The K__.ller

thekiller_copy_200x296di David Fincher

Parigi: dalla stanza di un appartamento vuoto un killer professionista, metodico e rigoroso, si prepara al proprio incarico: uccidere un uomo in una camera di un’abitazione situata a diversi centinaia di metri da lui. Mentre attende il momento propizio un flusso di coscienza continuo ci parla del suo lavoro come di una routine noiosa, dove la mancanza di empatia favorisce il proprio compito. Armato di fucile di alta precisione il killer si dispone a compiere il suo lavoro, ma proprio sul momento di sparare una donna si frappone tra lui e l’obiettivo e il killer fallisce. Da quel momento in poi la sua vita si complica e dovrà fare i conti con chi cerca di eliminarlo perché ha fallito nel suo compito. L’ultima opera di David Fincher, adattamento cinematografico dell’omonima graphic novel scritta e illustrata dai francesi Matz e Luc Jacomon, è un action thriller diviso in sei parti ed è molto godibile, sia per come viene narrata la vicenda, sia per la costante tensione che si respira, aiutata molto anche dalle sonorità elettroniche di Trent Reznor e Atticus Ross e dal montaggio preciso di Kirk Baxter, veterano dei film di Finch. Il killer (un gelido e imperscrutabile Michael Fassbender) non parla molto eppure suscita nello spettatore quell’empatia un po’ perversa verso un criminale perseguitato “solo” per aver fallito il proprio lavoro e che uccide per vendicarsi. Presentato in concorso al Festival di Venezia il film è uscito per pochi giorni solo in alcune sale e poi è stato distribuito (come il precedente “Mank”) da Netflix. Nel cast di questo bel film anche Charles Parnell e Tilda Swinton. Da notare la colonna sonora, composta quasi interamente da canzoni degli Smiths. Su Netflix.

Recensione del Conte Adriano Cavicchia Scalamonti – 24.11.2023