8iUCL: Valencia-Inter 0-0

Valencia07La creazione fotografica qui a fianco mi è arrivata poco dopo l’eliminazione dell’Inter dalla Champions League e la pubblico volentieri perché è spiritosa e a me l’ironia, quella sana, piace da morire!
Parlando seriamente, c’è da rilevare che da qualche tempo le uscite dall’Europa non sono mai in punta di piedi. Sto per citare una serie di precedenti, sicuramente tutti molto diversi, ma uniti da un unico filo elettrico conduttore, come direbbe il Trap, ossia la reazione un po’ isterica dell’ambiente nerazzurro. Coppa Uefa 2000-01: l’Alaves vince meritatamente a San Siro e succede il finimondo con seggiolini che piovono sul terreno di gioco e squalifica del campo per tre turni; Champions League 2004-05: euroderby e pioggia di petardi in campo con sospensione dell’incontro e condanna a quattro turni a porte chiuse, più altri due da scontare con la prossima sanzione; Champions League 2005-06: eliminata dal Villarreal, la squadra viene quasi aggredita al rientro alla Malpensa dalla vittoriosa trasferta di Ascoli. Ora la rissa finale al Mestalla con protagonisti i calciatori che, dopo la vigliacca provocazione di David Navarro, si scatenano in un’autentica caccia all’uomo. Ovviamente sono tutti episodi e protagonisti diversi, ma non capisco perché l’Inter debba uscire dall’Europa portandosi quasi sempre dietro qualche casino. Proprio ora, con un Presidente Uefa come Michel Platini, che ha giustamente posto la lotta alla violenza, badate bene, ad ogni tipo di violenza, al centro del suo programma. L’inchiesta Uefa è avviata e non credo che il setto nasale fratturato di Burdisso possa temperare il giudizio della Commissione Disciplinare previsto il prossimo 22 marzo. L’Inter ha reagito ad una serie di vigliacche provocazioni valenciane, ma la faida quasi tutta argentina che ne è seguita andava evitata. Io credo che chi indossa una delle maglie più prestigiose del mondo abbia il dovere di non cadere in alcuna provocazione e, guarda caso, Materazzi e Ibrahimovic, campioni di forte personalità, hanno mantenuto i nervi saldi. Insomma, possibile che una sconfitta debba diventare una tragedia, anche in un momento in cui l’Inter è tornata grande? E chissenefrega di chi può solo bofonchiare minimizzando i primati nazionali dell’Inter! Lo si faceva anche tra nerazzurri quando Juventus e Milan vincevano e sappiate che chi rosica, sia egli interista, milanista o juventino, non riconoscerà i meriti dell’avversario nemmeno davanti ad un albo d’oro decennale dipinto con gli stessi colori. Fatevene una ragione, perché ultimamente se c’è un tifoso che gode più di chiunque altro è l’interista! Intanto, la leggendaria impresa della Roma, capace di schiantare il Lione al Gerland, ma staccata di 16 punti dai nerazzurri in Italia, conferma il valore del campionato dell’Inter. Non si vincerà la Champions nemmeno quest’anno? Sarà per la prossima volta, non facciamone un dramma! Fino a ieri si pregava per un miserrismo quarto posto in campionato, ora si sta decisamente meglio! E a proposito della gara del Mestalla, ci può stare che per la legge dei grandi numeri prima o poi il Valencia dovesse prendersi la rivincita sull’Inter che nel giro di quattro stagioni lo aveva sempre estromesso dall’Europa. Poi c’è modo e modo di vivere una sconfitta ed il mio è semplice: per l’Inter, più forte del Valencia, è stato letale il 2-2 di San Siro e in Champions una serata storta è spesso letale. Non mi attacco nemmeno al presunto rigore non visto da Stark o ad altre quisquiglie. L’inter è stata eliminata, punto e a capo. Credetemi, a me va benissimo vincere anche solo il campionato, che con 38 partite è certamente più impegnativo della Champions League. E poi, scusate, ma ora tocca a me: in fondo che valore ha questa Champions? Non c’è la Juventus e ora non ci sono più nemmeno l’Inter, il Lione, il Barcellona, il Real Madrid e l’Arsenal. Suvvia, che Champions è?

