Bar Sport Libero: sosta campionato

Pubblicato su Libero martedì 12 ottobre 2010
Zoppo o traditore, Kakà piace a tutti

LA NAZIONALE NON TIRA – Col campionato in sosta le mattinate al Bar Sport non passano mai, perché per la Nazionale non litiga più nessuno, a meno che non si giochino le fasi finali di Europei o Mondiali. E oltretutto la gestione Prandelli è ancora incolore. L’unico che ha sempre tifato per gli azzurri è il barman Franco, che da quasi trent’anni tiene dietro al bancone il poster dell’Italia Campione del Mondo a Spagna ‘82. E da quasi trent’anni sta cercando il cliente che di nascosto ha scritto Caterina sui riccioli di Collovati. Insomma da sempre il Bar è più litigioso sulla Serie A che sulla Nazionale, a meno che questa non diventi un pretesto per insultarsi. Agli ultimi Mondiali, per esempio, finirono tutti per prendersela con il pensionato interista Armando, imputandogli come causa del fallimento azzurro l’Inter tutta straniera.

LIPPI KILLER – L’Armando in realtà ha goduto come un pazzo per la figuraccia in Sudafrica, perché per lui, come per parecchi interisti, Lippi è sempre stato juventino e all’Inter c’era venuto solo come killer al servizio della Juventus. Il tramviere interista Angelo una volta stava per buttar dalle scale la moglie Armida a furia di sentirla dire che Lippi somiglia a Paul Newman, e non per gelosia, ma solo perché, dipendesse da lui, Marcello Lippi il sigaro lo fumerebbe altrove

CACCIA A KAKA’ – A rialzare la temperatura del Bar c’è comunque il mercato con le ricorrenti voci di un imminente derby milanese per Kakà: “Se è vero che Mourinho nemmeno ci parla –  attacca il calzolaio milanista Domenico – tanto vale riportarcelo a casa Riccardino nostro!”
E’ contrario l’altro milanista,  il macellaio Pietruccio che, quando Kakà andò al Real Madrid, abbassò addirittura le saracinesche della sua bottega in segno di lutto: “Quel traditore non lo voglio più vedere nemmeno in fotografia – sentenzia – e se Mourinho lo manda via vuol dire che è zoppo”. Il rappresentante interista Giordano però non ha dubbi: “Se viene da noi  – sostiene – vedi come corre! Dopo i risparmi, Moratti per l’anno prossimo c’ha già pronti  400 milioni di euro in contanti”, ma il collega Ivan va oltre: “Molti di più – rilancia – Io ho sentito parlare di 700 milioni di euro. E Kakà lo prendiamo solo per la tribuna!”
Pure gli juventini s’intrippano per Kakà, a cominciare dal piastrellista Ermanno: “Tra Milan e Inter – s’insinua – magari sceglie Il fascino della Vecchia Signora” ma l’elettrauto Saverio contesta: “Alla Juve basta brasiliani – sentenzia – via Diego, c’abbiamo ancora quell’asino di Amauri, che segna due gol a campionato”. Il muratore Carmelo però mette tutti sul chi vive: “I brasiliani sono come le castagne – pontifica – belli di fuori ma dentro c’hanno le magagne. E di certi manco il sesso si capisce!”

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