37C: Cagliari-Inter 2-1

intercagliariSignore e signori è ufficiale: tutti in vacanza. In permesso Julio Cesar, Stankovic, Maxwell e qualcun altro, in campo una squadra già campione con Toldo alle spalle di qualche seconda linea, ma soprattutto con i ‘promo’ di vacanze da sogno ben stampati nella mente. Solo Ibrahimovic ha ancora un obiettivo: vincere la classifica dei cannonieri e, non a caso, le danze le ha aperte proprio lui dopo nemmeno dieci minuti. Ora ha acchiappato Di Vaio a quota 23 reti, ma c’è ancora l’ultimo turno. Senza contare che il neo-acquisto nerazzurro Diego Milito a fari spenti è arrivato a una sola lunghezza dal duo di testa. Non sarebbe male se alla fine Ibra e Milito, potenziali compagni di reparto il prossimo anno, chiudessero al vertice della classifica dei cannonieri. Tornando alla gara, il caldo di Sardegna ha ben presto sciolto l’Inter e il Cagliari ha pareggiato con Cossu su assist di Vieira (!) già prima del riposo, vincendo poi con una zuccata di Acquafresca nella ripresa. L’ultimo sussulto di una partita facile anche per un arbitro esordiente come il teramano Gianpaolo Calvarese lo ha regalato il subentrato Balotelli con un gran palo. E a proposito di esordio, un quarto d’ora di celebrità anche per Francesco Bolzoni, altro buon prodotto del settore giovanile nerazzurro. Insomma, l’Inter è già in vacanza, ma domenica prossima con l’Atalanta dovrebbe chiudere in bellezza davanti al pubblico di San Siro, in coincidenza con la premiazione per l’ennesimo scudetto conquistato.Intanto Mourinho continua a prendere in giro tutti e persino Ibra gli fa il verso nell’assegnare il 99,9% alla sua permanenza in nerazzurro. Florentino Perez però lo ha definitivamente smascherato rinnovando l’offerta ad Arsene Wenger e snobbando lo Special One, che tra l’altro non gli è mai stato simpatico. Mourinho però continua a giocare la sua personalissima partita con Massimo Moratti per avere carta bianca e un mercato poderoso, che manderebbe in sollucchero i tifosi interisti. Ricordo però che l’unico allenatore che all’Inter ha chiesto carta bianca, Marcello Lippi, ha fatto un brutta fine e che un allenatore con pieni poteri sotto la presidenza Moratti non è mai esistito. Finirà col solito compromesso sul mercato, ma finché si vince…

5 Commenti su 37C: Cagliari-Inter 2-1

  1. Davide Rizzi, Como // 23 gennaio 2010 a 04:06 //

    Ciao Gian Luca, non credo ti ricordi ancora di me. Sono Davide, l’ultima mail risale alla memoria di Peppino Prisco nel 2007.
    Nel 2008 ho preso un anno sabbatico dal calcio: ci voleva, un po’ per dare la giusta dimensione a quello che è pur sempre sport, un po’ per riprendermi quel 2004-05 in cui è stato un calcio malato e sporco a rubarci un anno di passione. Purtroppo il brutto campionato del mio Milan, con addirittura il quinto posto, è stato un pretesto per sentirmi dire: “Segui il calcio solo quando il Milan va bene”. Ma io sempre risposto:”Non è vero, quando andava male seguivo comunque, ci sono molte email a Gian Luca Rossi che lo possono testimoniare”.
    Quest’anno ho ripreso con entusiasmo e la situazione dei rossoneri non è molto migliorata in realtà.
    Ti scrivo per fare i complimenti alla tua Inter per l’ennesimo scudetto. Certo non avete proprio mezze misure: o vacche grasse o carestia allo stato puro, ma la ruota gira così, onore al merito.
    Ti scrivo anche per una richiesta un po’ poco interista, ma forse non è così. Mi piacerebbe, nell’imminenza del ritiro di Paolo Maldini, che gli dedicassi un pensiero: il calcio è rivalità, ma davanti alla sportività e soprattutto davanti a certe bandiere i colori sfumano e diventano un magnifico arcobaleno che può riempire striscioni avversari come accaduto in Curva Nord nel derby.
    Grazie e un cordiale saluto.
    Davide, milanista da Como

