Voglio un Inter alla greca!

Mancini non riesce ancora a liberarsi: è come una fanciulla nel vecchio West, assediata in un fortino dagli indiani del capo-tribù Longo, cioè la Lazio, mentre il settimo cavalleggeri, che è l’Inter, ancora non arriva. E siamo tutti lì a tendere le orecchie per ascoltare la tromba della carica delle giacche blu, comandate da Massimo Moratti. Le cose stanno un po’ così: e anche se nei film western io sono sempre stato dalla parte degli indiani, stavolta la cavalleria siamo noi, quindi…Per il weekend, 10-11 luglio, quando inizierà la stagione con il raduno, Mancini sarà al suo posto, ma che fatica! Però la squadra che sta nascendo, Vieri o non Vieri, Cannavaro o non Cannavaro, non mi dispiace. Intanto l’Europeo si va concludendo e la Grecia ha dimostrato che il cuore, il temperamento, l’umiltà possono valere più delle doti tecniche: chissà se Karagounis riuscirà a spiegarlo ai suoi compagni dell’Inter, a meno che non lo vendano tra qualche giorno. Dellas, che i miei amici di Roma volevano vendere al trancio al mercato del pesce sulla Tiburtina, oggi è diventato quasi un eroe mitologico. Perché il calcio poi è molto più semplice di quanto si creda: chi ci mette il cuore, può vincere anche se si chiama Traianos e non Zinedine! Carraro, in polemica con Rivera sull’Europeo, ha invitato l’ex golden-boy ad attaccare lui e non gli azzurri: perché nel mondo esiste qualcuno che non ce l’ha con Carraro?

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