Lotito-gate, perché stupirsi?
Il nostro Paese, al di là dell’ottimismo del giovane Premier Matteo Renzi, continua a sembrarmi morente. Ormai ho quasi più amici all’estero che qui. Chi ha l’età per andarsene, se ne è già andato o se ne andrà. Quelli che restano sono forse i veri eroi o invece più semplicemente non hanno più l’età o il coraggio per rimettersi davvero in gioco altrove. Le risse nel nostro Parlamento sono solo la manifestazione evidente di un Paese provinciale e litigioso. E il calcio, prima e dopo il Lotito-gate, ne è lo specchio fedele.
Tutti sempre in guerra contro tutti, a seconda della convenienza del momento.
E il maneggiamento, il ‘maneggiament’, inglesismo maccheronico mutuato dal più nobile managment di cui è l’esatto contrario, è l’italico comportamento-tipo. All’estero gente come Claudio Lotito, il sempre più imbarazzante Tavecchio o l’ormai Tv-star Massimo Ferrero, quest’ultimo per motivi ben diversi sia chiaro, non avrebbero cittadinanza e non solo nel calcio. Ma a noi, in fondo, piacciono.
In Germania Uli Hoeness, Campione d’Europa e del Mondo con la Nationalmannshaft di Beckembauer e poi Presidente del Bayern, una volta colto con le mani nel sacco, ha ammesso di aver frodato il fisco per 28 milioni di euro e ha accettato 3 anni e mezzo di reclusione.
Qui c’è gente con la quinta elementare che pretende di riscrivere Calciopoli a dieci anni di distanza, pur di non accettare qualunque verdetto statuale. All’inizio, tutti forcaioli, poi la nostra cultura del sospetto ha il sopravvento e dopo un po’ di tempo, giù le mani dal condannato. Tra poco ci sarà chi dirà che in fondo anche Rosa e Olindo avrebbero avuto diritto ad un San Valentino senza rumori molesti.
Questione di cultura.
Ogni tanto ci casco pure io, perché non riesco più a provare una reale insofferenza per Claudio Lotito e i suoi latinismi, che mi rimandano al Liceo Classico Manzoni e tanto meno per Antonio Conte, la cui antica vicenda fuori dall’Italia non l’avrebbe comunque mai alzato al soglio della Nazionale di Calcio, se non altro per questioni d’immagine. Eppure a me, proprio a me, Antonio Conte è simpatico!
Purtroppo siamo culturalmente diversi e distanti dal mondo civile, dobbiamo rassegnarci, perché il ‘maneggiament’, il maneggionismo ad ogni livello, è nel nostro dna, inestirpabile.
Il malaffare in genere, spesso accompagnato al perenne conflitto di interessi ad ogni livello, qui da noi è come l’Idra di Lerna, il mostro a nove teste della mitologia greca ché, appena gliene tagliavi una, ne rinascevano due e non si vede proprio l’Ercole che possa farla finita. E come la Piovra della celeberrima serie Tv, non finirà mai.
In fondo quel che pensa Lotito, nell’ambiente lo pensiamo tutti: se la Serie A fosse fatta solo dalle squadre dei capoluoghi di regione o, comunque, delle città più popolose, strapperemmo più soldi dalla Tv e saremmo più competitivi in Europa, perché di arrivare allo stesso risultato attraverso i meriti sportivi non siamo capaci e costa più fatica. Bologna e Bari insomma sono più funzionali alla nostra Serie A di Empoli e Chievo. Ma allora si faccia come nell’Nba, senza più retrocessioni e con le stesse squadre sempre al vertice e le altre relegate in un eterno campionato minore, magari col contentino di una promozione, ma non di più. Però lo sport è un’altra cosa. Basta avere il coraggio di dirlo, anziché propagarlo sui libri, magari come quello a fumetti, il massimo che poteva fare, edito dall’attuale Presidente Federale e ‘regalato’ nelle scuole.
Lotito, per certi versi, ricorda il primo Moggi. Al Moggi ormai consacrato anni dopo si rivolse con successo il Ministro Pisanu per salvare la Torres, che poi si salvò dalla retrocessione! Per Lotito la Lazio, più che una reale passione, da tempo è uno strumento per acquisire potere. Lotito più cheper la Lazio, lavora per per se stesso. Lotito potrebbe serenamente fare il Presidente di qualunque squadra di Serie A con un buon bacino d’utenza, comunque tale da consentirgli di contare nel Palazzo del Calcio ben più di quel che che gli permetterebbero i numeri.
E chi non ci sta, la Juve del giovane Agnelli e la Roma dell’americano Pallotta, presi ogni giorno a scornarsi su questioni arbitrali, hanno davvero intenzione di cambiare il sistema per sempre? O cercano nuovi consensi, magari tra i neofiti come Barbara Berlusconi o Eric Thohir, appena capirà come funzionano le cose nel nostro Paese, mossi non da un reale romanticismo, per cui anche il Carpi e il Frosinone dovrebbero poter avere la possibilità di vincere lo scudetto, ma solo per sostituirsi ai potentati di oggi?