  2. Ogni tanto mi chiedo se tu esista davvero. Tu rappresenti perfettamente il mio modo di vivere il calcio, dandogli la giusta dimensione, al di là delle simpatie personali. Quando leggo mail come queste, la mia mente va altrove. Oggi, nell’era dei blog che trasudano i violenza ignorante da ogni riga, tu e io siamo probabilmente fuori moda. Oggi si comunica con Facebook che, potessi, oscurerei per legge. I social network sono proprio lo specchio della solitudine delle persone: torme di poveracci che si vantano del numero di amici virtuali nel tentativo di sostituire l’assenza di quelli reali. Amici? Gli amici sono quelli che si abbracciano, non certo quelli con cui si chatta. Questa premessa per dirti che il ritiro di Maldini per me non è solo l’addio del capitano del Milan. Lui era rimasto l’ultimo, ma proprio l’ultimo esponente del mio calcio, quello con cui sono cresciuto, fatto di persone prima che di personaggi. Domani sarà l’ultima a San Siro e con lui si sigilla un’epoca di fatto chiusa da tempo, senza che nemmeno ce ne accorgessimo. L’epoca del calcio sport prima che business con le partite tutte alla domenica, con i mitici ‘Tutto il calcio minuto per minuto’ e ’90° minuto’, coi quali sono cresciuto, delle interviste spontanee e non a pagamento. Questo calcio non è più il mio, meno ancora il pubblico che lo frequenta, motivo per cui rifletto sempre più spesso nel mio piccolo su un ritiro dal calcio alla Maldini, ovviamente assai meno ricco di trofei e non solo!
    GLR

  3. Roberto Boldizzoni // 23 gennaio 2010 a 04:09 //

    TELEX TO MALDINI PAOLO
    Particolarmente colpito dall’addio a Maldini. Riuscito meglio quello a collega, 40 anni di fonderia, orologino Seiko, 700 euro di pensione e pedata nel culo. Torta in famiglia. Il collega non ha detto niente, però aveva il magone.

  4. Angelo Paterlini, Agnosine (BS) // 23 gennaio 2010 a 04:10 //

    Caro Gian Luca, con Maldini se ne va il calcio che piace a tante persone, ma non doveva finire cosi. D’altronde questo è il pubblico degli stadi. Una vergogna e non ne faccio certo una questione di colore di maglia. Ogni tifoseria è capace di queste figuracce. Peccato: passa veramente la voglia di questo sport, che dovrebbe essere un gioco.
    Angelo

  5. Quello che è successo a San Siro non mi sorprende ed è questa, a pensarci bene, la cosa più grave. E poi mi chiedete perché non credo più alle bandiere nel calcio? Guardate come è stata trattata l’ultima vera bandiera di un calcio che non tornerà mai più. Se nemmeno Maldini, che ha scritto la storia del calcio rossonero, italiano e mondiale, ha diritto ad essere onorato dalla totalità del suo stadio, che volete che vi dica? E poi c’è qualcuno che ha il coraggio di chiedermi se gli ultimi atteggiamenti di Ibra abbiano potuto rovinare la festa scudetto dell’Inter? Le feste se le rovinano i babbei, quelli che hanno solo il calcio nella vita. Ma hai ragione tu, non è questione di tifoserie. Certe cose imbarazzanti sono accadute e accadranno ovunque in Italia. Certo, resta paradossale che lo striscione più bello il capitano del Milan l’abbia avuto dalla Curva Nord interista prima dell’ultimo derby. Ma ripeto, non è questione di colori, quando c’è chi fa di tutto per essere protagonista in negativo di momenti che in realtà appartengono ad altri, a Paolo Maldini in questo caso. E il cerimoniale prevedeva addirittura che Silvio Berlusconi premiasse Paolo Maldini al centro del campo al fischio finale. Ma con quel clima… poi si dice sempre che quando c’è uno striscione bello sono in tanti ad esporlo e quando invece striscione è brutto si tratta solo di una minoranza. Inneggiare a Franco Baresi, altro grandissimo campione, proprio nel giorno del congedo di Maldini, in un pomeriggio già negativo per il risultato della partita con la Roma, mi è parso di cattivo gusto. Se anche l’ultima bandiera se ne va in questo modo, ho ragione io a non credere più alle bandiere, il calcio italiano odierno non se le merita, fermo restando che spesso sono gli stessi calciatori con i loro ingaggi assurdi a non essere credibili.
    E, allargando il discorso, avete visto la rissa al termine di Torino-Genoa? Che fine ha fatto il terzo tempo stile rugby che si era cercato di introdurre lo scorso anno? La verità è che, come diceva qualcuno, il rugby è uno sport di delinquenti giocato da gentiluomini, mentre il calcio è uno sport di gentiluomini giocato da delinquenti.
    GLR

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