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La società della neve

  • Immagine del redattore: Gianluca Rossi
    Gianluca Rossi
  • 18 apr 1950
  • Tempo di lettura: 2 min
La societa' della neve

di Juan Antonio Barrona Nel 1972 l'aereo con a bordo una squadra giovanile di rugby uruguagia e alcuni loro parenti ebbe un incidente e si schiantò contro un ghiacciaio sulle Ande. Convinti che sarebbero stati salvati in tempi brevi rimasero invece confinati su quelle montagne innevate per quasi 3 mesi. Il film pone un quesito interessante: cosa sareste disposti a fare pur di rimanere in vita? Perché se rimani costretto in un grande spazio aperto senza vegetazione e animali in qualche modo dovrai proteggerti e nutrirti. Proteggerti dalle intemperie, dal freddo, dal gelo di una montagna. Ma come nutrirsi per sopravvivere? A quell'epoca il ritrovamento dei ragazzi destò molte domande tra morale e necessità. Il film non le risolve ma accoglie e osserva senza giudicare. Se vuoi restare in vita la scelta è quasi una non scelta. Tratto dall'omonimo libro di Pablo Vierci, scrittore uruguagio compagno di scuola di alcuni dei sopravvissuti, la pellicola di Juan Antonio Barrona (The impossibile) indaga il rapporto che si instaura e si rafforza tra i ragazzi, di come i leader del gruppo tentarono a più riprese di scendere a valle dalla parte cilena e delle scelte di squadra o meglio della strana società che si creò. Il regista e i suoi collaboratori hanno registrato più di 100 ore di interviste con i sopravvissuti ancora in vita così’ da permettere agli attori di avere un quantitativo notevole di materiale per costruire la caratterizzazione dei personaggi. Il film tiene il ritmo nonostante la durata (quasi due ore e mezza) e lo spettatore è completamente immerso nella loro realtà e nelle loro scelte. A differenza del film del 1993 “Alive – sopravvissuti” di Frank Marshall con Ethan Hawke protagonista, qui sono usati i veri nomi dei sopravvissuti. Candidato agli Oscar come miglior film internazionale ha fatto incetta di premi ai recenti Goya spagnoli: oltre al miglior film, miglior regia e miglior attore rivelazione (Mattias Recall) ha vinto quasi tutti i premi "tecnici" (produzione, montaggio, colonna sonora, fotografia, scenografia, costumi, trucco, sonoro, effetti speciali). In Italia in film ha avuto una distribuzione pressoché inesistente nelle sale a dicembre del 2023 ed è passato direttamente sulla piattaforma digitale Netflix. Da non perdere. Recensione del Conte Adriano Cavicchia Scalamonti, 18.4.2024

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