3 Commenti su 8iUCL: Valencia-Inter 0-0

  1. Michael Vieh Sydney - AUSTRALIA // 22 gennaio 2010 a 03:13 //

    Ciao Gian Luca,ho appena letto il tuo punto di vista della partita di Valencia. Sono contento di vedere che giudichi quello che è sucesso in un modo obbiettivo, sapendo che sei uno dei tifosi più grandi che ha l’Inter. Volevo solo dire chiedere come può il calcio ritornare alle sue origini, ad essere un divertimento? Quello che si vede oggi in Europa purtroppo non un divertimento. Da qualche anno le cose sono peggiorate: oggetti in campo, scambi di “favori” tra abitri e squadre fino alla terribile storia di Catania. Mi chiedo come si possa migliorare se gli stessi protagonisti sono cosi immaturi? Come possiamo attenderci che i bambini si comportino bene se vedono i loro idoli fare minchiate? I calciatori dicono di essere professionalisti e vorrei che si comportassero come professionisti. E’ ora che la gente si prenda non solo la responsibilità ma anche l’accountability (non conosco la parola in italiano). I calciatori devono ritornare essere umani e scendere dai cavalli bianchi. Troppi soldi! Quando vedo giocatori che arrivano allo stadio con le cuffie dei iPod o i cellulari nelle orecchie, non so che pensare. Perché non parlano, non partecipano al mondo sociale? Ti scrivo da persona che ama il calcio anche se sai benissimo sono un Milanista e che posso non essere al 100% obbiettivo. Ma non parlo dell’Inter, ma di tutta la gente fa un gran male al calcio.

  2. Chiedo scusa, ma questa è una mail che interessa solo me e la pubblico solo per sorprendere un mio grande amico che non vive proprio dietro l’angolo, il brillante ingegnere tedesco Michael Vieh! Dopo aver vissuto e lavorato per qualche anno a Milano, Michael si è trasferito a Sydney in Australia e quest’estate mi ha ospitato per una ventina di giorni, ha conosciuto il mio sito ed è la prima volta che mi scrive. Ora ti rispondo, caro Michael. Prima di tutto, continuo a non capire perché tu debba proprio tifare per il Milan e so che la prima cosa che chiedi ovunque ti trovi per lavoro sono notizie sul Milan. Bene il Milan va male, non guardarlo in Tv! Il tuo tifo rossonero proprio non lo capisco, visto che ti ricordo per la decima volta che alcuni tuoi grandi connazionali come Rummenigge, Matthaeus, Brehme e Klinsmann sono stati simboli dell’Inter. Ma so che ciò non conta nulla, visto che tu detesti per certe cose la tua Germania quasi come me per altre la mia Italia. Non so cosa risponderti se non farti i complimenti per anche per anche per il tuo italiano scritto, assai superiore a quello di tanti altri miei connazionali. Tu, amico mio, vivi in un altro mondo e fai domande semplici alle quali io non so proprio rispondere. Ricordi quando mi portasti al Sydney Cricket Ground per la partita di AFL-Aussie Rules tra i Sydney Swans ed Essendon? C’è pure la foto in sezione GLR World Tour, Sydney. Ricordi il mio stupore per il clima negli stadi e sui campi australiani? Non riesco a spiegarti perché molti qui vivano il calcio come la cosa più importante della propria vita! Eppure, programmi sul calcio australiano con toni piuttosto accesi ci sono anche lì e Darryl Hall dalle tue parti non è poi meno popolare di Ibrahimovic! No worries, my mate! E cambia squadra!
    PS: per accountability credo tu intenda il concetto anglosassone di assunzione di responsabilità in sede etica davanti a dio e al mondo, anche finanziaria, ma qui da noi non solo non si traduce, ma a volte nemmeno esiste.
    GLR

  3. Daniele Tomasina, Osnate (VA) // 22 gennaio 2010 a 20:15 //

    Ciao Gian Luca,vorrei un tuo parere su una riflessione: fuori dalla Champions Inter e Lione, vale a dire squadre che nei rispettivi campionati guidano la classifica con margini molto ampi. Fermo restando la grande prova dei giallorossi a Lione, credo che la mancanza di abitudine alla tensione in campionato abbia riflessi negativi in coppa, laddove serve una concentrazione maggiore e dove un errore può essere pagato a caro prezzo. Con gratitudine, Daniele Tomasina

Lascia una risposta