Temo di aver già la risposta, però ogni tanto cambiare fa bene. Poi, tra un po’ di tempo, le teste dell’Idra riprenderanno a crescere, perché l’Idra siamo tutti noi.
Caro GLR, il modello mondiale per lo sport professionistico è indubbiamente rappresentato dai campionati basket e football USA. Facile dirlo e forse anche pensarlo. Spero di non essere troppo tranchant se osservo però che solo chi ama e rispetta veramente lo sport può comprenderne la celebrazione che avviene in quei campionati. Ancora una volta, non ci si improvvisa. In Italia credo occorreranno almeno un paio di generazioni prima che un vero sentimento sportivo (già diffuso) diventi dominante.
Concordo con te su tutto ciò che hai scritto,
PURTROPPO
temo che a breve le parole etica, morale e dignità
saranno cancellate dal vocabolario italiano, perché ormai sono usate solo a sproposito …..
Depresso e deluso da tempo per come vanno le cose in Europa in generale ma soprattutto in questo Paese in particolare, del tuo bel discorso condivido molto se non tutto.
Però, dopo “Eric Thohir, appena capirà come funzionano le cose nel nostro Paese…”, hai dimenticato “… tornerà in Indonesia più veloce della luce”. 😉
L’ottimismo lo vede solo Renzi, forse guarda da un’altra parte… e se anche si tornasse al voto non cambierà niente, non mi illudo più.
Ciao, R.
Grande Gianluca. Vorrei vederti non occupare il tuo tempo con argomenti calcistici e cercare di fare il salto, giornalisticamente parlando, facendo le domande giuste a chi ci governa. Ma forse saresti troppo scomodo…
Il tuo assunto è lucido a tal punto da essere glaciale e quasi in cuspide col cinismo. Ovviamente lo apprezzo, ma su un punto, nel mio piccolo, mi discosto: preferirei qualsiasi altra fiera mitologica piuttosto che esser una testa dell’Idra Italica. Foss’anche la testa di caprone sul dorso della Chimera, o financo un bieco minotauro cornuto… ma mai testa di questa Idra. Comprendo il perchè di questa tua acerrima -e razionale- analogia, ma voglio piuttosto sperare che arrivi Iolao, ad aiutarci.
Davvero desolante la pochezza del nostro paese, però ogni tanto è giusto pretendere che certa gente non ci (mi) rappresenti, almeno i tedeschi o gli inglesi in galera mandano davvero chi lo merita e di questi non ne sentono la mancanza.
Conte, per la sua vicenda, non dovrebbe occupare quel posto e ce lo ritroviamo a pontificare a San Remo (forse è questa la sua condanna!) Lotito sarebbe impresentabile ovunque e invece nessuno ne prende davvero le distanze…. aspettiamo un moto di dignità
Complimenti! A volte fa bene guardarsi allo specchio. Veda, ho qualche anno più di Lei e per me la pietra che ha innescato la frana, ma che dico frana valanga, attuale è datata nei primi anni ’60. lo scandalo IMPGI (o sigla similare) quando il parlamento statuì formalmente, e per la prima volta, che rubare a favore del partito non era reato. Ormai si fanno processi ovunque (eccetto che nei Tribunali) ma si è perso il confine tra il lecito e l’illecito tra chi è guardia e chi è ladro.
L’Italia è strana: spesso mette ai posti di comando persone inadeguate, prive di capacità. Non esiste solo la sostanza, per certi ruoli è necessaria anche la forma. E la forma latita, quando non sono assenti anche i meriti. Ma, come dici tu, siamo disincantati. Parliamo di valori, di sport, di esempi, e sorridiamo benevoli davanti alle macchiette, ai furbetti, ai “so tuto mi”. D’altra parte, mettiamo a co-condurre il più famoso festival della canzone italiana, trasmesso in Eurovisione, Arisa…
Ma va, sono un cittadino qualunque…però penso con la mia testa e cerco di documentarmi molto. Poi il calcio non è la mia prima passione, o meglio, va di pari passo con altri interessi
GLR
concordo con te che il sistema calcio e’ lo specchio del sistema Italia, ma a mio modestissimo parere la decadenza del nostro paese e’ per alcuni versi voluta, pianificata: quando lo schifo che subiamo tutti i giorni viene tollerato o per lo meno scarsamente contrastato vuol dire che il gruppo di potere che governa l’Italia ci guadagna e anche bene. il gruppo di potere è una TRIADE tra mafia, politica e chiesa cattolica.
il mio lavoro di architetto mi ha portato a fare il project manager…ma noto da anni con estremo dispiacere che assomiglia sempre di piu’ a Progiect Managgiament…ovviamente rifiuto, ma al supermercato alla cassa ho dei problemi…
Paese vivo grazie a Draghi che ci ha comprato i titoli. Prima industria criminalità organizzata, seconda ruberie di politica e loro amici. Non più salvabile, destinato a morte certa a meno che qualcuno esca è cominci a far pulizia di certa gente. Grande problema Roma capitale con quello che comporta, fosse rimasta Torino il Paese sarebbe andato meglio. A Roma abbraccio mortale politica e burocrazia, drena le risorse del Paese.
