Ciao Guido

Ciao Guido,
non so bene cosa scrivere, perché quando si muore, qualsiasi cosa è sbagliata. Ci conoscevamo dal 1987, quando lavoravi ancora, tu interista con l’altro interista Paolo Taveggia, per il primo Milan di Silvio Berlusconi. E guardando come lavoravate tu e Paolo, ho sempre pensato che, in certi ruoli, le società di calcio dovrebbero essere gestite da persone che non ne siano tifose, perché certi eccessi non si conciliano con la necessità di un certo distacco ‘professionale’ nei rapporti con la stampa. Poi nel 1991 sei passato all’Inter, ma devo dire che non hai cambiato il tuo modo di lavorare. Se c’era da opporre un rifiuto a certe richieste sapevi farlo con un sorriso e con un’educazione che oggi tra i nuovi ‘miracolati’ degli uffici-stampa trovi sempre più raramente. Insomma si capiva che non venivi dal calcio e non avevi fatto solo calcio nella tua vita! Insieme abbiamo condiviso l’avventura di Italia ’90 in cui tu da responsabile della tribuna-stampa di San Siro mi avevi affidato la supervisione dei giornalisti radio-tv esteri. Bella esperienza e mi piace ricordarti proprio lì, in mezzo alla nuova tribuna-stampa di San Siro, a controllare che i giornalisti stranieri lavorassero al meglio. E il nome di Susini tra i colleghi era una garanzia.
Ciao Guido Susini…

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