Rit8iUCL: Inter-Ajax 1-0

Per la terza volta negli ultimi quattro anni l’Inter è tra le migliori otto formazioni d’Europa. La vittoria di misura sull’Ajax con un gran gol di Stankovic proietta i nerazzurri alla duplice sfida nei quarti con gli spagnoli del Villarreal, formazione esordiente in Champions League e certamente la più abbordabile con il Benfica. Finora, il cammino nell’urna europea dei nerazzurri è stato baciato dalla dea bendata e questo va riconosciuto con onestà. Non mi riferisco però alle partite giocate, perché quando l’Inter ha vinto lo ha fatto meritandolo pienamente, ma alla qualità degli avversari, finora tutti alquanto modesti. Il girone di qualificazione con Porto, Artmedia e Rangers era onestamente quello più agevole e nei quarti un avversario più morbido dell’Ajax non si poteva avere. Stessa cosa ora, a proposito del Villareal, almeno sulla carta. A Juventus e Milan è andata peggio, soprattutto ai cugini, che sono arrivati fin qui dovendo vedersela con rivali assai più ostici, il Bayern prima, il Lione ora. Ma questo non significa nulla: avere buona sorte nell’urna non è una colpa e conta poco se poi in campo si pensa di aver già vinto le partite, come è accaduto ad Amsterdam. Il cammino dell’Inter in Champions un anno fa fu più convincente con vittorie a valanga su Anderlecht, Valencia e Porto. Quest’anno il rendimento è stato complessivamente meno brillante e la gara a San Siro con l’Ajax ne è stata specchio fedele. Non mi ha fatto impazzire di gioia l’Inter contro i rampolli olandesi o, meglio, mi ha un po’ allarmato l’attacco in scarsa vena, dal momento che la difesa è tra le più forti d’Europa e il centrocampo non è da meno con Figo sempre più figo! Ora c’è il Villarreal e potrebbe ancora bastare un’Inter di medio valore ma poi, se tutto va come deve, con tutta la sacra cautela delle scaramanzie dell’ambiente, ci sarà la Juve o l’Arsenal, dove è sentitamente richiesta l’Inter vera, o meglio, un attacco di alto livello, che sia in grado di capitalizzare quasi tutto il creato. Certo, non c’è bisogno di ammazzare le partite, basta l’1-0, a volte pure un pareggio per essere qualificati. E’ probabilmente anche vero che avversari come il Bayern o il Lione sono assai più stimolanti di un modesto Ajax, ma il valore dell’Inter, ad altissimo livello, questo voglio dire, va ancora verificato e voglia il cielo che si possa farlo al più presto, perché vorrebbe dire essere arrivati in fondo. Pensierino finale: vedo che nel momento topico della stagione ci si preoccupa tanto di Ronaldo nemmeno giocasse già nell’Inter! Rimando al forum il dibattito sull’affascinante vicenda: va benissimo parlarne e sono il primo a farlo, ma quello che conta davvero è l’Inter di oggi. Quindi occhio alle distrazioni, anche se capisco che non sia facile scacciare l’abitudine, consolidata da decenni di delusioni, di pensare sempre a domani, ma al momento il presente reale può ancora esser meglio del futuro virtuale.

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