
di Tim Mielants
Billy è un padre di famiglia che lavora sodo come mercante di carbone in un paesino dell’entroterra irlandese nel 1985. Ha una famiglia numerosa, cinque figlie e una moglie che lo appoggia e lo aiuta con il suo lavoro. Un giorno, poco prima di Natale, incontra per la strada un ragazzino che va a scuola con una delle figlie, e chiedendogli se gli serve qualcosa finisce per dargli delle monete per comprarsi un regalo. Questo avvenimento inizia a riportare Billy indietro nel tempo, a quando con la madre single, domestica, viveva presso una ricca signora e al suo essere bimbo senza un padre. Hanno avuto l'occhio lungo Matt Damon e Ben Affleck a produrre questo piccolo film molto appassionato e emozionante. La direzione è affidata a Tim Mielants, regista belga premiato in patria per alcuni film precedenti (Will; De Patrick) e noto per la regia della serie “The responder”: dirige con mano ferma e decisa, permettendosi anche vari piani sequenza che arricchiscono l’opera. Sceneggiato da Enda Walsh (pluripremiato per lo script di “Hunger” di Steve McQueen) e tratto dal libro omonimo di Claire Keegan il film si distingue, oltre che per la vicenda (che cresce piano con la forza impetuosa che hanno i ricordi), anche per l'ottima interpretazione di Cillian Murphy. Dopo l'Oscar per “Hoppenheimer” l'attore si misura con questo ruolo all'apparenza semplice che sviluppa anche da un punto di vista fisico. I suoi sguardi, la forza espressiva del volto e del corpo forniscono la maschera necessaria a raccontare le vicende di Billy, uomo che dovrà scegliere se dimenticare il proprio passato o provare almeno a modificare il riflesso che esso ha nel suo presente. Un film esemplare, un gioiellino interessante che arriva con forza dritto al cuore. Nel cast, in un ruolo piccolo e fondamentale Emily Watson, premiata al Festival di Berlino 2024 come migliore attrice non protagonista. Da non perdere. Al cinema.
Recensione del Conte Adriano Cavicchia Scalamonti, 23.1.2025