Tregua armata tra Moratti e Mancini

Il day after nerazzurro più che una pace lascia una tregua armata tra Moratti e Mancini. Le ultime parole del presidente ‘per il momento’ e ‘a meno che qualcuno non cambi idea’ dimostrano che il temporale ha lasciato pozzanghere assai scivolose, tanto per usare un’immagine usata proprio dal presidente, e che riprenderà presto a piovere. Il comunicato con cui il sito dell’Inter in serata fa parlare Mancini va nella logica della salvaguardia di un obiettivo immediato, lo scudetto, che sarebbe delittuoso perdere. Nessuno crede davvero che Mancini possa restare fino alla fine del contratto, ma è indubbio che per ispirare una retromarcia tanto clamorosa da parte del tecnico Moratti si sia lasciato andare a qualche promessa. O forse Intanto viene da chiedersi perché le sconfitte dell’Inter non riescano mai a chiudersi al 90° ma perché, per una ragione o per l’altra, l’Inter riesca a complicarsi la vita ben oltre il fischio finale e ogni ragionevole logica. E intanto ecco la ridda di ipotesi sulla goccia che abbia fatto traboccare il vaso del Mancio: c’è chi parla di una difesa di Moratti al renitente Figo negli spogliatoi, chi invece svela di un litigio con il direttore generale Paolillo. In realtà se c’è stata una goccia, c’è anche un vaso colmo da tempo, ben prima della sfida con il Liverpool. Ridicola l’ipotesi che Mancini abbia agito in questo modo per sviare le critiche alla squadra per l’ennesima eliminazione patita in Champions: meno grave uscire col Liverpool che con Villarreal e il Valencia, solo un folle potrebbe aver volutamente adottato questa strategia, visto il terremoto che ne è seguito. Intanto, tra una scossa d’assestamento e l’altra, c’è da vincere uno scudetto. Poi ci sarà tutto il tempo per rompere l’armistizio e ricominciare la guerra civile, in cui a perderci è soprattutto l’Inter.

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