Galliani resta o riparte?-74
Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – giovedì 13 gennaio 2011
Oggi al Bar Sport lo studente fuori-corso juventino Boris si è preso un ceffone che gli ha spostato il centro-bocca per aver osato mettere in dubbio le capacità di Andrea Agnelli come presidente della Juventus. A rifilarglielo è stato il carrozziere e collega di tifo Ignazio, per il quale il nome degli Agnelli è intoccabile, anche perché lui in Fiat c’è stato più di vent’anni e ora ci lavorano i suoi tre figli. Se non altro l’ignorantissimo carrozziere bianconero, soprannominato Gheddafiat, un po’ per i suoi trascorsi e un po’ per la sua somiglianza col leader libico, si è ripreso dopo alcuni giorni in cui sembrava aver definitivamente perso l’uso della parola, a causa dei deludentissimi risultati della sua Juventus. L’altro juventino del bar, il parrucchiere juventino Tonino, sta invece ancora chiedendosi se il DS Marotta non abbia entrambi gli occhi di vetro, visto che con tutti i calciatori che si potevano prendere per rinforzare la Juve, alla fine proprio quel paracarro di Toni è andato a pescare, col risultato che tutti i suoi clienti lo prendono in giro da giorni. Stasera la Juve gioca pure con col Catania in Coppa Italia e rientra Buffon, ma non se lo ricorda nessuno.
“Che scatenamento, ragazzi! Avanti anche in Coppa!” – urla come un portuale il pensionato interista Artemio, dopo Inter-Genoa 3-2, terza vittoria consecutiva di Leonardo. “E vai con la coccarda!” – gli risponde il concessionario e compare di tifo Walter, sempre più spocchioso. Da quando è cominciato il 2011 gli interisti non li tiene più nessuno e i milanisti ne hanno abbastanza, a cominciare dall’ortolano Gaetano che tenta invano di arginarli: “Ma non fate i furbi – ribatte – in Coppitalia mica si fanno i punti del campionato. Lì dietro state e dietro ci rimanete fino a maggio!”
Il Walter però, opportunamente caricato a Martini, di questi tempi ha sempre la risposta pronta: “Il geometra Galliani è ancora in giro per il mondo o è tornato? – domanda ironico – c’aveva il terrore che ci pigliavamo Ronaldinho e in Brasile c’è rimasto un mese! Almeno con i quattro soldi che ha preso si paga il viaggio per Madrid a bloccare Kakà! Poi ci toccherà correre in Germania per Huntelaar, poi in Francia per Gourcouff. Occhio che ve li portiamo via tutti!”
Il tassista milanista Gianni continua a guardarlo con sufficienza, ma se la prende con il postino Donato, suo collega di tifo, perché a suo dire si fa sempre condizionare dalle boiate del Walter senza mai rispondergli per le rime: “Te Donato c’hai sempre una faccia triste e sconsolata – lo attacca frontalmente – e, visto che sei postino, scriviti una bella lettera in Africa e vai a portartela da solo, almeno ti levi di torno per un mese! Il Milan è primo in classifica e te c’hai sempre l’allegria di un carro funebre!”
Il barman Pinuccio prende allora lo spunto per una dura filippica sui disservizi delle poste italiane, mentre l’anzianissimo pensionato interista Ambrogio, memoria storica del Bar Sport, parte come al solito per la tangente: “Mica una brutta idea quella di scrivervi le scemate che dite ogni giorno – ridacchia – ché almeno io non sto più qui a sentirle! (74-continua, purtroppo…)
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