Cannavaro in mezzo, Recoba deve giocare
Pubblicato su Tuttosport, rubrica Inter nos – 20 settembre 2002
Il coraggio di cambiare idea. Prima ancora di quello di osare in campo. E’ la prima cosa che mi aspetto da Cuper. Tralasciando il precampionato, le partite ufficiali giocate hanno confermato due chiari equivoci di ordine tattico. Il primo riguarda Fabio Cannavaro, che è un grande centrale, e non un esterno destro. Cuper, sapendo di avere tre difensori per due ruoli, ha scelto proprio lui per la fascia dove un anno fa agiva Javier Zanetti, ma Fabio lì si sente a disagio, e il progetto, originale e sicuramente ambizioso, non ha funzionato. Diciamola tutta: reinventare Cannavaro a 29 anni è rischioso, anzi quasi impossibile. Meglio riportarlo subito al centro, e provare a decentrare Ivan Cordoba, se proprio c’è una legge che obbliga l’Inter a giocare a quattro in difesa. L’impressione invece è che Cuper non voglia cambiare e, per questo, c’è già ; chi lo accusa di eccessiva testardaggine. Peccato, perché pare proprio che a volte i problemi l’Inter se li vada a cercare, come non bastassero quelli che già ci sono per natura. Peccato, perché questa squadra pare proprio strutturata per difendere a tre, che poi possono pure diventare cinque quando Coco a sinistra e Zanetti a destra sono costretti alla retromarcia. Cambiare si può, anzi si deve. L’altro problema lo conoscevamo da tempo e indovinate un po’ dove sta? A sinistra, è chiaro. Nel 4-4-2 c’è la non necessità del fantasista, e ovviamente l’Inter ne ha in abbondanza, ma c’è l’obbligo di due esterni di ruolo. Uno è Coco e va bene, l’altro Cuper se lo deve inventare e da un anno le sta provando tutte. L’ultima idea è Domenico Morfeo, un ripiego con cui si guadagna qualcosa in copertura ma non abbastanza per compensare quello che si perde escludendo Recoba. D’altro canto, il Chino a sinistra rende la metà e in questo momento, cifre alla mano, dev’essere titolare perché è il più in forma. Ne ha già fatta tanta di panchina, Recoba, e magari ancora tanta ne dovrà fare, ma non adesso. Adesso è ispirato, vede bene la porta e vuole dimostrare al mondo di poter essere non il solito lusso, ma un’ esigenza irrinunciabile. Se non altro per innescare Vieri e Crespo. Insomma Recoba deve giocare. La coerenza nel calcio è una virtù rispettabile, fino a quando non diventa testardaggine. Il 4-4-2 resta un modulo fantastico: c’è chi ci ha scritto la storia del calcio, ci mancherebbe altro. Ma l’Inter di oggi è calcolata su altri numeri. Da Cuper mi attendo poi un interventismo maggiore durante la partita, soprattutto quando i minuti passano nella noia o nell’ansia, come con il Torino, come con il Rosenborg. Si può partire a quattro in difesa, passare a tre, tornare a quattro, mettere o togliere punte e trequartisti. Si può fare tutto nel calcio, e bisogna farlo al momento giusto. I cambi in corsa spesso fanno vincere le partite. E, a volte, oltre ai giocatori, bisogna saper cambiare anche le proprie idee. Recentemente Cuper ha detto che se l’intero mondo del calcio dice una cosa e c’è uno che pensa il contrario, ci sono buone ragioni per credere che il dissidente sia in errore. Appunto, lo dicono tutti che Cannavaro è un centrale. Tutti o quasi dicono anche che Recoba deve giocare di più. Coraggio, nella vita si può anche cambiare idea. C’è chi lo ha fatto e ha vinto lo scudetto.
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