’interismo militante: “Ma cosa gridate? – chiede – Mourinho ormai è in Spagna e qui in Italia è il Milan a dettar legge” ma gli interisti oggi non se lo filano proprio e continuano a inneggiare a Mourinho, a Leonardo e ai cinque titoli vinti nel 2010, al punto che l’anzianissimo pensionato interista Ambrogio, nel frattempo serenamente assopito nel solito angolo buio del bar, si sveglia di soprassalto per via degli schiamazzi nerazzurri: “Seghé (che succede, ndr)? – domanda –  si beve gratis, ché siete lì tutti a festeggiare? (73-continua, purtroppo…)

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