21C: Palermo-Inter 0-2
Mi ha colpito una frase di Mancini nel dopo-partita: ‘Stasera ho visto i ragazzi che ho conosciuto in questi sei mesi!’ E che, forse, dopo partite come quella con il Chievo e non solo, aggiungo io, Mancini deve aver temuto di aver misconosciuto. Il Palermo in casa, prima di stasera, aveva subito solo tre gol in tutto il campionato e nessuna delle grandi, prima di stasera, l’aveva messo sotto. Il Palermo, prima di stasera, era andato sempre a punti con Juve, Milan, Roma e con la stessa Inter. Dopo un periodo di involuzione nel gioco, l’Inter ha mostrato di nuovo la sua faccia migliore, guidata dal miglior Vieri della stagione. La sua doppietta lo riporta rapidamente ad una media gol accettabile, mentre Martins, lo dico io per primo, stasera è apparso finalmente il giocatore che vorrei vedere sempre e per tutte la partite. So che tra Vieri e Martins è nato subito un bel rapporto, anche fuori dal campo: Bobo ha dato a Martins molti consigli su come si diventa un attaccante completo e questa sera Martins lo ha ripagato stancando gli avversari con scatti tremendi. Ha ancora un difetto Oba: quello di correre spesso più forte del pallone e con la testa bassa. Oba è ancora un po’ troppo egoista, spesso cerca l’iniziativa personale anziché quella più utile alla squadra e arriva al tiro in porta stracotto. Ma in fondo ha già bruciato le tappe: ha solo 20 anni e da tre stagioni è già al massimo livello. Se avesse davvero tutto, sarebbe il più forte calciatore del mondo. La sua velocità resta impressionante: ad un certo punto è entrato Kily e lui e Martins sono scattati insieme sulla sinistra. Credo che la vignetta odierna dell’amico Rob renda bene l’idea su questa gara impari! Sono contento per Vieri, non lo nascondo. L’ho sentito al telefono in settimana, allegro e in forma. Fisicamente sta da dio in questo periodo e si vede. Non nego che speravo ardentemente che ricacciasse presto tutti i fischi in gola ai denigratori.Ora non pretendo che la gente, la sua gente che lo dava per finito, cambi idea, ricordando quale centravanti dell’Inter ha segnato così tanto in squadre spesso non all’altezza. Il calcio è troppo pazzo per far emergere umiltà e intelligenza. In ogni caso, l’Inter a Palermo, non è stata solo Vieri o Martins: c’è un Toldo che sa fare ancora miracoli, c’è una difesa che, in trasferta, non prende gol da 273 minuti, c’è un centrocampo che ha supportato Veron al meglio e c’è una squadra che è salita al terzo posto in classifica e che ha ridotto il distacco dal Milan in meno giornate di quante ne aveva impiegate per accumularlo. A Palermo insomma si è vista l’Inter che vorremmo vedere sempre, anche se i criticoni non spariranno mai, probabilmente nemmeno con cinque scudetti di fila, ma io in questa sede devo essere onesto. C’è una bella fetta di tifosi, dell’Inter prima che di altre squadre, che proprio non riesco più nemmeno ad ascoltare: le loro opinioni m’interessano meno del Manuale per un uso intelligente delle valvole del calorifero. Lo so, sto divagando e quello che sto scrivendo non è assolutamente politically correct, ma non resisto. Io provo ad ascoltare tutti, ma la mia testa oppone un netto rifiuto: tempo tre secondi e, con alcuni, sto già pensando ad altro. Spero lo faccia anche Mancini, che ha comunque una dote incredibile: va avanti con il sorriso sulle labbra, malgrado tutti i casini che l’Inter riesce sempre a creare. Ma avete visto come si è ridotto Del Neri a Roma? Lo avete visto nella sua ultima intervista? La vecchia teoria marxista per cui è l’ambiente che fa l’uomo è innegabilmente vera: ‘Una poltrona per due’, al proposito resta un fim-cult! In certi ambienti, e l’Inter uno di questi, ho visto di colpo gente diventare simpatica come il prurito alla schiena mentre si guida. Mancini è ancora salvo! Per ora.
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