20C: Inter-Chievo 1-1

Il girone di ritorno è cominciato esattamente come si era chiuso quello di andata e com’era cominciato questo campionato da ‘lumache’, con un pareggio: ormai siamo a 14 su 20 partite. L’assenza di Adriano ha suggerito a Mancini di schierare fin dal primo minuto tutte le bocche da fuoco disponibili, ma il tridente, questa volta con Martins e Recoba a girare intorno a Vieri, ha deluso ancora. Bobo è in buona condizione e non solo per il gol ingiustamente annullato da Paparesta su errata segnalazione del distratto guardalinee Ricci. Recoba e Martins invece hanno giocato al di sotto delle aspettative. E non deve trarre in inganno la rete del pareggio, nata da un tiro sbagliato del Chino che solo casualmente si è trasformato in un assist per Oba che ha messo dentro a porta vuota. Da questi due giocatori mi aspetto molto di più di quello che hanno fatto vedere questa sera. Sono i due attaccanti che, con buone ragioni, tutti volevano in campo più spesso dall’inizio. Alla prova del campo però, Recoba e Martins non hanno dimostrato di poter spedire in panca Vieri e Adriano. Martins e Recoba restano ottimi per subentrare a partita in corso, ma non per cominciarla. Per ora. Intanto la difesa ha incassato l’ennesimo gol da oratorio con Mandelli felicissimo di segnare la sua prima rete in serie A dal dischetto del rigore. Ma è tutta la squadra che sta via via perdendo la brillantezza di qualche tempo fa. Dopo due gare come quella di stasera e quella di Reggio Calabria sette giorni fa, occorre che Mancini corra decisamente ai ripari. ‘Il tridente dall’inizio’ – aveva spiegato alla vigilia – ‘lo farei sempre, ma finora ci ha detto male!’. Credo che questa partita abbia dimostrato per l’ennesima volta che tre o più attaccanti possano essere un’idea da proporre solo a partita in corso. Non c’è alle spalle del tridente una squadra che possa sopportarlo e supportarlo e mi pare che pochi si siano accorti che l’Inter ha cambiato sempre più la propria identità di gioco fino a snaturarsi, soprattutto per proteggere una fase difensiva quasi mai all’altezza! ‘Vorrei maggior decisione da subito – ha detto poi Mancini dopo la gara – ‘Non si può sempre cominciare a giocare dopo aver preso gol. Forse qualcuno non crede più che il distacco in campionato possa essere colmato!’. Se è per quello non ci credo nemmeno io, e da tempo, ma una squadra come l’Inter deve comunque darsi dei traguardi e non può vivacchiare in campionato già a gennaio. In più, l’ennesima rimonta continua a proporre un’Inter che non perde mai, ma neppure vince e non vorrei che tra i giocatori si cominciasse inconsciamente a pensare che ogni partita tanto la si rimedia con dieci, quindici minuti di folle furore: gare come quella con la Juventus, con il Cagliari, con la Sampdoria o come quelle con Siena e Chievo, riprese per i capelli non possono e non devono diventare la regola, perché l’impresa prima o poi può anche non riuscire. Le gare bisogna cominciare a vincerle dai primi minuti. E a proposito di rimonte, concordo con i moltissimi tifosi che hanno disapprovato, prima che con gli striscioni, con numerose email su questo sito, l’idea editoriale di raccogliere in Dvd le rimonte nerazzurre della stagione, manco fossero scudetti o Coppe. Se anche l’Inter deve proprio cedere alla logica commerciale dell’home video si pensi ad altro: meglio un Dvd sui dieci anni di Javier Zanetti all’Inter che questo autogol irriverente per i tifosi, che non amano le celebrazioni di imprese da piccola squadra di provincia fini a se stesse. Eppure un errore simile era già stato fatto qualche anno fa, con il colpo di genio di commercializzare in VHS il quarto di finale di Coppa Italia Juventus-Inter 0-3, datato 13 novembre 1996, con reti di Zamorano Ince e Djorkaeff sulle riserve bianconere di Marcello Lippi. Bella figura davvero perché, per la cronaca, l’Inter uscì subito da quella Coppa Italia nella doppia semifinale con il Napoli di Gigi Simoni, mentre la Juventus vinse lo scudetto e arrivò in finale di Champions League. Non mi stancherò mai di ripeterlo, ma l’Inter è diventata l’Inter non certo per le rimonte di questi ultimi mesi, ma per il suo albo d’oro: il VHS dello scudetto record 88/89 andò a ruba e io conservo tra le cose più care la mia telecronaca su TL di Inter-Napoli 2-1 del 28 maggio 1989 con l’urlo finale ‘Campioni d’Italia!’. Le registrazioni di Arsenal-Inter dell’anno scorso o dell’ultimo Inter-Juve credo di averle già riciclate. Ma magari c’è chi davvero correrà in edicola!

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