Il fattore C dell’Inter-82

Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – lunedì 28 gennaio 2011

Il Bar Sport riapre col concessionario interista Walter in forma ‘triplete’: “Amalaaaa, pazza Inter, amalaaa – canta a squarciagola – milanisti del cavolo, pensavate di esservi liberati di noi? E invece no, perché nella pazza Inter ora c’è anche il ‘Pazzo’ e adesso cambia tutto!” L’epica rimonta dell’Inter sul Palermo, da 0-2 a 3-2, al bar non trova una spiegazione univoca, perché mentre il pensionato interista Artemio parla di fattore C riferendosi al gran cuore della squadra di Leonardo , per il tassista milanista Gianni il fattore C nerazzurro si riferisce ben altro organo.

Quel che è certo è che il suo compare di tifo, l’ortolano Gaetano, pur esaltato dal successo del Milan a Catania, un 2-0 portato a termine in inferiorità numerica, appare infastidito dagli inseguitori che non mollano, a cominciare dal Napoli, che ha malmenato per 4-0 la Sampdoria ed è sempre lì, a soli quattro punti dal suo Milan. Il postino milanista Donato continua naturalmente a sentire puzza di bruciato: “Questi non muoiono mai – osserva –  Leonardo sembrava Benitez quando ha messo Coutinho che è buono per giocare nel girello, ma poi ha cambiato tutto e sta a vedere che ‘sto Pazzini, dopo quello dell’anno scorso, ci porta lo scudetto all’Inter anche quest’anno!”

Tra gli juventini continua invece il corteo funebre, col parrucchiere Tonino che dopo la sconfitta casalinga con l’Udinese, l’ennesima, invita lo studente-fuori corso e collega di tifo Boris a preparare per la Juve una tabella-salvezza: “E il giovane Agnelli dice pure che gli arrivi di Lippi e Spalletti sono una minchiata – si dispera, mentre il carrozziere Ignazio è sempre più giù di corda e si lascia andare ad un’accorata preghiera: “Ma voi milanisti e interisti non potete evitare di venir qui a parlarci a noi di scudetto ogni giorno –  implora – la mia Juve sta morendo!”
L’anzianissimo pensionato Ambrogio, memoria storica del Bar Sport e interista sportivo, stavolta quasi si commuove nel vedere gli juventini in stato sempre più pietoso e, mentre sorseggia il suo caffè corretto sambuca, anzi la sua sambuca corretta caffè, regala loro una pillola di grande saggezza: “Il bello del calcio, ragazzi miei, è che ogni giorno si può ricominciare da capo – filosofeggia – da domani tutti ancora in campo e a quel punto chi è caduto magari si rialza, mentre chi ora vola alto magari finisce al tappeto. Fatevi coraggio e non rompetemi le balle! (82-continua, purtroppo…)

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