2C: Inter-Palermo 1-1

Siamo sinceri. Se l’Inter non dovesse vincere il campionato, o la Champions League, saranno in molti a giudicare quest’annata l’ennesima fallimentare. Nel calcio vince uno e tutti gli altri son nessuno, ma è profondamente ingiusto. Che ogni allenatore dell’Inter paghi agli occhi dei tifosi anche gli insuccessi di chi lo ha preceduto è assolutamente folle, così come è erroneo dire che Moratti non vince da quindici anni, dimenticando che sei appartengono al predecessore Pellegrini. Con questo è innegabile che la partenza sia stata a rilento, ma non si può sorvolare sui progressi di gioco visti dalla prima gara con il Basilea all’ultima con il Palermo. Ma non basta, lo sappiamo tutti. Occore capitalizzare in punti il gioco, che la forma prenda sostanza. Mi fa un po’ ridere il rimpianto di Cuper da parte di alcuni tifosi, che sono poi gli stessi che ne chiedevano la testa al terminedella seconda stagione Nessun tifoso brilla per coerenza, e il tifo infatti in medicina è una malattia, ma gli interisti a volte esagerano. Io stesso avrò cambiato idea un milione di volte nella vita, ma c’è un limite all’incoerenza e, soprattutto al ridicolo. Dire che è sempre la solita storia, ignorando il fatto che questa Inter cerca sempre di fare la partita, anziché subire l’avversario è far un torto alla propria intelligenza prima che alla propria vista. Purtroppo so che questa squadra concederà sempre qualcosa a qualsiasi avversario, al di là del valore della propria difesa, perché è nella sua natura, ma deve contabilizzare i suoi sforzi, altrimenti diventa tutto inutile. Non mi preoccupano due punti in due partite, ma a Bergamo i gol segnati devono superare quelli subiti, altrimenti si andrà subito in salita. Essere dipendenti da Adriano, come qualcuno dice, è assolutamente normale. Altrimenti cosa lo si è preso a fare? Se uno ha il migliore centravanti del mondo è ovvio che si appoggi a lui e da lui dipenda: l’abbiamo visto con il primo Ronaldo e con il Vieri di due anni fa, ma adesso c’è una squadra molto più forte ad assecondare la stella.

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