E’ politico, ma è la realtà. Calcio rispecchia Paese.
Lotito è certo personaggio discutibile, ma intorno a Lui si aggirano, da anni, altri “signori” che, grazie anche allo strombettamento di certi pseudo-giornalisti zerbinati, passano per gli inventori del calcio. Semrinnovo deve essere, sia totale
Vorrei ma non posso, vorrei ma non voglio, é la storia Italiana dalla politica al calcio.
Per poter vivere in Italia bisogna essere capaci di vedere e non vedere allo stesso tempo, altrimenti ci si vergognerebbe troppo!!!
Poiché seguo da 35 anni le serie minori, ho (televisivamente) recente buona dimestichezza con Lotito e lunga dimestichezza con Iodice. Al di là di simpatie e antipatie, Iodice era (e’) uomo di Moggi. Lotito non sta bene ad Agnelli (e a pochi altri). La telefonata e’ evidentemente costruita da Iodice e non presenta, ritengo, alcun profilo di reato. E Lotito dice cose ovvie, con nessun senso sportivo ma ampiamente condivise. Col Carpi in A il pacchetto tv vale meno. Cordiali saluti. Mario
Caro GLR, la tristezza della cosa, è che Lotito è lo specchio dell’Italia, è come il tifoso che vuole i campioni per la squadra è poi si vede la partita sui siti pirata,che marca di marketing e merchandising e poi si compra la maglia della squadra alla bancarella…..Cosa incolpiamo a Lotito di essere il furbetto del quartierino? I primi furbetti sono i nostri politici, hai visto chi c’è per le olimpiadi a Roma nel direttivo?! Di che parliamo? All’estero ridono di noi, e noi ancora con Lotito…
Sono marce le fondamenta, è marcia la struttura, è marcia la base e sono marce tutte le sue emanazioni. Hanno fatto marcire anche noi, nel tempo. C’è tanta brava gente, in questo paese, ma appena ha occasione, in ogni contesto, di esecitare una qualche forma di potere, marcisce subito. Aver vissuto un po’ a Berlino mi ha insegnato cosa sono rispetto, dignità e organizzazione. Sogno di tornarci per sempre, perchè qui, a parte le persone care, non mi riconosco più in niente e nessuno. J.B.
perche’il calcio di un paese dovrebbe essere diverso dal sistema paese?
se tanto ci dà tanto…..
Ti ascolto (ieri) e leggo (oggi) mentre sono bloccato a Boston da una neve mostruosamente fuori scala. E da qui il mio pensiero, che sai non essere particolarmente raffinato, è che di Lotito aveva parlato anche Moliére, nel suo Tartufo, qualche secolo fa. Parafrasando, dico che il peccato non è nel peccato stesso, ma nel farsi beccare ad esprimerlo. In questo paese ove lo sport professionistico è fortemente capitalizzato esistono ancora sacche di sportività come la passione per l’NCAA. Abbracci.
Complimenti per il pezzo, sono d’accordo su tutto.
Io amo e odio il mio paese, vorrei lasciarlo ma non ho il coraggio, mi domando cosa posso fare per renderlo migliore e mi rispondo che forse lo faccio ogni giorno cercando di comportarmi onestamente, ma forse potrei fare di più.
Penso per esempio che le varie manifestazioni dei lavoratori siano giustissime ma purtroppo inutili perché tanto non cambierà mai niente in Italia.
Spero tanto un giorno di cambiare idea.
che tristezza, ho 40 anni e segue il calcio in maniera appassionata da 35, ho nostalgia di tutte le partite di coppa il mercoledì, con le dirette rai dalle 14:00 fino alle 22:00, ho nostalgia di tutto il calcio minuto per minuto, di domenica e tutti in campo alle 15:00, ho nostalgia degli stadi sempre pieni, di 90° minuto e del 2° tempo di una partita di serie A alle 18 su rai2.Ho nostalgia dei campioni di allora, dei Bonini, Pasinato e perfino di Angelo Colombo, il calcio era quello non una TV
Lotito e soci, è possibile che nessuno gli imputi i mancati controlli sul Parma? Lega e Figc a cosa servono, se non riescono neppure ad accorgersi di buchi da 100 milioni? E la Corte dei Conti non dirà nulla del fumetto di Tavecchio? Non sono soldi pubblici quelli della FIGC?
Scusa la raffica di domande, ciao da Enrico
Una sola risposta: siamo in Italia, il Paese dell’amico degli degli amici
GLR