35C: Chievo-Inter 2-2
La domanda per l’Inter a Verona col Chievo riguardava l’attacco. Gol senza Ibra? Due, con Crespo e Balotelli, di regola cannibalizzati proprio dallo straripante Ibra. Da cineteca il gol di Supermario, che qualche ululato se l’è beccato pure dal civilissimo pubblico clivense rispondendo col consueto dito davanti alle labbra in segno di silenzio. Intanto in campo i fallacci su di lui sono la norma. Bene l’attacco dunque, ma male la fase difensiva che ha consentito al Chievo di raggiungere due volte il pareggio. Il primo vantaggio nerazzurro, su papera di Sorrentino sfruttata da Valdanito dopo nemmeno due minuti non è durato nemmeno mezz’ora con Marcolini autore di un missile inceneritore per Julio Cesar. Assai più grave la disattenzione sul secondo gol del Chievo, dopo la perla di Balotelli dopo venti minuti di ripresa. A poco più di un quarto d’ora dalla fine il pasticciaccio con Maxwell che, per coprire al centro, abbandona la fascia all’ex Luciano. Nel frattempo, non si capisce bene dove sia finito Burdisso, subentrato all’infortunato Muntari. Insicuro l’arbitro De Marco che ha sorvolato su un rigore per parte. Il 2-2 finale rileva la frenata nelle ultime cinque partite, dove l’Inter raccolto solo 6 punti su 15, ma ci può stare dopo un campionato al galoppo. La festa, grazie anche ad una orgogliosa Juventus, sembra programmata per domenica prossima in posticipo a San Siro col Siena. Meglio così: dopo due scudetti festeggiati in trasferta, proprio a Siena due anni fa e a Parma l’anno scorso, si può celebrare in casa. Per l’aritmetica basta ripetere il risultato del Milan a Udine e la libidine è che si potrebbe addirittura vincere il 17° titulo, senza neppure scendere in campo.
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