Adriano, vittima di una società senza cuore

Adriano escluso dalla lista di Champions League resta dal punto di vista morale, prima ancora che tecnico, una decisione sacrosanta da parte dell’Inter, anche se non manca chi contesta, poiché ci sono interisti ai quali farsi del male piace davvero! Già, il ‘povero’ Adriano, ingaggio 5 milioni e 200 mila euro all’anno, forse qualcosa in più, non ha fatto proprio nulla in questi ultimi tre anni per meritarsi tutto questo ed il vero cerbero è Mancini, spalleggiato da Moratti, presidente notoriamente incline a severe punizioni nei confronti dei calciatori che sbagliano. Il bello del calcio è che si può dire qualsiasi stronzata, con la scusa che per qualcuno è l’unica via per un imprecisato riscatto sociale. Vado in bestia a sentire chi critica l’unica vera decisione da società seria presa dall’Inter di Moratti, di regola gli stessi che hanno sempre parlato dell’Inter come società senza spina dorsale nell’affrontare le questioni comportamentali dei suoi calciatori. Oggi, persino l’illustre Corriere della Sera tratteggia un profilo del professionista Adriano, che dilapida qualcosa come 40.000 euro a settimana per i suoi divertimenti non propriamente da atleta. Ricordo che più o meno le stesse cose me le disse due anni fa un signore che si professava bell-man dell’Hotel Principe di Savoia a Milano, spifferando che Adriano almeno un paio di notti a settimana le trascorreva in hotel e non da solo. Non ho approfondito la questione perché ho un rispetto sacro della vita privata delle persone, senza contare che questo mondo è pieno di gente che per una breve intervista in Tv o un pizzico di pubblicità venderebbe sua madre al miglior offerente, fermo restando però il vigliacco anonimato quando si tratta di sputtanare qualcuno. La mia regola è che se uno ha davvero qualcosa da raccontare, ci deve mettere faccia, nome e cognome, a rischio in caso di dichiarazioni mendaci di una di quelle querele che finiranno di pagare i suoi pronipoti. E malgrado tutto, ho sempre pensato che si tramandassero troppe leggende sulla bella vita di Adriano e francamente non è poi così importante: se lui segnasse due gol a partita o offrisse un rendimento perlomeno accettabile, nessuno avrebbe nulla da ridire. Ma Adriano ha in più il difetto di non volere nemmeno bene all’Inter, come ha dimostrato per l’ennesima volta quest’estate dichiarando in Brasile il suo gradimento per Real Madrid e Milan. E, siccome non è la prima volta, è ora di darci un taglio e di dire la verità. Nessuna società di alto livello oggi vuole Adriano, probabilmente neanche il Milan, e Ancelotti in linea generale ha cofnermato che una società deve provare ad aiutare un calciatore nella misura in cui questi sia disposto a farsi aiutare. Il compianto Facchetti quando parlava dell’ultimo Adriano a telecamere spente confidava spesso di avere la netta impressione che il ragazzo non capisse mai quello che gli si diceva per il suo bene. E allora bene ha fatto Mancini ad escluderlo dalla lista Champions, comunicandolo a quattr’occhi ad Adriano almeno due settimane fa, quando ancora nessuno se l’aspettava, con grande correttezza. C’è chi dice che l’Inter dovrebbe liberarsi al più presto di Adriano: bella scoperta, lo dico anch’io, ma se in prestito lui non vuole andare ed il cartellino ha un costo, non vedo proprio perché l’Inter dovrebbe regarlarlo, per consentirgli pure di scegliersi la squadra, sempre ammesso che ne trovi una che lo voglia davvero. Invece Adriano, se vuole scappare dall’Inter, deve metterci del suo guadagnandosi un valore di mercato che consenta alla società di recuperare almeno in parte il capitale investito. E a chi teme che Adriano possa tornare Imperatore magari in una concorrente diretta rispondo che non avrei alcun rimpianto, perché non ha senso voler bene a chi non l’ha mai ricambiato. Qualcuno troverà eccessivamente duro questo editoriale e mi auguro che tra qualche mese, rileggendolo, non sia più condivisibile. Vorrebbe dire che Adriano è tornato a giocare nell’Inter, visto che non c’è solo la Champions.

1 Commento su Adriano, vittima di una società senza cuore

  1. Carmelo Finocchiaro, Siracusa // 23 gennaio 2010 a 01:41 //

    Gian Luca, dopo l’esclusione di Adriano dalla CL una massa di opinionisti, giornalisti, osservatori, tecnici, ingegneri, avvocati, gelatai, barbieri ecc. si sono scagliati contro Mancini. Eppure sono sicuro che se il Mancio avesse convocato Adriano, gli stessi avrebbero avuto comunque qualcosa da ridire. Insomma, Mancini qualsiasi cosa fa sbaglia. E secondo me ha pure ragione a dire che la gran parte della stampa sputa fango sull’Inter, ma rimango dell’opinione che certe esternazioni non vanno fatte, proprio perché abbiamo tutti contro. Del calciatore Adriano che dire? E’ meglio per tutti che vada via, anche gratis per me: si risparmierebbero 27.000 euro al giorno! E gli interisti non dovrebbero avere nessun rimpianto, perché per lui è stato fatto di tutto e di più. Ricordi quando, dopo essere stato in Brasile una settimana a ‘ritrovare sé stesso’ e, dopo essersi allenato poco con la squadra, il Mancio lo presentò titolare a Palermo al posto di Crespo? Se non è fiducia questa… Saluti, Carmelo

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