Guida ai personaggi del Bar Sport Libero-124
Premessa
Tra i miei viziacci c’è sempre stato quello di camuffarmi per non essere riconosciuto allo scopo di intrufolarmi in incognito in certi bar, individuati personalmente o segnalati da amici. Quando l’operazione ha successo, mi metto in un angolino e memorizzo come un registratore di cassa le infinite discussioni calcistiche tra personaggi e autentici show-men che meriterebbero una ribalta televisiva assai più di chi in Tv ci va per mestiere. Così, in collaborazione con gli amici di Betfair, ho immaginato un Bar Sport sponsorizzato da Betfair, dove tutto quel che succede viene liberamente tratto da episodi veri e verosimili. Per evidenti ragioni di privacy, ho un po’ celato le reali identità dei personaggi, ma di reale c’è molto più di quanto possiate immaginare.
Altri personaggi con le loro storie da bar sport li potete trovare ogni martedì sul quotidiano Libero
PINUCCIO NECCHI, 60 anni, di origine lodigiana. Proprietario del Bar Sport. Sposato con Armida Bonetti, casalinga, che sporadicamente lo aiuta nel locale. Dice di essere tifoso solo della Nazionale e ha sempre avuto più a cuore i conti del bar che la classifica di serie A. Ha perso la voce a furia di sgolarsi per porre fine alle interminabili discussioni calcistiche tra i suoi clienti e gli è venuta l’ulcera perché ogni giorno la Gazzetta dello Sport, accuratamente sistemata dopo l’apertura sul bancone dei gelati, finisce stropicciata e unta nel giro di un battito di ciglia. Sogna da sempre di modernizzare il suo locale, perché soffre terribilmente i nuovi locali alla moda, adatti ad un pubblico giovane e di tendenza. Poco originale l’idea di ribattezzare i suoi panini con i nomi dei grandi calciatori del passato. Ha un vecchissimo cane bastardo di nome Dick, un botolo pulcioso perennemente addormentato ai piedi del bancone
GIANNI SERGIO BUDRIERI, 55 anni, da Usmate Velate (MI). Di professione tassista e fanatico milanista che ha fatto suo il motto ‘il Milan ai milanisti’. Cresciuto nell’adorazione di Gianni Rivera, di cui porta con orgoglio il nome di battesimo, non parla mai della famiglia, ma dovrebbe essere sposato con una casalinga da cui ha avuto una figlia che lavora alla Motorizzazione.
GAETANO CACCHIONE, 52 anni, ortolano milanista originario di Foggia, titolare della bottega a sinistra del Bar Sport Tano Frutta&Verdura. Invasivo nelle discussioni a causa della voce fragorosa. I suoi clienti sostengono che rubi regolarmente sul peso, cosa che lo offende. Non si è mai capito se la donna che è sempre in negozio con lui sia la moglie o la sorella.
DONATO VITO BRISCESE, 50 anni, postino milanista originario della Campania e pessimista cronico. Compulsivo giocatore al videopoker del bar, in cui lascia puntualmente gran parte del suo stipendio. Di lui non si sa nient’altro.
WALTER BORDEGONI 44 anni, da Busto Arsizio (VA). Separato e senza figli, titolare della concessionaria auto multimarche WalterSpeed. Interista sfegatato e bauscione dall’indubbia abilità dialettica. E’ il vero leader del Bar Sport e il più benestante. Dice di cambiare spesso compagne, pescando tra giovani ragazze dell’Europa dell’Est, soprattutto moldave. Veste firmato da stilisti sconosciuti sempre gli stessi capi , tra cui il suo preferito: un giubbotto di renna risalente ai primi anni ’80
ARTEMIO SCANNAGATTA, 70 anni, da San Donato Milanese (MI). Pensionato dopo 40 anni come tramviere a Milano. Interista ipercritico. Ha una moglie casalinga, Gisella, chiamata affettuosamente ‘la Gise’ e due figlie adolescenti, Paola e Chiara, che stanno cercando di entrare con ogni mezzo nel mondo dello spettacolo: lui non approva, ma intanto se ne vanta. Vorrebbe cacciare ogni allenatore dell’Inter. Avrebbe cacciato anche Mourinho, se è andato da solo togliendogli il problema, anche se il Triplete dell’Inter lo ha spiazzato. Per lui tifare è solo criticare. Pare che tanti anni fa, vedendo sul marciapiede l’allenatore dell’Inter dell’epoca, Beppe Chiappella, abbia abbandonato il suo tram in mezzo alla strada per scendere a dirgliene quattro
