Inter Nos 7
Pubblicato su San Siro Calcio, domenica 24 gennaio 2016
INTER, ORA RIPARTI DI SLANCIO! – Di vincere in settimana a Napoli, estromettendo la capolista del campionato dalla Coppa Italia, non me lo aspettavo proprio. Un’Inter assolutamente nulla per tutto il primo tempo, pur con il Napoli più abbordabile, poi nella ripresa il 2-0 firmato da Jovetic e Ljajic, malgrado nel frattempo fossero entrati Higuain, Hamsik e Jorginho, a dimostrazione che il calcio resta proprio un mistero agonistico! All’intervallo le statistiche dicevano infatti che l’Inter non aveva fatto nemmeno un tiro in tribuna, mentre Handanovic, come di consueto, aveva già fatto il suo. Nella ripresa però, come per magia, qualcosa è cambiato e l’Inter ha preso campo, coraggio e personalità. E Jovetic, fino a quel momento poco incisivo a dispetto del suo rango di calciatore, si è inventato un gran gol con un tiro da 25 metri. Poi l’assalto confuso del Napoli, la simulazione di Mertens, giustamente espulso da Valeri e il raddoppio in contropiede solitario e vincente di Ljajic, fino al brutto epilogo da uomo di Neanderthal di Maurizio Sarri. Della vicenda, ahinoi, si è parlato per giorni, con le solite puntuali dichiarazioni da ambienti extracalcistici: politici, attori, intellettuali di ogni latitudine hanno detto la loro. Poi è saltato fuori che 15 anni prima Mancini aveva usato gli stessi epiteti di ‘frocio’ e ‘finocchio’ ricevuti da Sarri all’indirizzo di un giornalista, poi lo stesso Mancini ha smentito con un comunicato ufficiale, mentre altri, più o meno testimoni dell’epoca, ancora non ricordano e così via, in un turbine mediatico inarrestabile. Alla fine il Giudice Sportivo ha squalificato Sarri per le prossime due gare di Coppa Italia, poiché essendo Mancini dichiaratamente eterosessuale l’offesa non costituisce discriminazione. Come dire che nel nostro calcio da oggi si può anche dare del ‘negro’ ad un albino senza essere tacciati di razzismo. Come ho sempre detto, soprattutto a proposito di altre vicende, le sentenze si accettano. Si possono certamente commentare, ma in un Paese civile ci si deve fermare davanti all’autorità terza che le ha pronunciate. Punto e stop. Purtroppo litigiosi e ignoranti come siamo noi italiani, c’è chi si è schierato da una parte o dall’altra in nome del tifo che, come dico sempre è una brutta malattia, codificata anche nell’Enciclopedia Medica. Un’ultima considerazione per chiudere, si spera definitivamente, la vicenda. Si è detto che Mancini avrebbe a sua volta dovuto applicare la legge tutta italiana e non scritta dell’omertà e tenersi tutto dentro. Falso. Da questo punto di vista, gli anni in Inghilterra lo hanno certamente cambiato, senza contare che poi per mesi gli si sarebbe chiesta ragione di una sua reazione tanto violenta, reiterata nel ‘cosa hai detto?’ davanti alle telecamere. Quel che non si vuole capire è che Sarri, e 15 anni prima Mancini se davvero ha offeso nello stesso modo un giornalista, ma lui ha smentito con un comunicato, non sono portuali qualunque, ma personaggi pubblici con maggiori responsabilità. L’ho detto anche di Tavecchio, le cui gaffes gli hanno poribito per decenza di esprimersi sull’argomento come invece avrebbe potuto fare subito un Presidente calcistico normale in un Paese normale. Infine, un danno d’immagine dal suo allenatore lo ha subito anche Aurelio De Laurentiis, che prima che fumantino Presidente del Napoli è un produttore cinematografico di caratura mondiale con ampie frequentazioni nel jet-set internazionale, dove la sessualità è più che mai libera. Il Napoli in campo è tornato grande e deve poter contare su persone che alla grande lo rappresentino anche nel mondo del calcio. Tornando al calcio, l’Inter a Napoli ha confermato di essere ancora in condizione psico-fisica precaria, ma quella in Coppa Italia, è stata una grande vittoria, anche perché nessuno aveva ancora espugnato il San Paolo quest’anno. Ora in semifinale ci toccherà la Juventus con l’andata mercoledì prossimo a Torino e il ritorno a San Siro proprio vicino alla gara di campionato contro i bianconeri in trasferta. Quello di Napoli in ogni caso resta un successo importante, sul livello di quelli in campionato su Milan e Roma. Una vittoria che spero possa aver ricompattato il gruppo anche per l’attesa riscossa in campionato. Qui l’Inter nelle ultime 4 partite ha frenato, raccogliendo solo 4 punti: due sconfitte con Lazio e Sassuolo, una vittoria a Empoli e un pareggio a Bergamo con l’Atalanta. Poco, non tanto per vincere lo scudetto come si era illuso qualcuno, ma anche per restare stabilmente nel gruppo di testa. Un balbettio che deve cessare al più presto, anche perché il Milan ha dimostrato che con Roma e Fiorentina per il terzo posto l’Inter se la può tranquillamente giocare.
Ora però tocca a Mancini riaccendere il motore della sua squadra e il Carpi che arriva a San Siro è avversario ampiamente alla portata dei nerazzurri. Gli emiliani sono però in un buon momento: con 7 punti nelle ultime 3 giornate si sono rilanciati e ora sognano la salvezza. Anche l’Inter deve rilanciarsi al più presto.
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