33C: Messina-Inter 2-1

L’Inter è capace di fare partite che m’innervosiscono oltre misura, come quella stupidamente persa a Messina. Non tanto per la classifica, dove credo che il terzo posto, al di là del vantaggio sulle inseguitrici che come un elastico si allunga e si accorcia ad ogni turno, non sia in discussione, ma per il modo in cui si porta a casa meno di quello che si doveva, o niente come a Messina. Non mi frega niente che ci fosse un rigore per l’Inter, perché dopo aver esaltato Storari che aveva pure una spalla dolorante con le solite incredibili e inutili prove di fuoco da tutte le posizioni, è bastato un errore marchiano come quello di Cristiano Zanetti a centrocampo per mandare tutto in vacca, incluso il soverchiante possesso di palla. Questa volta il modulo Mancini mi aveva pure convinto, tatticamente prima che negli uomini, perché Kily Gonzales è quello che è e Stankovic in questo periodo va a scartamento ridotto, ma i tabellini di troppe partite di questa stagione restano incredibili: puntualmente vi figurano una decina di occasioni non sfruttate e due tiri e due gol per gli increduli avversari. Viva l’attacco e chissenefrega della difesa insomma! Al punto che l’amico Rob ha rispolverato per l’occasione una vignetta inedita per far capire che, con il gioco scelto da Mancini, Toldo ha un solo sistema per non prendere gol! Tanto più che in questo periodo Bobo e Adri non possono giocare!In realtà è la solita storia sulla personalità da trovare e sulla concentrazione da tenere. L’Inter va a vincere a Torino con la Juventus e tre giorni dopo gioca una buona partita a Messina, ma la perde nel modo più stupido. Sorvolo sul solito gol preso di testa, esattamente come sorvolano i palloni davanti a Toldo, con il difensore di turno con il naso all’insù, ma credo che l’atteso salto di qualità debba necessariamente passare da una maggior capitalizzazione degli sforzi prodotti: per come si è scelto di giocare, andando spesso al tiro ma concedendo più del lecito ad ogni avversario, serve gente che sottoporta sia lucida e impeccabile. E a Martins purtroppo si deve chiedere quello che ancora non ha e chissà se avrà mai: di essere implacabile davanti ai portieri avversari, com’era il Vieri di un paio di stagioni fa. Se si è scelto si giocare così, Oba o chi per lui, deve far secco il portiere alla prima occasione, perché quelli dietro, una volta a centrocampo, un’altra in difesa, un guaio lo combineranno sempre. Fossimo sul ring, l’inter ai punti vincerebbe quasi sempre, dove però a metterti al tappeto basta anche un cazzotto. Quello che all’Inter, sui campi di calcio, arriva troppo spesso dritto sul muso e i punti alla fine li fa chi manco se li era immaginati. Quindi, partita buttata via, come a inizio stagione, altro che storie! E ci potrebbe pure stare, a questo punto del campionato, ma l’Inter si è già giocata tutti i bonus nelle prime 13 gare di campionato, dove aveva raccolto addirittura 11 pareggi accusando un distacco già di 15 punti dalla Juventus: ora è a 14!

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