Partita finisce quando arbitro fischia-32

Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – giovedì 21 ottobre 2010

“Se la partita durava ancora cinque minuti – ringhia cagnesco il tassista milanista Gianni – al Benitez gli capitava quello che ci ha fatto al Milan a Istanbul!” Ma il concessionario interista Walter Bordegoni neppure se lo fila: “L’Effecinternazionale (L’Inter, ndr) è l’unica italiana che ha vinto in Champions – annota subito – poi dobbiamo farvi divertire pure a voi, dopo che il Mourinho vi ha fatto il pelo e il contropelo. Ma alla fine, il tuo bicchiere è sempre vuoto e il mio è bello pieno, testina!” In realtà al Bar Sport il bicchiere vuoto non ce l’ha quasi mai nessuno, vista la rapidità con il barman Pinuccio vi provvede. Il pensionato interista Artemio però non risparmia critiche feroci ai suoi per le distrazioni nel finale di gara: “Se po’ minga durmì inscì (non si può dormire così, ndr) – si lamenta – col Coutinho che parla colla mamma che ci dice di coprirsi che fa freddo, il Lucio che va a stendere i panni a centrocampo, il Maicon che si fa una birretta coi rattaccapalle e il Julio Cesar che guarda il cielo stellato! E l’è minga la prima sunada che ciàpum (e non è mica la prima suonata che prendiamo, ndr).

Lo studente fuori-corso juventino Boris ci infila subito la citazione storica: “Partita finisce quando arbitro fischia – rammenta – Lo diceva già Boskov vent’anni fa!” seguito dal parrucchiere e collega di tifo Tonino: “Mica quando cartellone scrive minuti di recupero” – rilancia, parlando come un ebete. L’altro juventino sfegatato, il carrozziere Ignazio Arfuso, ha invece la sua testa sporca di grasso, forse più delle mani, alla Juventus, attesa a Salisburgo dall’Europa League: “Su in Austria c’è da stare attenti che c’è nato pure un cantante famoso – pontifica – ma non mi ricordo il nome!” Lo aiuta il postino milanista Donato: “Mozart o Beethoven – se ne esce –  uno dei due, ma mi pare che mica cantavano. Uno c’ha dato pure il nome a un calciatore brocco della Reggina e l’altro a un cane dei film!” S’inserisce allora l’ortolano milanista Gaetano: “Il vigile Alfiero lo sa di sicuro – ribatte – Voi come titolo di studio c’avete il battesimo, lasciate stare ‘ste cose!”

Ce n’è abbastanza perché l’anziano pensionato Ambrogio dica la sua: “ Io il battesimo del fuoco l’ho fatto sotto le bombe degli Americani – sospira con gli occhi annacquati di ricordi e di grappa – mica come voi fanfaroni che la guerra non l’avete mai vista!” (32-continua, purtroppo…)

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