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La Sala Professori

  • Immagine del redattore: Gianluca Rossi
    Gianluca Rossi
  • 1 mar 1950
  • Tempo di lettura: 2 min
la sala professori

di İlker Çatak Carla Novak è la nuova insegnante di una classe media presso una scuola tedesca. Di impianto idealista, cerca di far luce su una serie di furti avvenuti nella sala professori. Decide di indagare personalmente e per questo registra con la camera del proprio computer la sua giacca, poggiata su una sedia, con il portafoglio dentro una tasca, nella speranza di poter identificare il ladro. Le conseguenze del suo gesto scateneranno una serie di reazioni a cascata. All’inizio non sembra accader nulla, poi succede qualunque cosa, tra discriminazione sociale, bullismo, violazione della privacy e molto altro. Il regista tedesco di origine turca İlker Çatak per parlare della società nel suo complesso parte da una situazione che avviene  in una scuola: c’è un capo di Stato (la preside e il consiglio dei docenti) che detiene il potere, c’è il popolo (rappresentato dagli studenti), c’è l’organo di stampa che racconta la sua verità (il giornalino della scuola). Per dare il senso di pressione in cui il personaggio principale, interpretato da un’ottima Leonie Benesch (Il nastro bianco, Lezioni di persiano, Babylon Berlin) e gli altri insegnanti si muovono sceglie uno schermo a 4:3, un formato che non lascia spazio. Lo spettatore è catturato dal racconto e, grazie a una scrittura efficace e dal montaggio veloce e misurato, segue con attenzione trepidante e empatica lo svolgersi degli eventi. Candidato agli Oscar per il miglior film internazionale ha già conquistato svariati premi: Cicae Art Cinema Awards al Festival di Berlino 2023, German Film Awards 2023 (Miglior film, miglior regia, miglior attrice a Leonie Benesch, miglior sceneggiatura, miglior montaggio). Un film molto interessante da non sottovalutare. Al cinema. Recensione del Conte Adriano cavicchia Scalamonti, 1.3.2024

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