Portogallo: Benfica re di (poche) coppe

di Andrea Ciprandi da http://andreaciprandi.wordpress.com e da http://pilloleargentine.wordpress.com/

L’imminente sfida tra Benfica e Juventus, valida per le semifinali di Europa League, mette di fronte due delle squadre che più hanno perso in Europa. Vinto anche, certo, ma soprattutto perso. E nel caso dei portoghesi i numeri sono i peggiori fra quelli di tutte le cosiddette grandi, avendo trionfato in appena tre delle tredici finali internazionali giocate con un’astinenza che oggi ha superato i cinquant’anni.
La disdetta appare ancora più evidente pensando che in ben cinque occasioni le ‘aquile’ di Lisbona si sono lasciate sfuggire la finale della Coppa dei Campioni. Con un occhio sempre all’attualità, si son viste alzare in faccia la coppa dalle grandi orecchie tante volte quante, per uno scherzo del destino che ora le vede una contro l’altra, la Juve. Stessa cosa toccata pure al Bayern, non fosse che i bavaresi ne hanno conquistate altrettante e considerando anche il lento ma inesorabile declino del Barcellona sono tornati a essere la vera corazzata europea, dopo gli splendori di metà anni Settanta, forti della loro partecipazione a tre delle ultime quattro finali e con un’altra nel mirino.
Prima che settimana scorsa l’urna lo mettesse di fronte i bianconeri, e tenendo in considerazione solo gli atti conclusivi delle competizioni europee, va anche notato che il destino del Benfica si è già incrociato con quello delle italiane e in particolare proprio delle milanesi. Sempre, manco a dirlo, con esito negativo, anzi in corrispondenza dell’inizio della sua maledizione: le prime due finali di Coppa dei Campioni perse, infatti, andarono rispettivamente a Milan, subito nel ’63 da campione uscente, e Inter due anni più tardi – ai rossoneri si sarebbe poi arresa anche nel ’90.

Se allora da un punto di vista sportivo è innegabile la sua statura, dato che le finali si vincono e si perdono e l’Albo d’Oro non è tutto, e di partite decisive ne ha giocate tredici dicendo presente in quasi tutti i decenni, c’è da chiedersi come mai tante volte abbia fallito nel momento cruciale. Una risposta assoluta, ovviamente, non c’è. A meno che, per chi ci crede, non si tenga in considerazione anche il lato magico delle cose. Si potrebbe allora pensare alla vera e propria maledizione tirata dal vulcanico Béla Guttmann. Con l’allenatore ungherese vinse le prime (e uniche) sue Coppe dei Campioni, ma questi interruppe bruscamente il rapporto col club nonostante i successi appena ottenuti – qualcosa di simile a quanto aveva patito anche al Milan da cui era stato allontanato nel corso di una stagione nel complesso positiva – all’indomani del trionfo del ’62 sul Real Madrid quando s’imbestialì per essersi visto negare un premio extra. “Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte campione d’Europa e il Benfica senza di me non vincerà mai (più, ndr) una Coppa dei Campioni”, tuonò. E così, se non peggio, effettivamente è stato: il suo presunto influsso malevolo si è infatti esteso a qualunque altra finale i rossi abbiano giocato dopo quel momento e nel frattempo i rivali del Porto sono stati re d’Europa esattamente in due occasioni.

Al Benfica, squadra regina del Portogallo avendo vinto più di tutti (32 campionati, a breve 33, e 24 coppe nazionali), si legano nomi mitici o comunque importanti. Innanzitutto quello di Eusebio, che oltre a essere stato protagonista delle sue uniche campagne vittoriose in Coppa dei Campioni si aggiudicò anche un Pallone d’Oro, due Scarpe d’Oro, un titolo di capocannoniere ai Mondiali del ’66 e tre di Coppa dei Campioni appunto. Migliori marcatori della regina delle coppe europee furono però anche José Águas, Augusto Torres e Rui Águas, mentre Óscar Cardozo lo è stato dell’Europa League del 2010. Il Benfica è anche la squadra europea che detiene il record di più vittorie consecutive in campionato: 29, ottenute fra il ’72 e il ’73. Tanti motivi di orgoglio, però, di sicuro non sufficienti a curare il fegato dei suoi fedelissimi sostenitori. Difficile, infatti, farsi una ragione di fronte a dati per lo più insopportabili come quelli che seguono:
1950: vinta Coppa Latina (finale vs Bordeaux)
1957: persa Coppa Latina (vs Real Madrid)
1961: vinta Coppa dei Campioni (vs Barcellona)
1961: persa Intercontinentale (vs Peñarol)
1962: vinta Coppa dei Campioni (vs Real Madrid)
1963: persa Intercontinentale (vs Santos)
1963: persa Coppa dei Campioni (vs Milan)
1965: persa Coppa dei Campioni (vs Inter)
1968: persa Coppa dei Campioni (vs Manchester United)
1983: persa Coppa UEFA (vs Anderlecht)
1988: persa Coppa dei Campioni (vs PSV)
1990: persa Coppa dei Campioni (vs Milan)
2013: persa Europa League (vs Chelsea)

 

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