Fontana al veleno per Mancini
Conosco bene Alberto ‘Jimmy’ Fontana. Toldo, fino a qualche tempo fa, ribadiva sempre che Fontana era l’ideale secondo di qualsiasi portiere. E Fontana è sempre stato uno che sapeva sempre star al suo posto, spessissimo la panchina, senza mai creare problemi. Ma l’attacco a Mancini, pubblicato oggi sulle colonne del QS, è uno dei più violenti che si ricordino da parte di un calciatore nei confronti del proprio allenatore. E, soprattutto, è tutto vero, e non avevo dubbi, visto che conosco personalmente Simona Marchetti, la collega che ha raccolto l’intervista-shock! Ho parlato con Fontana 45 minuti oggi pomeriggio e ha confermato tutto, anche se ha confessato di essersi spiegato male nel passaggio in cui si accenna ad un corpo a corpo sfiorato con Mancini. In realtà Jimmy non ha mai pensato di alzare un dito contro chicchessia, ma poco importa. Nell’intervista non c’è alcuna forzatura: Fontana quando ha parlato non era nè fumato nè bevuto, parole sue, ma si è sentito trattato senza un briciolo di umanità. Jimmy sa da mesi che questo è il suo ultimo anno all’Inter ed è grato alla società perché pensava di rimanervi un anno, mentre questa è la sua quarta e ultima stagione, ma la sua uscita non ha certo reso un favore alla società, alla vigilia di un impegno più importante del previsto, come la semifinale di Coppa Italia. Oggi Fontana si è scusato con la società per aver scelto il momento sbagliato ma non ritratta nulla. Io ho sempre detestato coloro che sputano nel piatto in cui hanno mangiato dopo che il piatto gli è stato tolto, tipo quelli che scrivono i libri sul doping nel calcio solo dopo che il calcio ha deciso di fare a meno di loro, ma finché ci sono stati, hanno taciuto. Di Biagio disse peste e corna su Cuper, dopo che sia lui che lo stesso Cuper erano passati, lui al Brescia e Cuper dall’amministrazione di via Durini. Gigi parlò guarda caso alla vigilia di Brescia-Inter e la cosa all’epoca non mi piacque. A Fontana devo dare atto di aver parlato ora che va ad Appiano tutti i giorni, almeno fino a fine giugno, anche se fuori rosa, ma è stato un azzardo. Rob, il mio vignettista di fiducia, aveva deciso di fermarsi dopo l’eliminazione dalla Champions, un po’ per l’arrabbiatura, un po’ per impegni personali, ma il caso Fontana lo ha nuovamente ispirato con l’immagine che vedete qui sotto. Non credo in ogni caso che l’incidente possa destabilizzare l’Inter che, per la prima volta da molto tempo, non ha dato prova di episodi di menefreghismo, malgrado il suo campionato sia scritto da tempo. Certo c’è però l’effetto-domino, perché ora si sta già dicendo che Fontana segue Davids, Coco, Emre e chissà quanti altri in rotta con il Mancio. Poi c’è chi allunga l’elenco con Materazzi, Toldo, Ze Maria, Vieri e perfino Adriano. In realtà io non credo che Mancini sia così negativo. Certamente Mancini è un duro che ha il suo zoccolo duro, gli ex laziali e qualche altro, ma che male c’è? Ogni allenatore ha i suoi preferiti. Capello mi sembra tratti molto meglio Emerson e Ibrahimovic di Del Piero, mentre Ancelotti stravede per Seedorf e Crespo, ma si fa meno problemi con Ambrosini, tanto per dirne uno a caso. All’Inter molti chiedevano un allenatore che non guardasse in faccia a nessuno. Mancini ha le sue idee e, forse, le cambia pure troppo spesso: all”inizio preferiva Zè Maria a Javier Zanetti, poi il capitano lo ha conquistato e Zè Maria si è trovato in disparte, ma ora ha recuperato terreno. Alla Lazio Claudio Lopez e Simone Inzaghi hanno detestato Mancini più di ogni altro, ma in caso di necessità Mancini li spediva in campo e quelli, incattiviti, se segnavano lo mandavano platealmente ‘affanculo’! Anche Fontana all’Inter ha giocato più partite con Mancini che con un suo predecessore, ma si è sentito più coinvolto con Cuper, anche se altri la pensano diversamente: un certo Ronaldo ad esempio. Per la verità credo che in una squadra di calcio sia difficile metter d’accordo 30 teste, alcune delle quali non abbondano certo di materia grigia. Il ruolo dell’allenatore è difficile e dove sta scritto che debbano essere tutti uguali? Nemmeno in parrocchia sono tutti uguali ed è molto pericoloso in una squadra di calcio trattare tutti allo stesso modo! Ronaldo se ne andò anche per questo motivo! Sicuramente l’arrivo di Carini ha ulteriormente umiliato Fontana, che si è ritrovato a fare il terzo, dopo aver sostituito Toldo, il cui rapporto con Mancini sembra migliorato. Pensate che Toldo per aver detto più o meno che la società Inter avrebbe dovuto imparare da quelle avversarie fu multato, ma solo a parole, perché, questo nessuno lo sa, Toldo quella multa non l’ha mai pagata. Diversamente da Fontana che ha detto cose più gravi e che la multa la beccherà di sicuro, altrimenti non c’è più legge. Mi dispiace però che uno con l’esperienza di Alberto Fontana non abbia pensato anche alla squadra, che vive un momento troppo delicato per tollerare esplosioni e rivolte! Certo non si può dire che l’Inter non sia una società democratica: c’è assoluta libertà di parola, ma la libertà di ognuno, in democrazia, finisce dove comincia quella dell’altro e anche Mancini dev’essere libero di scegliere i suoi pupilli, visto che in caso di fallimento sarà lui a pagare.
Capisco Fontana perché non credo che Mancini sia un maestro nei rapporti umani. Mi sembra che nel rapporto con molti, troppi giocatori sia partito con il piede sbagliato ed è preoccupante. In fondo non mi è spiaciuto sentir dire certe cose su Mancini. Forse Cuper, al di là di tutto, ci sapeva fare di più con i suoi calciatori.
Mario