E’ il 5 maggio, e allora?

Non ho fatto nemmeno caso alla data: me l’ha fatta ricordare un collega appena ha visto che mi sto mettendo a scrivere. Io neanche ci pensavo. Già, perché il 5 maggio, da due anni a questa parte, non è più solo una poesia del Manzoni: per molti, ma non per me! Giuro che io faccio poco caso a queste cose, difficilmente ricordo le date, brutte o belle che siano: non sono un grande statistico, nè un’agenda, nè una segretaria. Per me il 5 maggio non significa niente in se stesso: lo scudetto avremmo potuto regalarlo anche il 12 giugno o il 7 aprile. Che differenza c’è? Comunque del 5 maggio devo tornare mio malgrado e con fastidio a parlare, perché se c’è una cosa che mi dà sui nervi dell’ambiente Inter è questo continuo richiamo e piagnisteo, da parte dei protagonisti intendo, al 5 maggio. Passi per i tifosi, ma dai calciatori non lo accetto: il 5 maggio è passato da un pezzo, ma c’è chi il 5 maggio nemmeno c’era e ne parla per sentito dire. sento ripetere a cadenze quasi fisse, oppure E, naturalmente, ne ho sentito parlare anche prima dell’ultima partita con la Lazio. E basta, cazzo! Adesso ogni volta che si gioca con la Lazio, a San Siro o all’Olimpico, da qui all’eternità, bisogna tirare in ballo il 5 maggio? Se a Lecce non si è vista la biglia, è colpa del 5 maggio? Riguardino la partita i nostri ragazzi, che è meglio, così la gara con il Parma diventa più facile perché c’è già una certezza: bisogna evitare tutto quello che si è fatto a Lecce, o meglio, bisogna fare tutto quello che a Lecce forse si è solo pensato. Vicenda Vieri-Zac: mi sono preso un paio di giorni per capire, ma non capisco, per quanto mi sforzi. Bobo aveva fatto una cazzata e stavano quasi tutti con Zac: ma perché allora umiliarlo con otto minuti di campo, proprio nella settimana in cui la nazionale lo aveva rigenerato? Cos’è questa? Una vendetta? Perché alla scelta tecnica io non credo. Zac è una persona che mi piace molto e che, credetemi, sa insegnare un ottimo calcio: non vorrei che si stesse rivelando l’uomo sbagliato. A volte capita: ottimi allenatori in ambienti particolari vanno nel pallone (vero Lippi?). Dire però che Vieri in panchina è una scelta tecnica è un’offesa anche all’intelligenza di Zac, prima che alla nostra. Considerare il Cruz di questi tempi superiore al Vieri di questi tempi è impossibile. Credo sinceramente che a Lecce Zac si sia virtualmente giocato una panchina sulla quale io non lo vedevo con certezza l’anno prossimo nemmeno prima, sempre per certi spifferi che ora paiono uragani. Con l’aggravante, ripeto, che anche chi era contro Vieri, ora non può non provare almeno comprensione per lui. Visto che è facile il 5 maggio non parlare del 5 maggio? Questo anche grazie all’Inter che di spunti per la verità ne dà sempre moltissimi! Ciao!!!

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