34C: Inter-Siena 2-0

Una mezz’ora di buon livello è bastata all’Inter per avere ragione di un Siena timoroso. Il 2-0 fotografa esattamente l’andamento della gara, aperta dal rigore dopo 50 secondi provocato da un’uscita ingenua di Manninger su Martins e trasformato da Cruz e chiusa dalla schiacciata di testa di Vieri quando mancava un quarto d’ora al riposo. Per il resto è stata partita da fine stagione con i toscani che non sono riusciti a ripetere gli arrembaggi del Messina di sette giorni fa. Dopo Vieri, che si è mosso meglio di quanto si potesse pensare, si è rivisto nel finale anche Adriano, per il quale il Chelsea offrirebbe cento milioni di euro che nessuno però ha mai visto. E’ stata una gara tranquilla, da ordinaria amministrazione, con la squadra più attrezzata tecnicamente, l’Inter, che ha messo facilmente sotto quella più debole, il Siena. Un esempio di partita tipica che avremmo voluto vedere più spesso soprattutto a inizio torneo. Il terzo posto finale è sempre più vicino, anche se il divario da Juve e Milan, ancora vincenti e a braccetto in vetta, resta enorme, 15 punti, ma c’è da dire che le rivali non sbagliano un colpo. Tutta l’Inter è stata al di sopra della sufficienza, anche se mi hanno piacevolmente impressionato Veron, il cui tocco di palla resta una delizia per gli occhi, Cambiasso, che si è confermato il miglior acquisto del campionato e Favalli, spesso sottovalutato ma che in realtà ha disputato una buona stagione. Il resto è stato ordinaria amministrazione e dispiace che l’Inter, ancora una volta, non sia protagonista del calcio che conta, visto che il duello tra la Juventus e il Milan sta giustamente catalizzando tutte le attenzioni possibili in vista del big-match che domenica prossima a San Siro può valere lo scudetto. Per questo ribadisco la necessità vitale di portare a casa al termine della stagione la Coppa Italia, terzo obiettivo in ordine gerarchico. C’è tanto bisogno di tornare a sventolare qualche bandiera nerazzurra e, soprattutto, di mettere in bacheca un trofeo anche minore, visto che è dal ’98 che in via Durini lucidano sempre le stesse Coppe.

Lascia una risposta