Tokyo, Giappone

A 9.715 km da Milano, fuso orario -7 o -8 senza ora legale
27-30 dicembre 2007
TViaggio
Prima parte del Japan Tour 2007-08
Ho alloggiato nel quartiere Shinagawa, all’Hotel New Grand Prince Takanawa, che fa parte di un complesso di quattro hotel enormi e tutti con lo stesso nome!
Segue a Kyoto, seconda e ultima parte del Japan Tour 2007-08

Tokyo (ab.12.000.000, 30.000.0000 nella conurbazione Tokyo, Yokohama, Kawasaki, Chiba), capitale del Giappone (ab.128.000.000) occupa una superficie di 570 km e si trova nella regione del Kantō sull’isola di Honshu. Secondo un rapporto Onu, Tokyo e dintorni sono il più grande agglomerato urbano del mondo, costituito da 23 ‘ku’ (circoscrizioni) della città vecchia, 14 ‘shi’ (contee urbane), 18 ‘machi’ (città) e 8 ‘mura’ (villaggi) che costituiscono la prefettura di Tokio. I confini della città arrivano alle Isole Ogasawara nell’Oceano Pacifico, distanti quasi 1.000 km

Aeroporto
Narita, 60 km a est per i voli internazionali
Haneda 25 km a sud per i voli domestici

Highlights

  • JR Yamanote Line con 29 stazioni tra cui la Tokyo Central Station
  • Area Shiganawa con catena Prince Hotels
  • Area Shinjuku con Palazzo Parlamento e Tempio scintoista Meiji
  • Area Shibuya con incrocio stazione e Grattacielo ‘109’
  • Area Harajuku con Takeshita Dori e Viale Omotesando
  • Area Chiyoda con Palazzo Imperiale
  • Area Ginza
  • Area Minato con World Trade Center e Torre di Tokyo
  • Area Asakusa con Tempio buddista Sensoji
  • Area Akihabara con Electric City
  • Area Ueno con omonimo parco

Memento
Il Giappone moderno comincia con il ‘Meiji’ ovvero il ‘governo illuminato’, titolo rituale assegnato all’imperatore Mutsuhito (1852-1912), che modernizzò il Paese aprendolo all’Occidente, prima con l’abolizione del regime feudale e concessione della libertà di religione e poi con l’industrializzazione. Con Meiji il Giappone divenne anche potenza militare e vinse due guerre: contro la Cina (1894-1895), sconfitta e costretta a cedere Formosa e contro la Russia (1904-1905), la cui flotta venne distrutta nella Battaglia di Tsushima.
Tokyo si trova al centro di un capillare sistema ferroviario costruito a partire dall’era Meiji (1868-1912). Nelle stazioni-chiave della città, Tokyo Centrale, Ueno, Ikebukuro, Shinjuku e Shibuya, transitano dai 400.000 al 1.700.000 di passeggeri al giorno. A Tokyo fa capo anche la rete degli ‘shinkansen’ o treni ‘proiettile’, convogli ad alta velocità che superano i 250 km orari. Impossibile invece modernizzare la rete stradale, per il tessuto urbanistico della città vecchia, costituita da un reticolo di vicoli e canali Il Palazzo Imperiale è un antico complesso residenziale tra parchi distrutto dai bombardamenti alleati del ’44 e ricostruito in cemento armato. La Torre di Tokyo è alta 333 m, ma a lasciare a bocca aperta è l’incredibile svincolo della Shibuya Station, forse il punto più affollato del pianeta con decine di passaggi pedonali che s’incrociano in ogni direzione. Per non parlare dei ‘capuseru hoteru’ o ‘capsule hotel’ nati negli anni ’70, cioè cubicoli in plastica di 1 metro e mezzo per due destinati agli uomini di affari che perdono il treno di ritorno e che, se non si soffre di claustrofobia, dispongono di Tv e aria condizionata, mentre il bagno è ovviamente in comune. Nel Quartiere di Shibuya c’è anche il grattacielo ‘109’, un marchio che è sinonimo della pacchiana moda made in Japan. Nel quartiere di Akihabara si trova Electric City, una serie di grattacieli dedicati ad ogni diavoleria elettronica: esistono telecamere, computer e ferri da stiro grandi non più di tre dita! A Tokyo solo le vie principali hanno un nome e quindi l’orientamento non è semplicissimo, anche se dopo i Mondiali di Calcio le scritte in caratteri latini hanno affiancato praticamente ovunque gli ideogrammi. La JR Yamanote Line è una circonvallazione ferroviaria ovale con 29 stazioni, che in un’ora tocca tutti i principali quartieri della città. La forma di governo è una monarchia Costituzionale e le religioni più diffuse sono lo scintoismo e il buddismo. La valuta nazionale è lo Yen: 1000 yen corrispondono a 6 euro circa e che il Giappone sia un Paese carissimo è una leggenda. Il souvenir tipico è il ‘maneki-neko': trattasi di un gatto seduto con un bavaglino e una campanella allacciati al collo e una zampa sollevata in segno di saluto, disponibile in qualsivoglia materiale e colore, anche se quello tipico è bianco. Quelli della mia generazione ricorderanno pure il cartone animato di ‘Doraemon’, trasposizione animata e riarrangiata di un ‘maneki-neko’ dalle mille risorse. Il passatempo che dal dopoguerra affascina invece un quarto della popolazione è il ‘pachinko’, una sorta di incrocio tra un flipper verticale e una slot machine, dove scrosciano centinaia di sfere metalliche provocando un rumore infernale. Altro oggetto diffuso è il ‘washlet’, combinazione di water e bidè, talmente sofisticato per cui la parte inferiore dell’asse della tazza è ricoperta di istruzioni stampata, con pulsantiere che attivano riscaldamento, stereo hi-fi, spruzzi d’acqua fino alla tradizionale levetta che attiva lo scarico. I bagni alla turca invece hanno di norma la forma ovalizzata di un piccolo sidecar. Ovunque regano pulizia e ordine e legalità: per ogni rapina in Giappone, da noi ne accadono 75! I giapponesi sono di una cortesia imbarazzante: sembra ridicolo, ma ci inchina di continuo in segno di saluto e deferenza! Nei bar e nei ristoranti ci si ritrova spesso seduti per terra o su sedie così basse che si ordina a cameriere inginocchiate al tuo fianco! E appare bizzarro che un popolo all’apparenza così mite sia stato capace di sottomettere e martirizzare per decenni mezza Asia.

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