Argentina: Apertura a metà strada

di Andrea Ciprandi da http://andreaciprandi.wordpress.com/

Giunto a metà strada, il primo campionato maggiore argentino della storia a cui non partecipa il River Plate, retrocesso, è dominato dal Boca Juniors. Alle sue spalle, rispettivamente 5 e 6 punti più sotto, Atletico Rafaela e Racing.

E’ ironico come gli Xeneizes siano tornati a comandare più o meno nettamente proprio in questo frangente dopo due anni e mezzo di appannamento corrispondenti a 5 tornei corti, da metà 2008 in poi, nei quali si erano classificati rispettivamente al 14°, 11°, 16°, 12° e 7° posto. Una sequenza di piazzamenti così negativa li aveva addirittura portati a iniziare il semestre in corso con alcune preoccupazioni legate al cosiddetto Promedio, vale a dire la media punti spalmata sugli ultimi tre anni da cui dipendono le retrocessioni. Situazione analoga, per la verità, a quella di almeno altre tre grandi quali San Lorenzo, Racing e Independiente, l’ultima delle quali aveva anche terminato ultima in classifica il penultimo torneo ossia l’Apertura 2010 conclusosi lo scorso dicembre. Tutto questo per sottolineare il periodo di grande assestamento che si sta vivendo in Argentina.

Prima ancora che sul campo, attraverso i risultati, le cose sono cambiate con riguardo alle rose. Molte, infatti, sono le squadre che hanno subito cambiamenti di rilievo. Nel Boca, la novità più evidente è l’addio al calcio dato da Martin Palermo al termine dello scorso campionato. Senza di lui, Falcioni ha saputo trovare una nuova ed equlibrata formula in attacco. Un redivivo Riquelme, che ha beneficiato oltre che di una certa integrità fisica anche dell’assenza dello storico nemico in casa, un Viatri sempre più maturo e duttile nei ruoli, un recuperato Erviti e il nuovo arrivato Cvitanich, oltre a un Mouche sempre pronto a colpire, hanno garantito all’attale capolista gol non numerosi ma realizzati nei momenti cruciali. Il vero segreto sta però nella difesa, che con sole 2 reti concesse in 10 partite è la migliore del campionato. E chi la comanda? Niente meno che il ’Flaco’ Schiavi, di ritorno dopo 6 anni, a cui oltre che l’organizzazione delle retrovie si deve uno dei gol decisivi fatti fin qui, quello in casa dell’Independiente.

A fare notizia più del primato del Boca sono però due crolli più o meno verticali. Già in parte recuperato quello dei campioni in carica del Velez che, privatisi contemporaneamente di tre dei maggiori protagonisti degli ultimi trionfi (Maxi Moralez, Santiago Silva e Ricky Alvarez, tutti approdati in Italia), hanno attraversato un mese di grande difficoltà con la miseria di un solo punto raccolto in 5 partite ma ora navigano a metà classifica. Ben più grave è invece l’attualità dell’Estudiantes, ex grande d’America di cui il Fortìn punta a raccogliere il testimone nelle Coppe. Andatosene Sabella, Berizzo non era mai riuscito a trovare il bandolo della matassa e il risultato è l’ennesima corazzata in disarmo: ora nuovamente agli ordini di Miguel Angel Russo, che da giocatore aveva militato solo nel Pincha e sulla sua panchina aveva già seduto una ventina di anni fa, al momento i biancorossi sono addirittura ultimi avendo fatto peggio anche del travagliatissimo Banfield, da poco affidato all’idolo di un tempo e argentino ribelle Ricardo La Volpe.

A proposito del Taladro, umori diversi animano il Sud di Buenos Aires. Positivo sia il momento dei biancoverdi, che finalmente respirano visto che con l’arrivo del nuovo tecnico hanno saputo ottenere i primi 7 punti stagionali dopo 6 sconfitte consecutive con nessun gol fatto, che quello del Lanus, che pur con qualche incertezza resta nella parte medioalta della classifica dove ha spesso chiuso negli ultimi anni. Ad essere autenticamente incendiata, invece, è Avellaneda, con l’ultimo clasico giocatosi appena domenica scorsa e conclusosi sull’1-1. Sta andando benissimo il Racing di Simeone, di ritorno in Argentina dopo la parentesi catanese, che è tornato a poter contare sul talentuoso attaccante colombiano Gio Moreno, rimessosi da un terribile infortunio e scatenato al fianco del micidiale connazionale Teofilo Gutierrez e di Hauche. La Academia è fra l’altro una delle sole due squadre di Primera Division ancora imbattute – l’altra è il Boca, con questa statistica che allargata a tutte le 61 squadre delle prime tre categorie professionistiche ne comprende solo un’altra di più, il River. In casa del Rojo, di contro, si sta cercando di raccogliere i cocci dopo il divorzio dal tecnico Mohammed, il ricordo della cui affermazione in Copa Sudamericana era ancora vivo ma nulla ha potuto di fronte alle pressioni della tifoseria organizzata più politicizzata, manovrabile e incisiva del Paese. C’è da essere ottimisti, però, visto che il difficile compito di rilanciare il Rey de Copas è stato affidato a uno dei peronaggi più adatti a reggere tanta pressione, quel Ramon Diaz che, pur arrivato troppo tardi per affrontare il Boca (che continua a considerare il principale avversario in virtù della sua fede ‘millonaria’), è atteso ugualmente da grandi sfide.

La classifica dell’Independiente è deficitaria, ma almeno il Promedio non scotta tanto quanto quello di un’altra grande in difficoltà, il San Lorenzo. Il Club sul cui campo il River sta giocato alcune delle partite interne che la squalifica del campo ha costretto a disputare lontano dal Monumental, è attualmente al limite della zona retrocessione ma ha già provato il brivido di esserne risucchiato. Se non riuscirà a interrompere la serie di risultati alterni che sta creatterizzando questa campagna rischia davvero di dover affrontare il prossimo, decisivo Clausura con gli stessi spettri del River sei mesi fa.

La vera sorpresa di questo Apertura, però, è rappresentata dalle neopromosse. Non solo il Belgrano, giustiziere del River agli ultimi spareggi, che è quinto assieme a Godoy Cruz, Lanus e Tigre. Spicca innanzitutto l’Atletico Rafaela, addirittura secondo trascinato dai gol di Gandin, Castro e Gonzalez (12 su un totale di 16 fatti), ma bene sta facendo anche l’Union di Santa Fe, rivale cittadino dell’Union che da par suo è quarto – queste ultime tre, col Newell’s, appartenenti alla Provincia più rappresentata nella massima divisione dopo ovviamente quella di Buenos Aires.
Per concludere, il nome dell’attuale capocannoniere: Ramirez del Godoy Cruz con 6 centri, seguito a una lunghezza dai già citati Gandin (Rafaela) e Gutierrez (Racing, ultimo capocannoniere assieme a Campora) oltre che da Matos (All Boys) e Rolle (Olimpo).

 

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