Il Pep che batte il Mou è roba tra interisti-56
Οι διάλογοι ovvero Racconti da tifosi da Bar – mercoledì 1 dicembre 2010
La prima mattina di dicembre propone nevischio e raffiche di vento. Non siamo a Helsinki ma, stando ai telegiornali, presto farà più freddo che nel Nord Europa. Il postino milanista Donato si riscalda sorseggiando una cedrata Tassoni corretta grappa, un cocktail di sua invenzione che fa vomitare e davanti al videopoker muove tra le mani il primo dei tanti mezzi euro che brucerà di lì a poco. Anche il tassista milanista Gianni è inviperito per il traffico raddoppiato dal brutto tempo e ce l’ha coi calciatori per lo sciopero: “Ci manca solo di trovarmi questi nababbi in piazza – inveisce – che li tiro sotto col taxi!” Sullo sciopero dei calciatori programmato per il weekend dell’11-12 dicembre la pensano tutti allo stesso modo: una vergogna, anche se il brufoloso studente fuori-corso juventino Boris è convinto che lo sciopero verrà revocato in extremis.
Meglio parlare di calcio e della cinquina rifilata dal Barcellona di Guardiola al Real di Mourinho nel Clasico di lunedì sera, col pensionato interista Artemio che come sempre smitizza il ruolo dell’allenatore: ”Io l’ho sempre detto che anche l’allenatore più strombazzato conta poco se non c’ha la squadra in forma – ricorda – ma che rintrunàda l’ha ciapà il Mourinho? (ma che batosta che subìto Mourinho? ndr).
Al proposito l’ortolano milanista Gaetano è in brodo di giuggiole: “E’ la prima volta che vedo Mourinho come un cane bastonato – rileva – e gli sta proprio bene, con tutti i vermi che m’ha fatto venire”, ma il barman Pinuccio invita tutti gli anti-mourinhiani alla prudenza: “Calma e gesso, ragazzi, che la storia mica si scrive in una partita – rammenta – e magari alla fine il campionato lo vince ancora Mourinho!”
Il concessionario interista Walter, come sempre, è già oltre: “Il Pep che batte il Mou è solo roba tra noi interisti – rilancia – perché il tennico dell’Effecinternazionale (il tecnico dell’Inter, ndr) di domani è già meglio di quello di ieri, tant’è che il Moratti per l’anno prossimo il Guardiola l’ha già preso! Come dico sempre, tutti quelli che vanno via da noi la pagano: il Balotelli è diventato uno qualunque e il Mou, quando stava qui, mica le prendeva certe mazzate!”
Intanto gli juventini temono le condizioni climatiche in Polonia per l’Europa League: si parla di 33 gradi sottozero come temperatura percepita, al punto che il parrucchiere Tonino fatica a capire: “Ma se lo stadio è nuovo di zecca e pure al coperto, vuol dire che sono i polacchi che ci mettono 33 gradi sottozero per far perdere la Juve”, mentre il carrozziere Ignazio si è bardato come un palombaro, manco dovesse andarci lui in Polonia: “Quando fa così freddo non si può giocare – protesta – ma lo fanno apposta perché c’è di mezzo la Juve!”
Ma il pensionato interista Ambrogio, visibilmente accaldato dopo una decina di Campari in rapida successione, reagisce con veemenza: “Quand’ero giovane io c’erano gli inverni erano col termometro a 50° sottozero – ricorda – ma a noi bastava la canottiera di flanella, mica come i giovani di oggi che sono delle fighette!” (56-continua, purtroppo…)
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