AMBROGIO SPIFFERO, 81 anni, vedovo. Pensionato nato a Caorle (VE), ma milanese d’adozione. Ex controllore delle Ferrovie Nord. Per lui il calcio è cominciato con l’Inter di Meazza ed è finito con l’Inter di Herrera. Ha un figlio che ha chiamato Helenio e con cui ha chiuso qualsiasi rapporto, forse anche per questo motivo. Racconta di aver abbandonato in sala parto la moglie Lidia, ora scomparsa, quando l’Inter giocava al Prater di Vienna la finale di Coppa dei Campioni, poi vinta 3-1. Era il 27 maggio del 1965. Quella è stata l’ultima partita che ha visto dal vivo e per intero. E’ il teorico dello Spruzzato, dell’Aperol e del Grappino che combina con altri superalcolici in intrugli che tracanna a getto continuo
IGNAZIO ARFUSO, 51 anni. Carrozziere juventino calabrese originario di Girifalco (CZ), ex dipendente Fiat. Per il suo colore olivastro con riccioli neri e per i tre figli che lavorano tutti cui in Fiat è stato ribattezzato Gheddafiat. Ossessionato dall’Inter, soprattutto dopo Calciopoli, racconta di avere una fonte segreta in Fiat per le operazioni di mercato della sua Juventus, ma non ne ha mai azzeccata una. Si tiene buona la moglie Carmela con la promessa di tornare in Calabria, ma in realtà non ci pensa neppure lontanamente a lasciare la città
ANTONIO TAFURI detto Tonino, 48 anni, parrucchiere juventino originario di Palermo e titolare del negozio TonySpazzola, a destra del Bar Sport. Racconta a tutti di quella volta che avrebbe fatto la barba a Gigi Riva e di averlo quasi convinto di lasciare il grande Cagliari per la sua Juventus. Non ci sono però testimoni. La moglie Nunzia, casalinga, lo attende a casa ogni giorno ben oltre l’orario di chiusura, perché si attarda al Bar Sport fino all’ultima chiacchiera
BORIS ABATANGELO, 27 anni. Celibe, juventino. E’ l’unico giovane del Bar Sport. Dice di essere studente universitario ma non si capisce se sia vero. Racconta che a scuola veniva sempre interrogato per primo per via del suo cognome. Gli anziani del bar pensano che sia omosessuale solo perché non l’hanno mai visto con una ragazza. Non parla mai dei genitori originari della Puglia che nessuno ha mai visto e frequenta il Bar Sport soprattutto per leggere a sbafo la Gazzetta dello Sport sul bancone dei gelati
KEVIN ACCETTURO, 33 anni. Celibe, interista. Tecnico elettricista di origine foggiana. Di mestiere ripara i videopoker installati in città, tra cui quello del Bar Sport, dove ha cominciato a presentarsi spesso, anche senza essere chiamato per interventi tecnici
A questi si aggiungono sporadicamente altri personaggi minori, come il vigile di quartiere ARISTIDE CONTANTE, 41 anni, poco interessato al calcio, SALVATORE JACOVIELLO detto Ciccio, 50 anni, pittoresco idraulico napoletano e tifosissimo del Napoli e un certo ROTOLO, un tipo tozzo sulla cinquantina originario del Pavese con una faccia da schiaffi, zeppa di nei e sormontata da un paio di occhiali da saldatore. Di lui si conosce solo il cognome ed è odiato da tutti per la sua sinistra nomea di jettatore. Nessuno sa cosa faccia nella vita né per quale squadra tifi, ma parla sempre male di tutti e di tutto, forse perché è stato abbandonato con i tre figli dalla moglie anni fa. Forse è per questo che ce l’ha col mondo.
Sono questi i personaggi che, per un’intera stagione, hanno frequentato il Bar Sport
Sezione spettacolare
Scusa Gianluca, ma i tra vari personaggi, uno di Milano c’è?
Usmate, Foggia, Campania. Un milanese?
Usmate sta in provincia di Milano. D’altronde il ‘senato’ del Bar Sport mica si sceglie…
GLR
Penso che questa sezione sia eccezionale. Sono un diciassettenne tifoso del Milan, collaboratore di SpazioMilan.it, che, quando i rossoneri scendono in campo, si reca al bar della sua città, Soncino(CR), e realizza una telecronaca faziosa. Le registrazioni del commento della gara terminano poi su FB. E devo dire che, anche a Soncino, i frequentatori dei bar sono veri e propri personaggi. Spero che tu possa continuare con questo angolo, perché mi piace molto. Inoltre, ti ritengo un grande giornalista. Complimenti, a presto e… FORZA MILAN!
Beh, grazie. Ma è dura scriverne tre o quattro a settimana. Mi manca il tempo. Quest’anno devo inventarmi qualcosa di diverso!
GLR
Gianluca sei un grande. sono tifoso napoletano: i personaggi del tuo “bar sport” sono fenomenali. ho fatto un giorno a ridere.
Ciao Gianluca,
ti seguo da sempre su telelombardia, per me questa “guida ai personaggi da bar dello sport” è una bella idea. colgo l’occasione per farti i complimenti e salutarti.