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Immagine del redattoreGianluca Rossi

Emilia Perez

Aggiornamento: 10 gen

la stanza accanto

di Jacques Audiard Rita (una strepitosa Zoe Saldana) è una giovane avvocata messicana che scrive i testi delle arringhe per il suo capo. È molto insoddisfatta del suo lavoro e quando riceve una telefonata da un uomo misterioso che le chiede se vuole essere ricca, accetta di andare all'appuntamento che l'uomo le propone. Al luogo indicato viene però rapita, incappucciata e trasportata al cospetto di Manitas Del Monte, boss di un potente cartello della droga che le fa una proposta di lavoro. Rita accetta e da quel momento la vita di entrambi non sarà più la stessa. Jacques Audiard scrive (!) e dirige un film particolare che gioca con i generi (letteralmente, è il caso di dirlo): commedia, dramma, musicale. Per cui può capitare che l'attrice Karla Sofia Gascon (più che giustamente premiata quale miglior attrice a Cannes 2024) interpreti un doppio ruolo, sia maschile che femminile. Per lei, prima attrice transgender a essere premiata a un festival, deve essere stata una sfida e una soddisfazione notevole. Il film è musicato nel senso che spesso invece di dialogare i personaggi cantano e ballano, ma il tutto è leggiadro e magnetico, senza forzature. E caratterizzato: il boss Manitas per convincere Rita "canta" un rap sussurrato e efficace. Il ritmo del film è serrato e se per i primi 30 minuti vola e travolge, rallenta nella parte centrale per dare spazio alla vicenda per poi volare nuovamente nell'ultima parte. Un film forte, che Audiard, regista 72enne in ottima forma, dirige con mano decisa e ben ferma, tutto è calibrato, senza sbavature o lungaggini. Anche perché i suoi sono personaggi forti, dei combattenti che non si fanno piegare dalla vita. Il suo cinema è fatto di storie uniche e irripetibili, storie di incontri tra uomini (e donne) e mondi apparentemente inconciliabili vuoi per etnia (Dheepan), vuoi per classi sociali (Un sapore di ruggine e ossa), vuoi per disabilità (Sulle mie labbra). E questo bellissimo e intrigante Emilia Perez è un film dalla trama geniale e dalla sostanza carnosa, pulsante come il cuore che racconta di sentimenti, di violenza e tenerezza, di rivalsa e di amore. E di travolgente magia, perché il cinema è magico, ci trasporta in mondi a volte lontani da noi e dalle nostre vite eppure (ci) parla, nutre la nostra anima e i nostri desideri. Come una ninna nanna al contrario, cantata a mezza voce da una bambina alla madre, e non viceversa. Musiche scritte da Camille Dalmais e Clement Ducol, testi anche dello stesso Audiard. È un film premiato ovunque, a partire dai recenti Golden Globe (Miglior film commedia o musicale, Migliore attrice non protagonista a Zoe Saldana, Miglior film straniero, miglior canzone “El mal”) per arrivare a Cannes 2024 (Premio interpretazione femminile al cast femminile, Premio della Giuria), passando per lo European Film Awards 2024 (Migliori film, regia, interprete Karla Sofia Gascon, sceneggiatura, montaggio)  e altri ancora. Da vedere e rivedere, possibilmente in lingua originale, al cinema. 9.1.2024

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