37C: Sampdoria-Inter 0-1

Quello che ho visto e sentito a Genova, soprattutto dopo la partita, ha dell’incredibile: se ci si comporta male non va e se ci si comporta bene, nel senso più sportivo del termine, peggio che mai! Secondo una masnada di vecchietti inferociti, Mancini è un ingrato. All’uscita dallo stadio c’è stato chi, dopo averlo applaudito al suo ingresso in campo, gli ha preso a calci la macchina! Già, perché il Mancio, che in carriera ha scritto le più belle pagine della storia della Samp, è reo di lesa maestà blucerchiata! Avrebbe dovuto essere più arrendevole con chi lo ha cresciuto, coccolato, amato. Mancini non avrebbe dovuto presentare la migliore l’Inter, ma rendere un pubblico favore alla Sampdoria dell’ottimo tecnico, lo dico senza ironia, Walter Alfredo Novellino, che tra l’altro nei confronti del Mancio è simpatico come il prurito alla schiena mentre si guida. Due volte su due, Novellino ha ironizzato su Mancini, ricordando che lui ha fatto la gavetta, mentre il Mancio si è trovato l’Inter già ad inizio carriera: e chissenefrega, dico io! Due volte su due, Novellino ha sentenziato: “Il tempo dirà chi è l’allenatore capace e chi non lo è!”. E chissenefrega, dico io! Magari un giorno avrà ragione Novellino, ma l’invidia resta sempre una brutta bestia! La verità è che la Sampdoria avrebbe sicuramente meritato il pareggio, lo dicono tre pali, un salvataggio sulla linea e un paio di decisioni discutibili di Racalbuto, ma l’Inter ha fatto comunque un figurone, giocando una partita vera a tutela dell’onorabilità del campionato italiano. D’altronde, chi ha mai regalato nulla all’Inter? Nessuno ha mai regalato niente all’Inter e l’Inter, se permettete, non regala niente a nessuno. Nella ripresa, dopo il vantaggio di Adriano, tornato al gol su azione dopo cinque mesi, qualcuno ha scalato le marce senza che la Samp, per una ragione o per l’altra riuscisse ad approfittarne. “La Champions League, la Sampdoria se la guadagni da sola!” – dev’essersi detto Marco Materazzi, ricordando evidentemente meglio di altri che nessuno gli aveva fatto sconti in data infausta 5 maggio 2002. Così, lui e altri hanno ricambiato con la stessa moneta, impegnandosi alla morte fino al 95′. E se proprio ve lo devo dire, un’Inter così non mi dispiace. In questa stagione ci sono state delle cose di Mancini che non mi sono piaciute, come la chiusura a Davids e le troppe formazioni cambiate, ma gli riconosco alcuni meriti: guardatevi le altre squadre e ditemi se l’Inter non gioca un buon calcio! Senza i proverbiali cali di tensione e gli episodi di menefreghismo degli ultimi anni, l’Inter ha sempre provato a fare la partita, contro ogni avversario in ogni situazione di classifica. E le grandi squadre nascono anche così: cifre alla mano da gennaio l’Inter è la migliore, ma non lo dico per rimpiangere qualcosa. E’ la prima stagione di un nuovo progetto e forse sarebbe il caso di crederci davvero tutti. Male non può fare per l’immediato futuro!

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