Nuova strategia sul mercato
Mi piace moltissimo l’Inter che sta nascendo in un mercato povero e difficilissimo come questo. Sulla carta, David Pizarro è uno dei migliori acquisti dell’era Moratti, anche se un conto è la carta un altro è il campo, ma le ragioni per ritenere il cileno un grande colpo ci sono tutte e spiego perché. Pizarro è indicato da più parti e da tempo come il giocatore ideale per il centrocampo dell’Inter, e l’arrivo di Veron lo scorso anno non è assolutamente in contrasto, anzi. E’ vero che Pizarro non ha mai giocato in una grande squadra, ma questo non significa che non possa diventarne il faro, dopo le grandi cose fatte ad Udine. Veron resterà solo per un’altra stagione, ma non potrà certamente giocare tutte le partite. Meglio aver portato subito a casa chi può rimpiazzarlo come regista nell’Inter del futuro. Senza contare che in determinate situazioni tattiche, non è azzardato immaginare una coesistenza tra i due, in un incastro a centrocampo che riguarda anche Stankovic o i due mediani Cristiano Zanetti e Cambiasso in contemporanea. E per la verità, non mi dispiace nemmeno che Materazzi abbia scelto di restare e di giocarsi all’Inter, piuttosto che altrove, il posto di titolare in vista dei Mondiali di Germania. Purtroppo la situazione personale di Burdisso è ancora complessa e nell’intero reparto, con Materazzi in rosa, c’è più scelta. Tutto sommato, anche Van der Meyde meritava un’altra chance. In fondo, meno si cambia e meglio è e con l’arrivo di un difensore centrale e di due esterni di ruolo, la squadra titolare non avrà che tre nuovi innesti, quattro nel caso di alternanza tra Veron e Pizarro. Quello che Mancini voleva, nulla di più, nulla di meno. Per il 4-4-2 puro, servono buoni esterni: la fascia di sinistra toccherà a Stankovic, che può giocare anche al centro, e a Solari, che è più forte di Kily Gonzales, per il quale però non arrivano offerte dignitose. Eventualmente lo si cederà più avanti. Resta da inventare la fascia di destra, perché Van der Meyde deve fare scopa con un titolare di alto livello: Figo, se riesce lo scambio di ingaggi con Davids via Real Madrid, può garantire ancora un paio di stagioni di alto livello. In fondo, cifre alla mano, Figo ha deluso solo nell’ultima annata, che lo ha visto stanco reduce da uno sfortunato tiratissimo Europeo giocato in casa. Figo resta sempre un bel nome, anche a livello d’immagine: è stanco di Madrid esattamente come Davids lo è di Milano e lo scambio alla pari d’ingaggi potrebbe giovare ad entrambi. Sulla destra resta sempre in piedi l’alternativa Mancini, ma le sanzioni alla Roma hanno congelato lui e soprattutto Chivu. Già, perché la priorità in entrata, ancora prima della quinta punta, per la quale c’è tempo fino a metà agosto, resta il difensore: Alex è stato bloccato dopo un colloquio tra Moratti e Abramovich, ma è ovviamente la seconda scelta, anzi la terza, visto che la partita per il difensore centrale si gioca più che mai tra Chivu e Samuel. Quest’ultimo, insieme al portoghese Figo e a Davids è al centro di un vero e proprio intrigo internazionale, ben attualizzato nella locandina dell’amico Rob che vedete qui in basso. Rilanci e colloqui sono all’ordine del giorno, ma un’operazione del genere, con tre giocatori di alto profilo, resta complessa, perché prima delle volontà dei protagonisti vengono le esigenze di bilancio e di risparmio dei due club, Inter e Real Madrid. Senza contare che l’Inter continua a temporeggiare su Samuel per capire fino in fondo se può agganciare Chivu, entusiasta dell’Inter e pronto a venire a Milano anche a piedi, soprattutto se la Juventus dovesse rimandare a gennaio, a parametro zero, l’acquisto di Cassano, obbligando così la Roma a far cassa al più presto. In realtà la vera difficoltà di tutte le squadre è liberarsi dei giocatori evidentemente in eccesso ma prigionieri di ingaggi da prima Repubblica, tipo Morfeo e Coco, comunque ad un passo dalla rescissione, o quelli poco propensi per altri motivi a lasciare l’Inter, tipo Karagounis e Kily Gonzales. Con l’arrivo del difensore e dell’esterno di destra, oltre alla quinta punta, il mercato dell’Inter in entrata sarà completato, ma alcune cose potranno anche accadere ad agosto. Resta comunque apprezzabile la nuova strategia nerazzurra, che non fa più sconti a nessuno, non accetta passivamente i rilanci altrui e non partecipa ad aste assurde: in questo senso la vicenda Makinwa è stata illuminante! Nulla contro l’attaccante nigeriano, ma 7 milioni e 250.000 euro per un attaccante ancora tutto da verificare in serie A è stata giudicata una cifra esagerata. E così dispiace per Makinwa, ma il rischio lo corra pure il Palermo che, intanto, ha offerto all’Inter Luca Toni. Il vulcanico presidente rosa-nero Maurizio Zamparini chiede 12 milioni di euro. L’Inter per ora fa orecchie da mercante. Per l’attaccante c’è tempo, ora la priorità è il difensore.
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