Tavola rotonda sul Benitez-48

Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – mercoledì 17 novembre 2010

Quando una delle tre grandi è in evidente difficoltà, al Bar Sport il barman Pinuccio promuove sempre una tavola rotonda sul tema, in questo caso l’Inter e l’eventuale esonero di Benitez. Per una volta tutti seduti col bicchiere in mano e via agli interventi, secondo poche e semplici regole: si parla al massimo tre per volta con i tifosi della squadra in argomento chiamati a intervenire per ultimi.

”Dopo quelle sulla Juve e sul Milan, finalmente una tavola rotonda su Benitez – esordisce il carrozziere juventino Ignazio – d’altronde pure lui è bello rotondo” e ride come un demente alla ricerca di timidi consensi per la battuta. Il tassista milanista Sergio sembra fin troppo interessato all’argomento: “Il Benitez è un brav’uomo – abbozza – mandarlo via dopo nemmeno un terzo di campionato non conviene né al Moratti, né al Milan”, mentre il postino Donato è più prudente: “Fino a due settimane fa rischiava pure il nostro Allegri – ricorda – poi se l’Inter si prende il Leonardo e vince ancora, che figura che ci facciamo noi del Milan?” Lo studente fuori-corso juventino Boris si è sempre opposto ai cambi di panchina in corsa: “Quando si cambia allenatore a metà, poi i giocatori fanno i padroni e va sempre peggio – ammonisce – non scordatevi la Juve dell’anno scorso”, mentre il parrucchiere Tonino ha un’idea originale: “Moratti deve telefonare allo sceicco del Citi (City, ndr) per riprendersi Mancini e dargli Benitez, ch’è molle come un fico  – propone – i giocatori sono come asini e c’hanno bisogno degli schiaffi sulle orecchie!”
L’ortolano milanista Gaetano sposta però il tiro: “La colpa è di Moratti che non ha comprato i giocatori- accusa – voglio le prove che quelli che ci sono li spacca ‘sto Benitez!”

E’ il turno degli interisti, con pensionato Artemio che ha mai avuto mezze misure, visto che lui Benitez lo avrebbe cacciato già ad agosto, dopo la sconfitta in Supercoppa Europea: “Guarda caso siete voi che non tenete all’Inter che volete che il Malitez (Benitez, ndr>) resti . protesta – Ma non lo capite che non c’ha più in mano la squadra? Se ci parla ai giocatori come in conferenza stampa, ci fa cadere la balle a tutti! L’allenatore deve averci gli occhi della tigre, mica del pesce lesso! Via subito!”
Il concessionario Walter si lancia invece in un inusitato paragone sessuale, materia di norma poco praticata dagli avventori del bar: “Il Mourihno con le squadre è come me con le donne – azzarda tra la diffidenza generale – se le fotte fino al Triplete di orgasmi e poi le lascia esauste ma soddisfatte. Il Benitez invece le porta al cinema e al massimo ci fa un po’ di petting! Le squadre sono come le donne: cazzo e cazzotti ci devi dare!”
L’anzianissimo pensionato interista Ambrogio, memoria storica del Bar Sport, aspettando il suo per parlare si è già scolato in una manciata di minuti la dotazione alcolica dell’intera mattinata e ha già le palpebre a mezz’asta, ma trova comunque la forza per l’ultima attesissima sentenza: “Donne e allenatori, gioie e dolori” – scolpisce mentre la testa sotto il solito cappello gli ciondola pericolosamente in avanti (48-continua, purtroppo)

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