Inter Nos 11

Pubblicato su San Siro Calcio di sabato 3 aprile 2010 per Inter-Livorno

AVANTI IN CHAMPIONS – Raramente si è visto un risultato di misura star così stretto all’Inter come l’1-0 sul CSKA Mosca di mercoledì scorso a San Siro. Dopo un primo tempo un po’ al risparmio, la ripresa nerazzurra è stata straordinaria, contro un avversario che ha badato soprattutto a difendersi. Merito comunque dell’Inter che, dopo essere passata con il solito Diego Milito dopo venti minuti di ripresa, ha avuto una miriade di occasioni per chiudere la partita, vanificate da chiusure disperate, salvataggi sulla linea di porta ed errori inattesi, come quello di Sneijder. Ma va bene così: il risultato è positivo in vista del ritorno a Mosca settimana prossima. Il CSKA, la cui storia recente ci dice che le cose migliori le fa in trasferta, in casa sua dovrà esporsi per rimontare, senza gli squalificati Krasic e Aldonin. E un gol nerazzurro a Mosca potrebbe significare la semifinale. Diego Milito con questo gol ha toccato quota 21 reti nelle varie competizioni: al primo anno interista è molto di più di quanto mi aspettassi. Credo che in ogni caso occorre essere prudenti circa le possibilità per la semifinale: non si arriva ai quarti di Champions per caso e la squadra di Slutskij stavolta è sembrata meno pericolosa del solito unicamente per i meriti dell’Inter. Credo che anche nella gara col CSKA si sia avuta la conferma del ritorno di un certo gioco, come a Palermo, col Livorno e a Roma, dove l’Inter ha raccolto complessivamente solo 4 punti, ma ha giocato meglio delle gare precedenti. Si è sbagliato molto sottoporta, ma si è creato tantissimo: nelle gare col Parma, col Genoa e col Catania invece davanti si era visto troppo poco. Questo è lo spirito di squadra che serve per andare a vincere di forza in campionato. Questo è lo spirito della grande squadra, concentrata ma non nervosa, che ormai riesce a fare solo un tempo a tambur battente, ma in certi casi può bastare, visto a questo punto della stagione bisogna solo stringere i denti. Credo che di qui alla fine qualche giro a vuoto possano farlo pure Roma e Milan. Ma una cosa per volta. Ora c’è il Bologna!
BALOTELLI – Al momento in cui si va in stampa, non so ancora se Balotelli sia stato convocato per il Bologna. Sono talmente stanco di parlarne che mi affido alle ultime dichiarazioni che ho sentito, dopo Inter-CSKA Mosca, a cominciare da Moratti: “Le parole di Balotelli da Chiambretti? Non me ne frega niente”. Poi Mino Raiola: “Balotelli ha già pagato a caro prezzo questa situazione, credo ci sia stato un fraintendimento delle parti, non ci si è capiti bene. Adesso bisogna voltare pagina, si potrebbe vedere a fine stagione chi è il colpevole e chi l’innocente”. Quindi la sorella Cristina: “Sulla vicenda cali il silenzio”, come se al Chiambretti Night non avesse parlato, a vanvera come sempre, proprio il suo fratellone. Infine Mourinho: “Dipende tutto da lui. Se è freddo quando segna lui perché deve essere caldo quando segna un compagno? Non mi posso aspettare di vederlo urlare. Voglio comunque dire che si sbaglia in una cosa: non è un problema tra Mourinho e Balotelli ma fra la società e Balotelli. Non è una situazione personale”. Alleluia! Io lo dico e lo scrivo da tempo. Il ragazzone ha timidamente applaudito in tribuna il gol di Milito al CSKA, unicamente perché Raiola gli ha dato di gomito, tipico caso di procuratore assai più avveduto del suo assistito. Pare che Mario, al momento ex SuperMario, sia sceso negli spogliatoi prima e dopo l’incontro e a Mourinho abbia detto “in bocca al lupo” prima della gara e “complimenti”alla fine. Pare intravedersi una certa apertura, ma andiamoci cauti, visto che il nostro ne combina una al giorno! E magari nel frattempo è apparso a Mediaset con il pupazzo Uan e il tifosotto rossonero! Sapete bene quanto sia ingenuo, mica lo fa apposta. E allora? E allora quel che conta è l’Inter, con o senza Balotelli!
RITORNO AL CAMPIONATO – E l’Inter deve battere obbligatoriamente il Bologna, perché la sconfitta di Roma ha accorciato di nuovo la classifica. E un punto di vantaggio è poca cosa. Da inizio febbraio l’Inter ha perso il ritmo: un andamento lento che al di là delle opinioni di ognuno sulle ragioni, ha di fatto riaperto il campionato ad una corsa a tre. Dopo la sconfitta di Roma, parlano tutti di duello, ma io non escludo il Milan: per me resta un ‘triello’ alla Sergio Leone, anche perché il semplice confronto dei rispettivi calendari non può né aggiungere né togliere punti alle tre contendenti. A sette giornate dalla fine, ci sono tre squadre in tre punti: questo dice la classifica, il resto è chiacchiera. Ma visto che bisogna per forza chiacchierare cerchiamo almeno di farlo con uno spirito costruttivo. Ad oggi le turbative arbitrali, che hanno inciso fino a un mese fa, sono secondarie. Come mi aspettavo, dopo tanto baccano mediatico, il trend arbitrale che da sempre privilegia le grandi rispetto alle piccole, è tornato più o meno quello di sempre. Oggi il nodo è un altro: fino a che punto l’Inter del campionato ha superato la crisi tecnica e mentale che l’ha frenata negli ultimi due mesi? La squadra, a Roma e col CSKA, al di là dei risultati sul campo, mi spinge ad avere fiducia sul fatto di fare più punti di Roma e Milan nelle ultime sette partite. Non sempre gli scudetti si vincono con 5-7 punti di margine: in fondo nei maggiori campionati d’Europa, i margini sono più o meno questi. Se l’aspetto positivo riguarda il miglioramento della condizione fisica e mentale cominciato da Palermo, resta comunque l’aspetto molto negativo di un nervosismo di squadra non più di moda. Perfino Mourinho a Roma era più tranquillo del solito in panchina. Non la squadra: all’Olimpico degli 11 in campo ne sono stati ammoniti 7! Troppi e col Bologna sono squalificati Maicon, Eto’o, Lucio e Zanetti, con Sneijder sotto diffida. Per vincere lo scudetto, prima ancora della scelta sul dosaggio razionale delle risorse fisiche e mentali tra campionato, Champions League e Coppa Italia, occorre calmarsi, una volta per tutte. La calma è sempre stata la virtù dei forti. L’Inter deve solo ritrovarla!

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