Basta col dominio interista-2

Οι διάλογοι ovvero Racconti di tifosi da Bar – giovedì, 2 settembre 2010

Al Bar Sport, chiuso il mercato, è tempo di bilanci. Il postino milanista Donato vorrebbe essere guardato con rispetto, quasi come se Ibra l’avesse pagato lui. In fondo sono tre anni che lo massacrano tutti per gli scarsi risultati del suo Milan e almeno stavolta vorrebbe godersi un po’ di pace, se non proprio di complimenti. Il suo collega di tifo, il tassista milanista Gianni, per una volta, lo spalleggia senza lamentarsi del fatto che il Milan non sia più dei milanisti e si tiene in gola con le patatine del primo grappino mattutino quello che vorrebbe dire su Robinho e sui pericoli della vita notturna milanese. La colpa però è del pensionato interista Artemio, che intimamente è sempre stato un po’ razzista verso i brasiliani, soprattutto quelli di colore che considera poco affidabili. Una volta l’Artemio per la verità ha detto pure di peggio in un discorso sui viados, ma l’hanno guardato tutti come se fosse esperto della materia e da allora si tiene alla larga da certi argomenti. Il Gianni però ha finito per essere influenzato dai discorsi sui brasiliani dell’Artemio e allora preferisce non esporsi su Robinho.

Il carrozziere juventino Ignazio ha solo un sogno nella vita; porre fine una volta per tutte al dominio interista, ad ogni costo, sia pure per mano del Milan. Così continua a celebrare Ibra, mentre si sforza di credere alla sua Juve, ma ha poca fiducia nelle capacità di Del Neri e ancor meno in un mercato che ha portato troppi nuovi giocatori e nessun fuoriclasse. A questo proposito lo studente fuori-corso Boris, anch’egli juventino, dice che la Juve ha comprato i giocatori su E-bay, ma al Bar Sport di internet, che il pensionato Artemio chiama addirittura eternit, nessuno capisce niente, tranne forse il Walter che, da buon commerciante di auto usate nella sua concessionaria WalterSpeed, naviga soprattutto nelle hot-line per chattare con improbabili modelle dell’Europa dell’Est, con cui si vanta al bar di ancor più improbabili incontri sessuali a raffica. Il Walter però oggi è meno brillante del solito, anche perché il mercato al risparmio della sua Effecinternazionale lo ha effettivamente sorpreso. Attacca allora a parlare di fair-play finanziario neanche fosse un agente di cambio di Wall Street, sbattendo sul bancone del bar la tazzina del caffè insieme al pesante dubbio che l’operazione Ibra nasconda chissà quali fini politici.  Qualche dubbio su Benitez però gli esce perché lo definisce un tennico (rigorosamente con la doppia enne, ndr) ‘incapace di attività gestionale coi campioni’, una frase letta chissà dove.

Al bancone si rivede per un rapido caffè  anche il parrucchiere Tonino, titolare del negozio TonySpazzola, proprio di fianco al Bar Sport. E’ un catanese tifoso della Juventus che racconta a tutti quella volta che fece la barba a giggirriva, come lo chiama lui, e di averlo quasi quasi convinto a lasciare il Cagliari per la Juventus, ma in realtà nessuno ci ha mai creduto che Gigi Riva fosse davvero di passaggio in città un sabato di trent’anni fa e, tantomeno, che fosse stato sbarbato da lui. Ma nel negozio a fianco ha un cliente che aspetta e non fa neppure in tempo ad entrare nella discussione che  già tempo di scappare. All’altro lato del Bar Sport c’è invece Tano Frutta&Verdura, la bottega dell’ortolano Gaetano, milanista dalla voce fragorosa: è orgoglioso dell’acquisto di Ibra al Milan, ma sa che il Walter troverebbe comunque il modo di rovinargli la giornata con qualche sua bausciata e, fingendo una conversazione col barman Pinuccio sulle pesanti  aliquote fiscali che strangolano i commercianti, se ne sta in disparte. Come il pensionato Ambrogio, un sopravvissuto dell’Inter degli anni ’60. Sempre dal suo solito angolo, mentre si scola tutto d’un fiato il quinto bianchino di una giornata appena cominciata, ammonisce tutti: “Voi i campioni veri non li avete mai visti, quando c’era il Suarez…”
Ma  la frase si perde nel vuoto (2-continua, purtroppo…)

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