9C: Fiorentina-Inter 0-0
Ecco il secondo 0-0 consecutivo nel giro di tre giorni. A Firenze l’Inter avrebbe dovuto riprendere al volo i punti persi in casa con il Genoa, ma niente da fare. Sul tabellino per i nerazzurri restano una traversa di Mancini in apertura e almeno tre occasioni fallite: dallo stesso Mancini, da Ibrahimovic e da Crespo, ripescato in extremis da Mourinho, dopo il castigo di Cruz e Adriano. La Fiorentina ha creato più o meno come l’Inter e recrimina per un rigore non concesso da Rosetti dopo un abbraccio di Burdisso a Pazzini. Al di là del primato e dei punti persi, due risultati a occhiali, come si scriveva una volta, non possono che creare mugugni. Per una grande squadra non è certo positivo pareggiare due volte di fila e senza far gol: meglio perdere una partita e vincere l’altra piuttosto che pareggiarne due di fila, perché in tal caso i punti sarebbero stati almeno tre . Mourinho ha dimostrato di avere ancora le idee piuttosto confuse intorno a uomini e modulo, variati troppe volte nel corso delle partite. In tal caso si è fenomeni solo se si vince. In caso contrario si è pasticcioni. Purtroppo, come avevo scritto quando Moratti decise di cambiare un progetto tecnico che bene o male, anzi più bene che male, aveva funzionato, era inevitabile che la squadra pagasse qualcosa nel cambio di guida tecnica. La bravura di Mourinho, per essere bravo davvero, avrebbe dovuto far sentire il meno possibile il ribaltone. Invece, rispetto ad un anno fa, l’Inter ha tre punti in meno in campionato e uno in più in Champions. Ovvio che adesso il contorno si faccia disturbante, perché l’ennesimo scivolone nell’immaturità di Adriano certamente non fa bene all’ambiente. Un ambiente che non ha dimenticato il pessimismo cosmico dei penultimi anni, visto che gli ultimi sono stati vincenti. Certamente qualche dubbio su Mourinho è legittimo: essere un bravo allenatore non significa necessariamente riuscire a vincere con l’Inter. L’Inter non è una società normale: per quello si è pensato ad un tipo speciale!
Ciao Gian Luca, sono un tifoso del Milan e volevo farti i complimenti per il tuo modo di esporre in maniera cosi semplice e spontanea un percorso di vita che qualsiasi sia la professione intrapresa è comune a tutti. Parliamo di calcio e in particolare di Mourinho. Mi permetto di fare un piccolo bilancio non in rapporto a Mancini ma ad Ancelotti. Secondo me a livello di capacità tattica non ci sono grosse differenze tra i due. Mi sembra però che la gestione del gruppo venga affrontata meglio da Carletto perché é capace di prendersi le colpe anche quando non sono sue, tra scelte societarie e rapporti con i calciatori. Insomma molto spesso fa un passo indietro, trova un compromesso e non pretende in maniera scientifica che i giocatori facciano solo quello che dice lui. Certo sono i risultati che poi fanno storia ma un certo modo di essere di porsi, alla fine paga, non solo nel calcio. Penso che anche tu abbia questa virtù a differenza di tanti altri dell’ambiente e ti apprezzo malgrado la fede calcistica non sia comune. Cordiali Saluti Fabio