Milanisti in festa-111
Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – lunedì 18 aprile 2011
Al Bar Sport lo scudetto del Milan pare già matematico, visto che il tassista Gianni sta ancora strombazzando per le vie della città: “Io sono due giorni che non prendo un cliente per festeggiare lo scudetto – annuncia – mi porto avanti, perché poi ci andranno anche gli altri e io il traffico non lo sopporto!”
Tutti lo guardano come fosse scemo, ma il barman Pinuccio schiaccia l’occhio mimando il gesto della bottiglia e allora nessuno dice nulla, a parte il milanista più prudente, il postino Donato, che si lascia scappare un salutare: “Stavolta, mi sa proprio che è fatta!”. I rivali di tifo hanno ben altri pensieri, visto che le loro squadre si sono squagliate da sole. Al bar si dice che il pittoresco idraulico napoletano Salvatore Jacoviello, detto Ciccio, sia ancora barricato in casa a piangere come un vitello per l’inattesa sconfitta casalinga con l’Udinese, mentre il pensionato interista Artemio è già partito con la rifondazione: “Per me deve restare solo il Moratti e forse l’Eto’o – spiega – via tutti gli altri, a cominciare dal milanista in panchina! Mettiamoli all’asta, sempre che non ce li prenda a gratis qualche ospizio!”
Se la ride l’ortolano milanista Gaetano, tra una bevuta e l’altra: “Voi interisti siete proprio incorreggibili – replica – vincete da cinque anni e fino a due settimane fa sembravate ancora i campioni! Poi appena gira male, volete buttare via tutto!”
Il rappresentante interista Walter, irriso dai rivali, ora pretende la Coppa Italia: “Voi cugini di campagna non preoccupatevi dell’Effecinternazionale – tuona – ora dobbiamo andare a vincere la Coppitalia, che sarebbe il 15° trofeo in cinque anni, così il vostro scudettino non se lo fila più nessuno!”
L’elettricista e collega di tifo, Kevin, tecnico manutentore del videopoker, però è pessimista: “Ma quale Coppitalia? – domanda – La squadra è bollita e c’ha ancora almeno sette partite da giocare! Questi non vanno più nemmeno se si bombano come la Juve di anni fa!”
Il carrozziere juventino Ignazio allora insorge: “Lasciate stare la Juve! Rispetto per chi non c’è più! – urla come un portuale – In panchina c’abbiamo uno che non sa neanche far di conto e parla di Champions League! L’unica cosa da festeggiare quest’anno è che a fine stagione se ne va!”
Intanto lo studente fuori-corso juventino Boris è in vena di anticipazioni: “Occhio però che lo scudetto del Milan rischia di restare una parentesi – rivela – tra due mesi Mourinho torna all’Inter e sono ancora dolori!” E la notizia che lo Special One avrebbe iscritto di nuovo i figli alla Scuola Americana di Lugano inquieta pure il parrucchiere juventino Tonino, anche se l’incartapecorito pensionato Ambrogio, memoria storica del Bar Sport, richiama subito l’attenzione di della platea: “Diffidate delle minestre riscaldate – ammonisce. Il concessionario Walter però lo zittisce subito: “Macché minestra riscaldata – replica con orgoglio – Mourinho è nettare degli dèi!”
(111-continua, purtroppo…)
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