Tutti al bar per brindare all’anno nuovo-70

Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – venerdì 31 dicembre 2010

Ultimo giorno del 2010,  l’anno più trionfale di sempre per gli interisti che al Bar Sport brindano con fiumi di spumante di infimo livello, ma nessuno osa lamentarsi con il barman Pinuccio Necchi, anche perché se si beve gratis qui va bene pure la trielina.
E per il brindisi di fine anno al bar ci sono tutti, ma proprio tutti, anche quelli che al bar si fan vedere solo sporadicamente. Quindi ecco l’Aristide Contante, il vigile di quartiere, da sempre detestato dal tassista milanista Gianni Sergio Budrieri per via di una vecchia multa per divieto di sosta al suo taxi. Ecco il pittoresco idraulico partenopeo Salvatore Jacoviello detto Ciccio, ancora più rumoroso del solito nella convinzione che il suo Napoli possa vincere lo scudetto. Ed ecco anche il Rotolo, inviso all’intero bar che da sempre lo considera un menagramo.
Questo tipo orribile, con la sua faccia zeppa di nei e sormontata da occhiali da saldatore, se ne sta fortunatamente silente in un angolo ad ingozzarsi di patatine a sbafo.

Come al solito a dettar legge è il bauscia interista Walter Bordegoni, titolare della concessionaria WalterSpeed. Tocca a lui alzare ripetutamente il calice al cielo per brindare alla sua Inter Campione di tutto, mentre sventola davanti a chiunque gli capita a tiro le cinque dita, ad indicare i trofei portati in bacheca dai nerazzurri nel 2010. Urla anche più forte l’elettricista e compagno di tifo Kevin Accetturo, manutentore del videpoker che, come al solito, deve liberarsi dall’asfissiante marcatura del postino milanista Donato Vito Briscese, compulsivo giocatore d’azzardo ormai ridotto in schiavitù proprio a causa del videopoker: “E’ inutile che ti lamenti con me  – lo stuzzica il Kevin – tu a poker perdi anche coi ciechi e anche il videpoker più intelligente di te!”

Intanto tra una bicchierata e l’altra, è il momento dei nuovi propositi per l’anno che verrà. Così, mentre il pensionato ex-tramviere interista Artemio Scannagatta promette di essere più cauto sugli allenatori futuri della sua Inter, a cominciare dall’ex milanista Leonardo, il carrozziere juventino Ignazio Arfuso, titolare dell’officina IgnazAuto, giura che stavolta accontenterà la moglie Carmela riportandola almeno per un week-end a Girifalco, il paese natìo in provincia di Catanzaro, magari proprio in compagnia dell’Artemio e di sua moglie Gisella che continuano a disprezzare la sua terra d’origine chiamandola Calabria Saudita.

Lo studente fuori-corso juventino Boris Abatangelo si lamenta invece con l’ortolano milanista Gaetano Cacchione, titolare del negozio Tano Frutta&Verdura, perché al bar continuano a non considerarlo per via della sua giovane età, mentre il parrucchiere juventino Tonino Tafuri, titolare della bottega ToniSpazzola si offre per l’ennesima volta di tosare il pelo al cane Dick, il botolo pulcioso e puzzolente del barman Pinuccio che sonnecchia da sempre ai piedi del bancone.
Tutti insieme alcolicamente, tra quotidiane battaglie dialettiche, quasi sempre risolte dalle sentenze dell’anzianissimo pensionato interista Ambrogio Spiffero, la memoria storica del Bar Sport che, al solito, se ne sta solo in un angolo e come ogni ultimo dell’anno bestemmia senza fine, perché il tempo passa, soprattutto per chi non ne ha più molto. E  quando il bar riaprirà saremo nel 2011 (70-continua, purtroppo…)

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