La nostra fede a prova di bomba

Pubblicato su Tuttosport, rubrica Inter nos – 12 luglio 2001

Sono giorni pesanti per i tifosi nerazzurri, bombardati da voci di mercato che certamente non fanno bene al morale. Da una parte il popolo nerazzurro freme per la sorte di Javier Zanetti, bandiera che sta per sventolare su Madrid, insieme a quella miliardaria di Zinedine Zidane, dall’altra guarda con preoccupazione all’estenuante braccio di ferro con la Juventus per Bobo Vieri che, al di là delle dichiarazioni di parte e delle smentite, è già stato inserito in tutte le nuove formazioni di Lippi. Toldo e Sergio Conceicao però sono ottimi acquisti e la nuova Inter comincia proprio da loro. Inoltre, c’è qualcosa di incredibilmente forte nel cuore del tifoso interista, qualcosa che gli va universalmente riconosciuto, ed è la fede. Una fede incrollabile in un futuro ancora tutto da decifrare, come la squadra che gradualmente sta nascendo. Lo dimostra l’ andamento della campagna abbonamenti che, pur senza gli acuti di Rui Costa o di Thuram, veleggia verso le 30.000 tessere staccate. Segno che il tifoso dell’Inter ha comunque voglia di ricominciare e che la sua fiducia è ; a prova di bomba! L’interista resta merce rara nel panorama della tifoseria mondiale. E’ esigente, contesta, fischia, ma c’è sempre: nel bene, nel male e nell’incertezza. E’ abbonato alla fede, quella vera, quella che oltrepassa presidenti, allenatori e giocatori. L’ idea ‘Inter’ per lui viene davvero prima di tutto. Probabilmente nella sede di via Durini non lo ammetteranno mai, ma i primi ad essere piacevolmente sorpresi per le risposte in termini di abbonamenti da parte dei tifosi, sono proprio i dirigenti. Sono risposte d’affetto, attestati di fiducia che però postulano domande ben precise sulla società e sulla squadra del futuro. Come dire: “Noi tifosi ci siamo, e voi?” Adesso tocca alla società rispondere con i fatti. E il primo fatto incontrovertibile è che l’Inter, al di là della certezza Toldo, ha comunque già acquistato un elemento di assoluto valore: Sergio Conceicao. Il portoghese è un acquisto di quelli pesanti, un’ala destra di quelle sempre più rare da trovare sul mercato. Forse è un po’ esagerato scomodare Domenghini o Jair per parlarne, ma è certo che Conceicao ha i numeri e la classe per diventare un punto fermo dell’Inter del futuro. La parola ‘fuoriclasse’ è spesso usata a sproposito in relazione a tanti presunti campioni, Conceicao non è ancora un fuoriclasse ma, nelle mani di Cuper, può diventarlo. Non a caso per averlo, l’Inter ha sacrificato Sebastien Frey, ma è stata una scelta e non un’imposizione. Conceicao ha 27 anni, è reduce da una stagione non esaltante alla corte di Renzo Ulivieri, ma arriva all’Inter con tantissima voglia di riscatto: la stessa che anima Moratti, Cuper ed i tifosi nerazzurri. Tatticamente sembra fatto apposta per il modulo del tecnico argentino, senza contare che, essendo portoghese, non dovrà attraversare il mondo in aereo per rispondere alle chiamate della sua nazionale. E con tanti sudamericani in rosa, questo è un fatto da non trascurare. Tra bracci di ferro e voci ricorrenti di partenze annunciate c’è la certezza di aver portato a casa un obiettivo vero, inseguito da tanti grandi club. Il resto verrà con calma, ma con fermezza, la stessa che Massimo Moratti sta dimostrando nella vicenda Vieri.

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